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Roubaix, la strada per l'Inferno
L'appuntamento Tom Boonen lo ha lanciato da un anno, da quella volata lunga come solo al velodromo al Roubaix sanno essere lunghe le volate, e persa per mano del sorprendente Mathew Hayman. Boonen probabilmente l'ha sempre saputo, sin da quel giorno di aprile nel 2002 quando sul pavè della Roubaix si svelò al mondo: questa sarebbe stata la "sua" corsa, fino all'ultimo. E così sarà. Domenica mattina Tom Boonen si metterà per l'ultima volta un numero sulla schiena, stringerà le scarpe, rinuncerà ai guanti come d'abitudine, e si getterà all'attacco della gara più pazza del ciclismo professionistico, l'unica ad essere paragonata ad un circo, quando va bene, o più sovente all'Inferno.
La Roubaix è così, la conosciamo bene, per quanto il suo percorso possa cambiare in maniera più sensibile di quanto si creda, la sua storia resta sempre la stessa: sei ore abbondanti di sofferenza, di sobbalzi su quel pavè sconnesso che fa male ovunque, dalle mani alle gambe, dalla testa agli stessi vasi sanguigni che si agitano durante la pedalata. Per arrivare in fondo alla Roubaix bisogna essere qualcosa di più che buoni ciclisti, bisogna introiettare la capacità di soffrire e trasformarla in desiderio. Per vincere la Roubaix bisogna essere delle bestie, nel senso più affettuoso e brutale del termine.
Boonen l'ha vinta per quattro volte, come lui soltanto l'eterno Roger De Vlaeminck, un palmarès che fa di "Tornado Tom" una leggenda del pavè, per alcuni il più grande interprete di sempre di queste corse, indubbiamente uno dei più grandi "classicomani" di questo sport. Domenica proverà a domare per l'ultima volta i 29 settori di pavè, che spingono la distanza di selciato sino a ben 55 chilometri, un quinto dell'intera corsa. A supportare il belga ci sarà la solita corazzata Quick Step, squadra faro della corsa con almeno tre possibili capitani (considerando Niki Terpstra e ZdenÄk Štybar) e due valide alternative come Matteo Trentin e Yves Lampaert. Il problema per gli uomini di Lefevere sarà dato però da una minore libertà rispetto alle ultime gare (vinte): a Roubaix si corre tutti per Boonen, con pochi margini per soluzioni più creative. Cercheranno di approfittarne i soliti attaccanti Peter Sagan e Greg Van Avermaet, con l'iridato che non ha mai mostrato un feeling particolare con questa prova, ma che può contare su un talento sufficiente a compensare ogni difficoltà. Cercheranno di stargli dietro i più veloci: John Degenkolb e Arnaud Démare su tutti, con Alexander Kristoff in terza ruota, per il quale vale lo stesso discorso di Sagan. E poi ci sarà il solito nutrito plotone di outsider, con una Sky a due punte con Ian Stannard e Luke Rowe, un'Orica che sacrificherà il vincitore uscente in supporto di Luke Durbridge e Jens Keukeleire, una Cannondale che cercherà di dimenticare la delusione dell'infortunio di Sep Vanmarcke grazie al vivace Dylan Van Baarle, speranza olandese al pari di Lars Boom. Le possibilità sono tante, quasi infinite, in una corsa che si è sempre rivelata aperta a soprese e dove le cadute e gli inconvenienti tecnici sono all'ordine del giorno.
Comunque vada, il più festeggiato domenica sera resterà sempre lui, Tom Boonen, che lascerà un vuoto in queste corse difficile da colmare. Il suo sogni è di salutare da vincitore, e scorrendo l'elenco dei favoriti pare essere un sogno più che mai realistico.
