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Giro100: i nomi per gli sprint
Manca una settimana allo sbarco del Giro d'Italia in Sardegna, dove venerdì prossimo scatterà la centesima edizione della corsa rosa con la Alghero-Olbia. Il Giro numero 100 sarà l'appuntamento intorno a cui ruoterà tutta l'attenzione del mondo del ciclismo nel mese di maggio, un'edizione storica di una corsa leggendaria. Cominciamo il nostro conto alla rovescia verso la corsa rosa analizzando i suoi protagonisti: i corridori da seguire lungo tre settimane di spettacolo.
Il primo appuntamento è con quei corridori che forse troveranno meno fortune nel prossimo Giro, quei velocisti sempre più spesso respinti da una corsa a tappe che va costantemente in cerca di montagne e difficoltà. Per loro ci saranno forse poche occasioni per esultare, ma saranno i primi a poterlo fare nell'occasione dal bottino pieno, la Alghero-Olbia che assegnerà la prima maglia rosa. L'organizzazione di corsa ha individuato e intervistato cinque nomi da seguire con maggiore attenzione, a cui affianchiamo una breve lista di possibili outsider.
Si parte dal più titolato e temuto, il Gorilla André Greipel. Il capitano della Lotto-Soudal può contare sul cospicuo bottino di 139 vittorie in carriera, ottenute ovviamente sempre allo sprint, tra cui sei proprio al Giro. Quest'anno arriva in maglia di campione nazionale e sull'onda di un'ottima Paris-Roubaix (7°), con l'obiettivo di proseguire la striscia di successi nelle corse a tappe che continua da tre stagioni. "Sono contento di tornare al Giro, dove l'anno scorso ho vinto tre tappe e collezionato ricordi bellissimi. Vincere una tappa in un grande giro è sempre difficile ma questo sarà il mio obiettivo per il Giro 100. La prima parte di stagione è stata dura. Dopo la Roubaix ho staccato una settimana, per poi iniziare una preparazione specifica per il Giro. Avrò bisogno di qualche giorno di gara per affinare la mia condizione, un po' come successo già l'anno scorso".
I rivali più accreditati del tedesco sono i due giovani sprinter del futuro, già solidissimi ai giorni nostri. Fernando Gaviria disputerà il primo grande giro in carriera, ma sulle strade d'Italia ha già dimostrato un certo feeling con la vittoria. Il suo obiettivo è quindi molteplice: vincere ovviamente, ma anche fare esperienza cercando di stringere i denti fino a Milano. "Si tratta della prima corsa di 3 settimane della mia carriera, il fatto che sia l'edizione numero 100 renderà questo momento ancora più speciale. Ogni giorno sarà un’esperienza nuova soprattutto nella seconda e terza settimana. Vorrei finire la gara e onorarla al meglio cercando di essere protagonista negli arrivi che mi sono più congeniali anche se non sarà semplice".
A sprintare contro l'argentino ci sarà un'altro giovane velocista che arriva da lontano. Caleb Ewan di corse a tappe ne ha già disputate, e alla Vuelta del 2015 è riuscito ad ottenere una clamorosa vittoria da neoprofessionista. Al Giro invece il trionfo lo ha solo sfiorato, con un secondo posto alla scorsa edizione, obiettivo da migliorare in questo Centenario.
Un Giro così importante non può però mancare nei sogni dei velocisti italiani, che alla Corsa Rosa si presentaranno pressochè al completo. Chi mancherà purtroppo sarà Elia Viviani, rimasto fuori da una selezione Sky tutta incentrata sugli uomini di classifica. Per l'olimpionico azzurro l'appuntamento rosa è rinviato di un anno. Chi sogna ancora la prima vittoria al Giro è invece il campione italiano Giacomo Nizzolo, che ha concluso l'edizione 2016 esultando prima dell'amaro declassamento nella volata di Torino. Al Giro tornerà in maglia tricolore, con un nuovo treno e una stagione positiva alle spalle, cui è seguita però una primavera sofferta per gli infortuni, tanto da aver esordito soltanto la scorsa settimana in Croazia. "Sfortunatamente per me, questo Giro sarà diverso dai precedenti perchè non ho la condizione degli anni passati. In ogni caso, sarà molto emozionante poter correre il Giro 100 con la maglia di campione italiano. Per quanto riguarda la mia condiziona fisica, vedrò come starò giorno dopo giorno, ma è chiaro che spero di ottenere buoni risultati".
