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Giro100: la lotta per la maglia rosa
Ci siamo, meno di 24 ore e sarà finalmente Giro d'Italia, sarà #Giro100. L'edizione più attesa, più seguita, più celebrata, è pronta a scattare da Alghero, in Sardegna. Questa sera tutte le squadre sfileranno davanti al pubblico, domani numero sulla schiena e via. Saranno tre settimane di battaglia accesa, con un manipolo di protagonisti a litigarsi il trofeo senza fine e la maglia che vale un sogno, la rosa del centesimo Giro d'Italia. Tra montagne e cronometro, tra salite che arrivano subito e attraversamenti nervosi del centro Italia e degli Appennini, sono almeno una quindicina i corridori che hanno messo la vittoria del Giro nel loro mirino. Andiamo a scoprirli.
Questa è una lunga lista, ma se volessimo stringere sui favoriti assoluti, potremmo ridurla quasi a due. Senza escludere sorprese, che al Giro non mancano mai, e ribaltoni, che sono il sale del ciclismo, lo scontro sembra ristretto a Vincenzo Nibali e Nairo Quintana. Il siciliano è il vincitore uscente e l'unico a poter fare tris, sarà supportato da una Bahrain tutta per lui e spronato dal desiderio di ricordare con una vittoria l'amico Michele Scarponi. Queste le sue parole alla vigilia: "Sono molto contento di partecipare ad un'edizione così significativa. Oltre al fatto di essere il centesimo Giro, mi piace perché tocca Sardegna e Sicilia, con un arrivo persino nella mia città, Messina. Le mie aspettative sono conosciute da tutti: voglio salire sul podio finale. Non è facile finire sul gradino più alto, se non fosse possibile vincere di nuovo il Giro combatterò per il secondo o il terzo posto per onorare la corsa. Abbiamo lavorato bene come squadra per essere qui nella condizione migliore. Ho il massimo rispetto per gli avversari. Sarà una sfida lunga con tanti imprevisti".
Nairo Quintana non sfiderà soltanto Nibali qui, ma anche quel luogo comune che vede ormai pressochè impossibile la doppietta Giro-Tour. Il colombiano invece ci crede, tanto da voler provare concretamente quello che solo i più grandi campioni osano. Affiancato anch'egli da una grande squadra, il capitano Movistar è pronto a rivincere la corsa che ama. "E' una delle gare più belle che abbia mai corso. È unica, molto emozionante e con molto seguito da parte dei fan. In generale, nelle corse in Italia ho sempre fatto bene ed ho sempre ricevuto tanto sostegno dai tifosi italiani che ti fanno sentire amato: anche per questo mi piace correre in Italia. Sono fiducioso di poter lottare per la vittoria sia al Giro che al Tour".
Un gradino sotto i due big non può che collocarsi Steven Kruijswijk, lo scalpitante olandese che dominò il Giro dello scorso anno sino alla sciagurata caduta sulla discesa del Colle dell'Agnello che gli fece perdere maglia rosa e podio. Tra le cause della sua débâcle quel giorno ci fu anche la mancanza di una squadra all'altezza, lacuna che sembra parzialmente risolta in questo 2017. Le sue parole alla vigilia: "Dopo l'anno scorso, non posso nascondere le mie ambizioni. Tutti sanno che vengo al Giro per salire sul podio finale, cercherò di fare il massimo. È un'edizione speciale, il percorso è molto impegnativo".
Per la prima volta, anche il Team Sky ha allestito uno squadrone per puntare alla corsa rosa. Il capitano in partenza è Geraint Thomas, che a 30 anni correrà per la prima volta per puntare alla classifica generale. Ad alleviargli la pressione ci penserà Mikel Landa, sublime scalatore spagnolo che sfiorò la maglia rosa già nel 2015. Un tandem che fa paura a tutti, specie dopo un Tour of the Alps corso ad alti livelli da entrambi.