***** Tom Boonen, John Degenkolb
**** Peter Sagan, Greg Van Avermaet, Niki Terpstra
*** Ian Stannard, Arnaud Démare, Oliver Naesen
** Luke Durbridge, Alexander Kristoff, Luke Rowe, ZdenÄk Štybar
* Dylan van Baarle, Tony Martin, Sylvain Chavanel
I settori di pavè:
29 - km 97 - Troisvilles to Inchy - 2200 metri - ***
28 - km 103.5 - Viesly to Quiévy - 1800 - ***
27 - km 106 - Quiévy to Saint-Python - 3700 - ****
26 - km 112.5 - Viesly to Briastre - 3000 - ****
25 - km 116 - Briastre à Solesmes - 800 - ***
24 - km 124.5 - Vertain to Saint-Martin-sur-Écaillon - 2300 - ***
23 - km 134.5 - Verchain-Maugré to Quérénaing 1600 - ***
22 - km 137.5 - Quérénaing to Maing - 2500 - ***
21 - km 140.5 - Maing to Monchaux-sur-Écaillon - 1600 - ***
20 - km 153.5 - Haveluy to Wallers - 2500 - ****
19 - km 161.5 - Trouée d'Arenberg - 2400 - *****
18 - km 168 - Wallers to Hélesmes - 1600 - ***
17 - km 174.5 - Hornaing to Wandignies - 3700 - ****
16 - km 182 - Warlaing to Brillon - 2400 - ***
15 - km 185.5 - Tilloy to Sars-et-Rosières - 2400 - ****
14 - km 192 - Beuvry-la-Forêt to Orchies - 1400 - ***
13 - km 197 - Orchies - 1700 - ***
12 - km 203 - Auchy-lez-Orchies to Bersée - 2700 - ****
11 - km 208.5 - Mons-en-Pévèle - 3000 - *****
10 - km 214.5 - Mérignies to Avelin - 700 - **
09 - km 218 - Pont-Thibaut to Ennevelin - 1400 - ***
08 - km 224 - Templeuve (Moulin-de-Vertain) - 500 - **
07 - km 230.5 - Cysoing to Bourghelles - 1300 - ***
06 - km 233 - Bourghelles to Wannehain - 1100 - ***
05 - km 237.5 - Camphin-en-Pévèle - 1800 - ****
04 - km 240 - Carrefour de l'Arbre - 2100 - *****
03 - km 242.5 - Gruson - 1100 - **
02 - km 249 - Willems to Hem - 1400 - **
01 - km 256 - Roubaix (Espace Crupelandt) - 300 - *
Squadre partecipanti (e principali iscritti):
Sky (Ian Stannard, Luke Rowe, Gianni Moscon);
Lotto Soudal (Jürgen Roelandts, Jens Debusschere, André Greipel);
Ag2R La Mondiale (Oliver Naesen, Stijn Vandenbergh, Alexis Gougeard);
Quick-Step (Tom Boonen, Niki Terpstra, ZdenÄk Štybar, Matteo Trentin);
Trek (John Degenkolb, Jasper Stuyven, Edward Theuns);
Bahrain-Merida (Borut BožiÄ, David Per, Niccolò Bonifazio);
Bora-Hansgrohe (Peter Sagan, Marcus Burghardt);
BMC (Greg Van Avermaet, Stefan Küng, Daniel Oss);
Orica-Scott (Luke Durbridge, Jens Keukeleire, Mathew Hayman);
LottoNL-Jumbo (Lars Boom, Jos Van Emden, Dylan Groenewegen);
Movistar (Imanol Erviti, Daniele Bennati, Jasha Sütterlin);
Katusha (Alexander Kristoff, Michael Mørkøv);
Astana (Matti Breschel, Oscar Gatto, Truls Korsaeth);
FdJ (Arnaud Démare, Jacopo Guarnieri);
Cannondale-Drapac (Dylan Van Baarle, Sebastian Langeveld, Tom Van Asbroeck);
Sunweb (Mike Teunissen, Tom Stamsnijder);
Uae Team Emirates (Sacha Modolo, Marko Kump);
Dimension Data (Edvald Boasson Hagen, Bernhard Eisel, Scott Thwaites);
Cofidis (Florian Sénéchal, Kenneth Vanbilsen, Dimitri Claeys);
Direct Energie (Sylvain Chavanel);
Fortuneo (Boris Vallée, Francis Mourey);
Delko Marseille (Gatis Smukulis, Yannick Martinez);
Wanty (Yoann Offredo, Guillaume Van Keirsbulck, Pieter Vanspeybrouck);
Sport Vlaanderen-Baloise (Stijn Steels, Bert Van Lerberghe, Preben Van Hecke);
Roompot (Pim Ligthart, Berden De Vries).
Albo d'oro recente:
2007 - 1. Stuart O'Grady, 2. Juan Antonio Flecha, 3. Steffen Wesemann;
2008 - 1. Tom Boonen, 2. Fabian Cancellara, 3. Alessandro Ballan;
2009 - 1. Tom Boonen, 2. Filippo Pozzato, 3. Thor Hushovd;
2010 - 1. Fabian Cancellara, 2. Thor Hushovd, 3. Juan Antonio Flecha;
2011 - 1. Johan Vansummeren, 2. Fabian Cancellara, 3. Maarten Tjallingii;
2012 - 1. Tom Boonen, 2. Sébastien Turgot, 3. Alessandro Ballan;
2013 - 1. Fabian Cancellara, 2. Sep Vanmarcke, 3. Niki Terpstra;
2014 - 1. Niki Terpstra, 2. John Degenkolb, 3. Fabian Cancellara;
2015 - 1. John Degenkolb, 2. ZdenÄk Štybar, 3. Greg Van Avermaet;
2016 - 1. Mathew Hayman, 2. Tom Boonen, 3. Ian Stannard.
