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Redazione

Gino Bartali, l'eroe

Gino Bartali ci lasciava in una mattina di 17 anni fa, a pochi giorni dal via di un Giro d'Italia che si sarebbe deciso sulle montagne, proprio come piaceva a lui. In occasione della partenza del Giro del centenario, Bike Channel vuole rendere omaggio alla figura di questo campione straordinario, capace di scrivere pagine uniche nella leggenda del ciclismo e di raccogliere attestati d'amore in tutto il mondo.

Domani sera, venerdì 5 maggio, ricorderemo Ginettaccio a 17 anni dalla sua scomparsa dedicandogli l'intera serata con il magazine "Gino Bartali - l'eroe". Due documentari e uno speciale dedicato che ripercorrerà le imprese di Bartali attraverso i suoi ricordi e il suo territorio, cui è rimasto legatissimo fino alla morte. 

Gino Bartali è nato il 18 luglio 1914 a Ponte a Ema; a diciassette anni, nel 1931, comincia a praticare il ciclismo e dal 1934 al 1954 vince tre Giri d'Italia (1936, 1937, 1946) e due Tour de France (1938, 1948), oltre a numerose altre corse tra gli anni trenta e cinquanta. Muore il 5 maggio del 2000; nel 2005 il Presidente della Repubblica Ciampi gli attribuisce la medaglia d'oro al valor civile (postuma); il 23 settembre 2013 è stato dichiarato 'Giusto tra le nazioni' dallo Yad Vashem, per aver rischiato la propria vita per salvare anche un solo ebreo durante le persecuzioni naziste. Il campione toscano entrò a far parte di un'organizzazione clandestina gestita dal rabbino di Firenze Nathan Cassuto e dall'arcivescovo della città cardinale Elia Angelo Dalla Costa per portare in salvo gli ebrei locali durante il regime fascista. Come si legge sul sito del memoriale ebreo, Bartali era il corriere dell'organizzazione: "nascondendo falsi documenti e carte nella sua bicicletta e trasportandoli attraverso le città, tutto con la scusa che si stava allenando. Pur a conoscenza dei rischi che la sua vita correva per aiutare gli ebrei, Bartali ha trasferito falsi documenti a vari contatti sul territorio italiano".

Una serie di imprese memorabili in sella e di gesti umili e grandiosi svolti clandestinamente, senza mai farne pubblicità neanche nei lunghi anni successivi perchè, come amava ricordare Bartali, "il bene si fa ma non si dice". La storia di Ginettaccio va molto oltre quella di un campione, è la storia di un Eroe.