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Redazione

Hinault nella Hall of Fame del Giro

Dopo Eddy Merckx, Felice Gimondi, Ercole Baldini, Stephen Roche e Francesco Moser, ieri mattina la Hall of Fame del Giro d'Italia ha accolto un altro grande campione della storia del ciclismo: Bernard Hinault, vincitore della Corsa Rosa nel 1980, 1982 e 1985.

Hinault è stato uno dei più forti corridori di tutti i tempi, definito spesso come l'ultimo dei "completi", uno dei sei soli ciclisti in grado di vincere tutti e tre i Grandi Giri in carriera (insieme a Eddy Merckx, Jacques Anquetil, Felice Gimondi, Alberto Contador e Vincenzo Nibali). Soprannominato "le blaireau" (il tasso), Hinault è stato accolto nella galleria dei grandi del Giro nello scenario inedito del Teatro Gerolamo, a pochi passi dal Duomo di Milano.

Il francese ha accolto l'onoreficenza con grande orgoglio: "E' un onore per me entrare a far parte della Hall of Fame del Giro d'Italia. Il Giro è una delle corse che ho amato di più in carriera, e che continuo ad amare per il percorso, la passione e il pubblico che la accompagnano. Tutti i corridori stranieri che hanno partecipato al Giro hanno sempre avuto grande rispetto per la Maglia Rosa, per la sua storia, per ciò che rappresenta. Ha un valore unico, ed è fantastico cercare di conquistarla in ogni giorno di gara. Per me, la Maglia Rosa ha lo stesso grande valore delle altre maglie che ho vestito in carriera, come quella iridata o la Maglia Gialla del Tour. Il mio successore nella Hall of Fame? Avrei un paio di suggerimenti: Miguel Indurain e Giuseppe Saronni". Hinault ha concluso commentando il centesimo Giro ormai prossimo a partire: "Ho visto il percorso, sembra splendido e molto interessante. Ci sono tutti gli elementi per renderlo vivo sino alla fine: salite, cronometro e tante tappe difficili. Sarà duro e completo; credo che i favoriti principali possano essere Quintana e Nibali".

Nel corso della sua carriera, Hinault ha partecipato a 13 grandi giri, con dieci successi e due secondi posti. Una percentuale di trionfi impressionante, sottolineata dal curriculum clamoroso al Giro d'Italia: tre vittorie in tre partecipazioni. Nel 1980, a 25 anni, Hinault si presentò al suo primo Giro vincendo a Roccaraso davanti a Wladimiro Panizza, a cui sottrasse la Maglia Rosa a tre giorni dalla fine, dominando le grandi montagne, come lo Stelvio, nella settimana conclusiva. Il 1982 fu l'anno della prima storica doppietta Giro-Tour per Hinault, che riuscì dove solo Coppi, Anquetil e Merckx erano arrivati prima di lui. Fu un Giro dominato dal Tasso, con un solo giorno difficile sul Passo Crocedomini, quando fu messo alle strette dai tre capitani della Piaggio Bianchi Prim, Contini e Baronchelli. Il giorno successivo, a Montecampione, la musica cambiò e la piccola orchestra Piaggio Bianchi non riuscì a reggere il passo del bretone, la cui sinfonia solitaria in rosa fu irresistible. Nel 1985 il percorso pianeggiante sembrava favorire i passisti come Moser, ma lungo la strada Hinault, nel pieno della sua maturità, riuscì ad aggiudicarsi la crono di Maddaloni e indossò la Maglia Rosa sin dal 12esimo giorno: nemmeno la vittoria di Moser a Lucca riuscì ad impensierire il francese, che quell'anno firmò nuovamente la doppietta Giro-Tour.

Sei vittorie di tappa, 31 giorni in Maglia Rosa, tre Giri su tre conquistati: statistiche perfette che fanno di Hinault uno dei giganti di tutti i tempi, al fianco di Eddy Merckx e Fausto Coppi.