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Redazione

Milano-Bologna, in viaggio nel tempo

La Nova Unione Velocipedistica Italiana è un'associazione fondata sul finire dello scorso anno per promuovere, tutelare e diffondere il ciclismo storico con particolare riferimento ai primi anni del ‘900, incentivandone lo studio, studio, la cultura e la pratica. Un gruppo di appassionati che ha trovato in un fenomeno sempre più diffuso lo strumento ideale per vivere la propria passione, proseguendo una tradizione che ha radici profonde nella storia d'Italia e d'Europa. La Nova UVI si dedica tutto l'anno alla riproposizione di corse ciclistiche di rilevante interesse storico e culturale, pedalate turistiche e raduni in pista utilizzando solo mezzi e indumenti dell'epoca in questione, oltre che ad organizzare mostre e incontri culturali sulla storia della bicicletta.

Uno sforzo di memoria e ricostruzione che non poteva non trovare ampio spazio in questo 2017, anno quantomai significativo per la storia del nostro ciclismo, l'anno del centesimo Giro d'Italia. Per l'occasione, la Nova UVI ha deciso di tornare alle origini della Corsa Rosa, rievocando lo sforzo di quei 127 ardimentosi che diedero il via a questo lungo secolo di pedalate. Alle 02:53 del 13 maggio 2017, 20 velocipedisti si presenteranno al via da Piazzale Loreto per ripercorrere in tratta unica i 400 chilometri della prima tappa di sempre, da Milano a Bologna. Stesso orario e stesso luogo di partenza (di notte in quella che allora era periferia, come fu deciso nel 1909 per motivi di ordine pubblico), cercando di ripetere anche i medesimi rifornimenti e controlli a Bergamo, Brescia, Verona, Vicenza, Padova e Ferrara.

Il significato e le ragioni di questa rievocazione li spiega così la Nova UVI:
Nel ciclismo attuale, pur assorbito nell'imminente, forse tutti sanno che tra qualche mese si vorrebbe ricordare la centesima edizione di quel Giro d'Italia che prese il via il 13 maggio 1909 alle ore 2,53 precise da Piazzale Loreto alla volta di Monza, Vimercate, Bergamo... con arrivo a Bologna. Non si hanno ancora notizie precise su come il giornale organizzatore intenda celebrare questa data storica. Noi della Nova Unione Velocipedistica Italiana abbiamo invece un'idea audace e determinata. Mentre la carovana del Giro d'Italia percorrerà la 8° tappa da Molfetta a Peschici. Noi della Nuvi, lontani dal mai ricercato clamore mediatico ma con il cuore vicino alla leggenda, rievocheremo la Prima Tappa in assoluto, partiremo da dove tutto ebbe inizio, sullo stesso percorso e con gli stessi mezzi meccanici usati dai Pionieri, vale a dire scatto fisso e freno a tampone sulla gomma anteriore.
Sarà una sfida intrigante; innanzitutto per la lunghezza della tappa (397 chilometri secondo il Garibaldi dell'epoca), la partenza nel cuore della notte, la conformità con le biciclette di allora e la scarsa, per non dire nulla, assistenza al seguito. Ma siamo pronti per combattere contro le avversità, lo scetticismo e l'immancabile ironia dei compìti e sussiegosi addetti ai lavori. Siamo una ventina di velocipedisti capaci di amare il “bel ciclismo” da cui è nato Binda, Bartali, ma anche Taccone e Miro Panizza. Non ci serve la televisione ma il passa-parola, non ci servono gli sponsor ma gli amici, non ci servono i festeggiamenti e il grande pubblico; vorremmo far capire a chi ci incontra per strada, magari con le magliette lise e un po' scolorite, che la passione è più importante del cambio elettronico di ultima generazione o dei freni a disco.