Filippo Cauz
(foto Kramon via cyclingtips)
La Roubaix è così, la conosciamo bene, per quanto il suo percorso possa cambiare in maniera più sensibile di quanto si creda, la sua storia resta sempre la stessa: sei ore abbondanti di sofferenza, di sobbalzi su quel pavè sconnesso che fa male ovunque, dalle mani alle gambe, dalla testa agli stessi vasi sanguigni che si agitano durante la pedalata. Per arrivare in fondo alla Roubaix bisogna essere qualcosa di più che buoni ciclisti, bisogna introiettare la capacità di soffrire e trasformarla in desiderio. Per vincere la Roubaix bisogna essere delle bestie, nel senso più affettuoso e brutale del termine.
Boonen l'ha vinta per quattro volte, come lui soltanto l'eterno Roger De Vlaeminck, un palmarès che fa di "Tornado Tom" una leggenda del pavè, per alcuni il più grande interprete di sempre di queste corse, indubbiamente uno dei più grandi "classicomani" di questo sport. Domenica proverà a domare per l'ultima volta i 29 settori di pavè, che spingono la distanza di selciato sino a ben 55 chilometri, un quinto dell'intera corsa. A supportare il belga ci sarà la solita corazzata Quick Step, squadra faro della corsa con almeno tre possibili capitani (considerando Niki Terpstra e ZdenÄk Štybar) e due valide alternative come Matteo Trentin e Yves Lampaert. Il problema per gli uomini di Lefevere sarà dato però da una minore libertà rispetto alle ultime gare (vinte): a Roubaix si corre tutti per Boonen, con pochi margini per soluzioni più creative. Cercheranno di approfittarne i soliti attaccanti Peter Sagan e Greg Van Avermaet, con l'iridato che non ha mai mostrato un feeling particolare con questa prova, ma che può contare su un talento sufficiente a compensare ogni difficoltà. Cercheranno di stargli dietro i più veloci: John Degenkolb e Arnaud Démare su tutti, con Alexander Kristoff in terza ruota, per il quale vale lo stesso discorso di Sagan. E poi ci sarà il solito nutrito plotone di outsider, con una Sky a due punte con Ian Stannard e Luke Rowe, un'Orica che sacrificherà il vincitore uscente in supporto di Luke Durbridge e Jens Keukeleire, una Cannondale che cercherà di dimenticare la delusione dell'infortunio di Sep Vanmarcke grazie al vivace Dylan Van Baarle, speranza olandese al pari di Lars Boom. Le possibilità sono tante, quasi infinite, in una corsa che si è sempre rivelata aperta a soprese e dove le cadute e gli inconvenienti tecnici sono all'ordine del giorno.
Comunque vada, il più festeggiato domenica sera resterà sempre lui, Tom Boonen, che lascerà un vuoto in queste corse difficile da colmare. Il suo sogni è di salutare da vincitore, e scorrendo l'elenco dei favoriti pare essere un sogno più che mai realistico.