Completano la seconda fascia dei favoriti due volti ammirati sulle strade del Tour nelle ultime stagioni: Adam Yates e Thibaut Pinot. L'australiano, che avrebbe dovuto schierarsi al via insieme al gemello Simon, poi dirottato in Francia, punta alla maglia bianca e ad un piazzamento all'altezza del 4° posto dello scorso luglio, nelle sue dichiarazioni emerge chiaro l'obiettivo del podio. Pinot ha deciso per la prima volta di puntare al Giro sacrificando in parte la preparazione per il Tour, e i fatti potrebbero dargli ragione: "Avevo deciso di essere al via di questo Giro 100 già prima dell’edizione dell'anno scorso. È da tanto che volevo fare la Corsa Rosa, finalmente è venuto il momento".
Chi l'alta classifica del Giro l'ha già conosciuta un anno fa è Ilnur Zakarin, prima di soccombere anch'egli alle cadute giù dal Colle dell'Agnello. Ma se Kruijswijk perse solo la maglia rosa, Zakarin ci lasciò anche un clavicola e fu costretto al ritiro, quest'anno torna per rifarsi del tutto, con una top5 nel mirino... cronometro permettendo. Anche Bob Jungels dodici mesi fa si scoprì uomo di classifica, tanto da conquistare la maglia bianca e il sesto posto finale. Un risultato che ha dato nuovo vigore alle speranza del giovane lussemburghese, tanto da tornare alla corsa rosa come capitano designato della Quick Step, con l'occhio già puntato sulla cronometro di Foligno.
Gli ultimi nomi ad entrare nella lunga lista dei pretendenti alla rosa sono quelli che puntano almeno a una top ten, con la speranza di spingere un po' di più l'asticella con l'avvicinarsi di Milano. Si comincia con due olandesi, Paese che ha scoperto un vero e proprio amore per il Giro e prende parte a questa edizione con quasi tutti i suoi big. Tom Dumoulin ha già vestito la maglia rosa lo scorso anno, quando dominò il prologo prima di venire respinto dalle difficoltà altimetriche; stavolta però ha svolto una preparazione specifica, e non nasconde le proprie ambizioni: "Per la prima volta comincio un grande giro con l'obiettivo di fare classifica. Siamo tutti pronti per correre al meglio, poi vedremo quale risultato avremo raggiunto a Milano. Vincere il Giro è fuori portata. Per riuscirci, dovrei essere nella forma migliore di sempre ed anche avere tanta fortuna. Nairo Quintana è il favorito". Il più esperto Bauke Mollema torna al Giro dopo sette anni, periodo in cui spera di aver acquisito le doti per reggere anche nella terza settimana, a lui spesso fatale; l'entusiasmo non gli manca: "Sarà sicuramente un Giro speciale, è l'edizione numero 100! I tifosi italiani sono i migliori e io sono molto motivato. Ho supervisionato molte delle tappe e sono cosciente che sarà un Giro davvero duro". Sarà l'esordio alla corsa rosa invece per la coppia di leader della BMC, Tejay Van Garderen e Rohan Dennis, con l'australiano più focalizzato sul fare esperienza, mentre il capitano di strada sarà Van Garderen: "E' tanto tempo che voglio correre sulle strade della Corsa Rosa. Credo sia una grande opportunità poter guidare il mio team in un grande giro. Il percorso si addice alle mie caratteristiche". Un Giro che parlerà poco italiano, dunque, almeno per quanto concerne l'alta classifica, dove il solo Nibali fronteggerà una schiera di corridori da tutto il mondo, attirati dal fascino della centesima edizione. Per gli italiani, orfani dell'infortunato Aru, le altre speranze sono riposte in Domenico Pozzovivo, che al Giro ha sempre ben figurato e parte con un obiettivo chiaro: "L'Etna mi motiva in modo unico, ci vado spesso per allenarmi. Ho un feeling speciale con questa montagna. Venendo dall’Italia del sud ho anche un rapporto unico con la Sicilia. Inoltre, non essendoci prove a cronometro prima di quella salita, molto adatta a me, posso sognare la Maglia Rosa". L'altro nome stuzzicante tra i corridori da casa è quello dell'emergente Davide Formolo, che prenderà il via senza porsi particolari limiti e valuterà lungo la strada se lottare per la classifica o inseguire successi parziali. Una scelta a cui saranno obbligati anche altri nomi di questa lunga lista, senza escludere sorprese.
