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Van der Poel lanciato verso il futuro
La primavera è scoppiata, le giornate si allungano e le classiche del nord si stanno spostando in questi giorni dalle pietre fiamminghe alle côtes delle Ardenne, ma l'attenzione sui protagonisti del ciclocross resta alta, anche "fuori stagione". Lo scorso primo aprile diversi appassionati sono caduti nel più clamoroso dei "pesci d'aprile" ciclistici, con un falso annuncio del ritorno alle corse di Sven Nys in occasione della prova di Coppa del Mondo a Waterloo del prossimo settembre. La gara si svolgerà al quartier generale di Trek, e l'azienda americana ha voluto scherzare con il suo testimonial con un divertente video che lo ritrae annoiato dal "pensionamento".
Era un pesce d'aprile, ovviamente: Sven Nys è ben contento di come si è svolta e si è conclusa la sua carriera, oggi è già impegnatissimo con la gestione del team Fidea e del suo Sven Nys Cycling Center, ma ci sono altri campioni del ciclocross che stanno pensando concretamente a cambiare vita, è il caso di Mathieu Van der Poel.
Rilasciate il respiro, il futuro del fenomeno olandese è sempre in bicicletta, ma il suo sguardo in prospettiva sembra essere fuori dai circuiti del ciclocross, seguendo le orme di papà Adrie nelle prove su strada, dove si è già laureato campione del mondo tra gli juniores a Firenze 2013. Il salto ha già una data, come ha ribadito Mathieu in una recente intervista alla trasmissione belga "Extra Koers": al termine della stagione 2018, quando scadrà il suo contratto con la Beobank-Corendon. Un passaggio che sarà condiviso con il suo rivale Wout Van Aert, che si è detto sempre più stregato dalle prove su strada a guardare il modo in cui vengono interpretate in questi tempi. "La corsa si fa dura già da molto lontano, e credo che sia qualcosa in grado di emozionare tutti quelli che la stanno seguendo seduti sul divano".
Proprio dalle grandi classiche si sono viste alcune ottime performance di ex ciclocrossisti (considerando che nel fango è cresciuto anche Peter Sagan), come il secondo posto di ZdenÄk Štybar a Roubaix. Proprio sul corridore ceko si era dilungato Van der Poel durante l'intervista: "E' difficile analizzare la sua carriera oggi; alcune volte sembra mancargli il ciclocross. Si nota quando decide di partecipare a qualche gara durante l'inverno. Ad ogni modo, credo che Štybar sia un ottimo esempio di come il passaggio possa dare buoni risultati".
In attesa di concentrarsi sul futuro, il ventiduenne olandese resta concentratissimo sui prossimi mesi. "Ho fatto da poco la prima uscita di 100 chilometri dalla fine della scorsa stagione, poichè il mio anno comincia effettivamente verso metà maggio. Comincerò correndo in mountain bike e poi affronterò il Giro del Belgio: sarà la mia prima corsa su strada nel 2017". A giudicare dai suoi intenti, la prima di una lunga serie.
[foto via teamnl.org]
Era un pesce d'aprile, ovviamente: Sven Nys è ben contento di come si è svolta e si è conclusa la sua carriera, oggi è già impegnatissimo con la gestione del team Fidea e del suo Sven Nys Cycling Center, ma ci sono altri campioni del ciclocross che stanno pensando concretamente a cambiare vita, è il caso di Mathieu Van der Poel.
Rilasciate il respiro, il futuro del fenomeno olandese è sempre in bicicletta, ma il suo sguardo in prospettiva sembra essere fuori dai circuiti del ciclocross, seguendo le orme di papà Adrie nelle prove su strada, dove si è già laureato campione del mondo tra gli juniores a Firenze 2013. Il salto ha già una data, come ha ribadito Mathieu in una recente intervista alla trasmissione belga "Extra Koers": al termine della stagione 2018, quando scadrà il suo contratto con la Beobank-Corendon. Un passaggio che sarà condiviso con il suo rivale Wout Van Aert, che si è detto sempre più stregato dalle prove su strada a guardare il modo in cui vengono interpretate in questi tempi. "La corsa si fa dura già da molto lontano, e credo che sia qualcosa in grado di emozionare tutti quelli che la stanno seguendo seduti sul divano".
Proprio dalle grandi classiche si sono viste alcune ottime performance di ex ciclocrossisti (considerando che nel fango è cresciuto anche Peter Sagan), come il secondo posto di ZdenÄk Štybar a Roubaix. Proprio sul corridore ceko si era dilungato Van der Poel durante l'intervista: "E' difficile analizzare la sua carriera oggi; alcune volte sembra mancargli il ciclocross. Si nota quando decide di partecipare a qualche gara durante l'inverno. Ad ogni modo, credo che Štybar sia un ottimo esempio di come il passaggio possa dare buoni risultati".
In attesa di concentrarsi sul futuro, il ventiduenne olandese resta concentratissimo sui prossimi mesi. "Ho fatto da poco la prima uscita di 100 chilometri dalla fine della scorsa stagione, poichè il mio anno comincia effettivamente verso metà maggio. Comincerò correndo in mountain bike e poi affronterò il Giro del Belgio: sarà la mia prima corsa su strada nel 2017". A giudicare dai suoi intenti, la prima di una lunga serie.
[foto via teamnl.org]