Detto dei cinque big, la lista dei velocisti si completa di un'altra decina di alternative più o meno ambiziose. In testa a tutti non può che esserci Sam Bennett, che guiderà la Bora-Hansgrohe in assenza di Peter Sagan. L'irlandese ha ottenuto la prima vittoria World Tour alla Paris-Nice e arriva in Sardegna pieno di aspettative. "Il Giro 2017 sarà davvero speciale. Non vedo l’ora di prender parte al Giro 100. Sarà dura pedalare per tre settimane, il percorso è estremamente esigente, ma tutti vorranno dare il massimo per vincere una tappa o aggiudicarsi una maglia di leader". Arriveranno con sensazioni diverse invece il giovanissimo Phil Bauhaus e lo sloveno Luka Mezgec, due sprinter che partiranno dalla seconda fila ma che potrebbero sperare nel colpaccio, come già accaduto al secondo nel finale di Giro 2014.
Ancora ampio è il ventaglio degli sprinter italiani, che non partono tutti con il grado di capitano ma che daranno l'anima per inserire il proprio nome in questa edizione storica. Sacha Modolo ha interrotto il feeling con la corsa rosa a Lugano, quando conquistò la sua seconda tappa nel 2015, e torna da leader della UAE Team Emirates per le volate. Jakub Mareczko ha soltanto assaggiato l'atmosfera del Giro: lo scorso anno dovette abbandonare alla quinta tappa, ma dopo il bronzo mondiale tra gli under 23 riparte con motivazioni rafforzate. Le stesse di Davide Cimolai, che con la nuova maglia FdJ sembra aver trovato una nuova vita, testimoniata dal successo alla Volta a Catalunya. Partono un po' più nascosti Matteo Pelucchi (che affiancherà Bennett alla Bora), Kristian Sbaragli e Nicola Ruffoni: tre nomi minori che cercheranno le forze supplementari in quel sogno che muoverà tutti i partecipanti, il sogno rosa.
(foto via roadbikeaction)
Il primo appuntamento è con quei corridori che forse troveranno meno fortune nel prossimo Giro, quei velocisti sempre più spesso respinti da una corsa a tappe che va costantemente in cerca di montagne e difficoltà. Per loro ci saranno forse poche occasioni per esultare, ma saranno i primi a poterlo fare nell'occasione dal bottino pieno, la Alghero-Olbia che assegnerà la prima maglia rosa. L'organizzazione di corsa ha individuato e intervistato cinque nomi da seguire con maggiore attenzione, a cui affianchiamo una breve lista di possibili outsider.
Si parte dal più titolato e temuto, il Gorilla André Greipel. Il capitano della Lotto-Soudal può contare sul cospicuo bottino di 139 vittorie in carriera, ottenute ovviamente sempre allo sprint, tra cui sei proprio al Giro. Quest'anno arriva in maglia di campione nazionale e sull'onda di un'ottima Paris-Roubaix (7°), con l'obiettivo di proseguire la striscia di successi nelle corse a tappe che continua da tre stagioni. "Sono contento di tornare al Giro, dove l'anno scorso ho vinto tre tappe e collezionato ricordi bellissimi. Vincere una tappa in un grande giro è sempre difficile ma questo sarà il mio obiettivo per il Giro 100. La prima parte di stagione è stata dura. Dopo la Roubaix ho staccato una settimana, per poi iniziare una preparazione specifica per il Giro. Avrò bisogno di qualche giorno di gara per affinare la mia condizione, un po' come successo già l'anno scorso".