***** Tom Boonen, John Degenkolb
**** Peter Sagan, Greg Van Avermaet, Niki Terpstra
*** Ian Stannard, Arnaud Démare, Oliver Naesen
** Luke Durbridge, Alexander Kristoff, Luke Rowe, ZdenÄk Štybar
* Dylan van Baarle, Tony Martin, Sylvain Chavanel
I settori di pavè:
29 - km 97 - Troisvilles to Inchy - 2200 metri - ***
28 - km 103.5 - Viesly to Quiévy - 1800 - ***
27 - km 106 - Quiévy to Saint-Python - 3700 - ****
26 - km 112.5 - Viesly to Briastre - 3000 - ****
25 - km 116 - Briastre à Solesmes - 800 - ***
24 - km 124.5 - Vertain to Saint-Martin-sur-Écaillon - 2300 - ***
23 - km 134.5 - Verchain-Maugré to Quérénaing 1600 - ***
22 - km 137.5 - Quérénaing to Maing - 2500 - ***
21 - km 140.5 - Maing to Monchaux-sur-Écaillon - 1600 - ***
20 - km 153.5 - Haveluy to Wallers - 2500 - ****
19 - km 161.5 - Trouée d'Arenberg - 2400 - *****
18 - km 168 - Wallers to Hélesmes - 1600 - ***
17 - km 174.5 - Hornaing to Wandignies - 3700 - ****
16 - km 182 - Warlaing to Brillon - 2400 - ***
15 - km 185.5 - Tilloy to Sars-et-Rosières - 2400 - ****
14 - km 192 - Beuvry-la-Forêt to Orchies - 1400 - ***
13 - km 197 - Orchies - 1700 - ***
12 - km 203 - Auchy-lez-Orchies to Bersée - 2700 - ****
11 - km 208.5 - Mons-en-Pévèle - 3000 - *****
10 - km 214.5 - Mérignies to Avelin - 700 - **
09 - km 218 - Pont-Thibaut to Ennevelin - 1400 - ***
08 - km 224 - Templeuve (Moulin-de-Vertain) - 500 - **
07 - km 230.5 - Cysoing to Bourghelles - 1300 - ***
06 - km 233 - Bourghelles to Wannehain - 1100 - ***
05 - km 237.5 - Camphin-en-Pévèle - 1800 - ****
04 - km 240 - Carrefour de l'Arbre - 2100 - *****
03 - km 242.5 - Gruson - 1100 - **
02 - km 249 - Willems to Hem - 1400 - **
01 - km 256 - Roubaix (Espace Crupelandt) - 300 - *
Squadre partecipanti (e principali iscritti):
Sky (Ian Stannard, Luke Rowe, Gianni Moscon);
Lotto Soudal (Jürgen Roelandts, Jens Debusschere, André Greipel);
Ag2R La Mondiale (Oliver Naesen, Stijn Vandenbergh, Alexis Gougeard);
Quick-Step (Tom Boonen, Niki Terpstra, ZdenÄk Štybar, Matteo Trentin);
Trek (John Degenkolb, Jasper Stuyven, Edward Theuns);
Bahrain-Merida (Borut BožiÄ, David Per, Niccolò Bonifazio);
Bora-Hansgrohe (Peter Sagan, Marcus Burghardt);
BMC (Greg Van Avermaet, Stefan Küng, Daniel Oss);
Orica-Scott (Luke Durbridge, Jens Keukeleire, Mathew Hayman);
LottoNL-Jumbo (Lars Boom, Jos Van Emden, Dylan Groenewegen);
Movistar (Imanol Erviti, Daniele Bennati, Jasha Sütterlin);
Katusha (Alexander Kristoff, Michael Mørkøv);
Astana (Matti Breschel, Oscar Gatto, Truls Korsaeth);
FdJ (Arnaud Démare, Jacopo Guarnieri);
Cannondale-Drapac (Dylan Van Baarle, Sebastian Langeveld, Tom Van Asbroeck);
Sunweb (Mike Teunissen, Tom Stamsnijder);
Uae Team Emirates (Sacha Modolo, Marko Kump);
Dimension Data (Edvald Boasson Hagen, Bernhard Eisel, Scott Thwaites);
Cofidis (Florian Sénéchal, Kenneth Vanbilsen, Dimitri Claeys);
Direct Energie (Sylvain Chavanel);
Fortuneo (Boris Vallée, Francis Mourey);
Delko Marseille (Gatis Smukulis, Yannick Martinez);
Wanty (Yoann Offredo, Guillaume Van Keirsbulck, Pieter Vanspeybrouck);
Sport Vlaanderen-Baloise (Stijn Steels, Bert Van Lerberghe, Preben Van Hecke);
Roompot (Pim Ligthart, Berden De Vries).
Albo d'oro recente:
2007 - 1. Stuart O'Grady, 2. Juan Antonio Flecha, 3. Steffen Wesemann;
2008 - 1. Tom Boonen, 2. Fabian Cancellara, 3. Alessandro Ballan;
2009 - 1. Tom Boonen, 2. Filippo Pozzato, 3. Thor Hushovd;
2010 - 1. Fabian Cancellara, 2. Thor Hushovd, 3. Juan Antonio Flecha;
2011 - 1. Johan Vansummeren, 2. Fabian Cancellara, 3. Maarten Tjallingii;
2012 - 1. Tom Boonen, 2. Sébastien Turgot, 3. Alessandro Ballan;
2013 - 1. Fabian Cancellara, 2. Sep Vanmarcke, 3. Niki Terpstra;
2014 - 1. Niki Terpstra, 2. John Degenkolb, 3. Fabian Cancellara;
2015 - 1. John Degenkolb, 2. ZdenÄk Štybar, 3. Greg Van Avermaet;
2016 - 1. Mathew Hayman, 2. Tom Boonen, 3. Ian Stannard.
Filippo Cauz
(foto Kramon via cyclingtips)