I rivali più accreditati del tedesco sono i due giovani sprinter del futuro, già solidissimi ai giorni nostri. Fernando Gaviria disputerà il primo grande giro in carriera, ma sulle strade d'Italia ha già dimostrato un certo feeling con la vittoria. Il suo obiettivo è quindi molteplice: vincere ovviamente, ma anche fare esperienza cercando di stringere i denti fino a Milano. "Si tratta della prima corsa di 3 settimane della mia carriera, il fatto che sia l'edizione numero 100 renderà questo momento ancora più speciale. Ogni giorno sarà un’esperienza nuova soprattutto nella seconda e terza settimana. Vorrei finire la gara e onorarla al meglio cercando di essere protagonista negli arrivi che mi sono più congeniali anche se non sarà semplice".
A sprintare contro l'argentino ci sarà un'altro giovane velocista che arriva da lontano. Caleb Ewan di corse a tappe ne ha già disputate, e alla Vuelta del 2015 è riuscito ad ottenere una clamorosa vittoria da neoprofessionista. Al Giro invece il trionfo lo ha solo sfiorato, con un secondo posto alla scorsa edizione, obiettivo da migliorare in questo Centenario.
Un Giro così importante non può però mancare nei sogni dei velocisti italiani, che alla Corsa Rosa si presentaranno pressochè al completo. Chi mancherà purtroppo sarà Elia Viviani, rimasto fuori da una selezione Sky tutta incentrata sugli uomini di classifica. Per l'olimpionico azzurro l'appuntamento rosa è rinviato di un anno. Chi sogna ancora la prima vittoria al Giro è invece il campione italiano Giacomo Nizzolo, che ha concluso l'edizione 2016 esultando prima dell'amaro declassamento nella volata di Torino. Al Giro tornerà in maglia tricolore, con un nuovo treno e una stagione positiva alle spalle, cui è seguita però una primavera sofferta per gli infortuni, tanto da aver esordito soltanto la scorsa settimana in Croazia. "Sfortunatamente per me, questo Giro sarà diverso dai precedenti perchè non ho la condizione degli anni passati. In ogni caso, sarà molto emozionante poter correre il Giro 100 con la maglia di campione italiano. Per quanto riguarda la mia condiziona fisica, vedrò come starò giorno dopo giorno, ma è chiaro che spero di ottenere buoni risultati".
Detto dei cinque big, la lista dei velocisti si completa di un'altra decina di alternative più o meno ambiziose. In testa a tutti non può che esserci Sam Bennett, che guiderà la Bora-Hansgrohe in assenza di Peter Sagan. L'irlandese ha ottenuto la prima vittoria World Tour alla Paris-Nice e arriva in Sardegna pieno di aspettative. "Il Giro 2017 sarà davvero speciale. Non vedo l’ora di prender parte al Giro 100. Sarà dura pedalare per tre settimane, il percorso è estremamente esigente, ma tutti vorranno dare il massimo per vincere una tappa o aggiudicarsi una maglia di leader". Arriveranno con sensazioni diverse invece il giovanissimo Phil Bauhaus e lo sloveno Luka Mezgec, due sprinter che partiranno dalla seconda fila ma che potrebbero sperare nel colpaccio, come già accaduto al secondo nel finale di Giro 2014.
Ancora ampio è il ventaglio degli sprinter italiani, che non partono tutti con il grado di capitano ma che daranno l'anima per inserire il proprio nome in questa edizione storica. Sacha Modolo ha interrotto il feeling con la corsa rosa a Lugano, quando conquistò la sua seconda tappa nel 2015, e torna da leader della UAE Team Emirates per le volate. Jakub Mareczko ha soltanto assaggiato l'atmosfera del Giro: lo scorso anno dovette abbandonare alla quinta tappa, ma dopo il bronzo mondiale tra gli under 23 riparte con motivazioni rafforzate. Le stesse di Davide Cimolai, che con la nuova maglia FdJ sembra aver trovato una nuova vita, testimoniata dal successo alla Volta a Catalunya. Partono un po' più nascosti Matteo Pelucchi (che affiancherà Bennett alla Bora), Kristian Sbaragli e Nicola Ruffoni: tre nomi minori che cercheranno le forze supplementari in quel sogno che muoverà tutti i partecipanti, il sogno rosa.
(foto via roadbikeaction)