Il nostro borsino dei favoriti:
***** Vincenzo Nibali, Nairo Quintana
**** Steven Kruijswijk, Geraint Thomas
*** Mikel Landa, Thibaut Pinot
** Ilnur Zakarin, Tom Dumolin, Adam Yates
* Domenico Pozzovivo, Bauke Mollema, Tejay Van Garderen, Hugh Carthy, Bob Jungels
episodi precedenti:
1/ I nomi per gli sprint
2/ Gli uomini in fuga
3/ Chi sfiderà il tempo
(foto via biciTv)
Questa è una lunga lista, ma se volessimo stringere sui favoriti assoluti, potremmo ridurla quasi a due. Senza escludere sorprese, che al Giro non mancano mai, e ribaltoni, che sono il sale del ciclismo, lo scontro sembra ristretto a Vincenzo Nibali e Nairo Quintana. Il siciliano è il vincitore uscente e l'unico a poter fare tris, sarà supportato da una Bahrain tutta per lui e spronato dal desiderio di ricordare con una vittoria l'amico Michele Scarponi. Queste le sue parole alla vigilia: "Sono molto contento di partecipare ad un'edizione così significativa. Oltre al fatto di essere il centesimo Giro, mi piace perché tocca Sardegna e Sicilia, con un arrivo persino nella mia città, Messina. Le mie aspettative sono conosciute da tutti: voglio salire sul podio finale. Non è facile finire sul gradino più alto, se non fosse possibile vincere di nuovo il Giro combatterò per il secondo o il terzo posto per onorare la corsa. Abbiamo lavorato bene come squadra per essere qui nella condizione migliore. Ho il massimo rispetto per gli avversari. Sarà una sfida lunga con tanti imprevisti".
Nairo Quintana non sfiderà soltanto Nibali qui, ma anche quel luogo comune che vede ormai pressochè impossibile la doppietta Giro-Tour. Il colombiano invece ci crede, tanto da voler provare concretamente quello che solo i più grandi campioni osano. Affiancato anch'egli da una grande squadra, il capitano Movistar è pronto a rivincere la corsa che ama. "E' una delle gare più belle che abbia mai corso. È unica, molto emozionante e con molto seguito da parte dei fan. In generale, nelle corse in Italia ho sempre fatto bene ed ho sempre ricevuto tanto sostegno dai tifosi italiani che ti fanno sentire amato: anche per questo mi piace correre in Italia. Sono fiducioso di poter lottare per la vittoria sia al Giro che al Tour".
Un gradino sotto i due big non può che collocarsi Steven Kruijswijk, lo scalpitante olandese che dominò il Giro dello scorso anno sino alla sciagurata caduta sulla discesa del Colle dell'Agnello che gli fece perdere maglia rosa e podio. Tra le cause della sua débâcle quel giorno ci fu anche la mancanza di una squadra all'altezza, lacuna che sembra parzialmente risolta in questo 2017. Le sue parole alla vigilia: "Dopo l'anno scorso, non posso nascondere le mie ambizioni. Tutti sanno che vengo al Giro per salire sul podio finale, cercherò di fare il massimo. È un'edizione speciale, il percorso è molto impegnativo".
Per la prima volta, anche il Team Sky ha allestito uno squadrone per puntare alla corsa rosa. Il capitano in partenza è Geraint Thomas, che a 30 anni correrà per la prima volta per puntare alla classifica generale. Ad alleviargli la pressione ci penserà Mikel Landa, sublime scalatore spagnolo che sfiorò la maglia rosa già nel 2015. Un tandem che fa paura a tutti, specie dopo un Tour of the Alps corso ad alti livelli da entrambi.
Completano la seconda fascia dei favoriti due volti ammirati sulle strade del Tour nelle ultime stagioni: Adam Yates e Thibaut Pinot. L'australiano, che avrebbe dovuto schierarsi al via insieme al gemello Simon, poi dirottato in Francia, punta alla maglia bianca e ad un piazzamento all'altezza del 4° posto dello scorso luglio, nelle sue dichiarazioni emerge chiaro l'obiettivo del podio. Pinot ha deciso per la prima volta di puntare al Giro sacrificando in parte la preparazione per il Tour, e i fatti potrebbero dargli ragione: "Avevo deciso di essere al via di questo Giro 100 già prima dell’edizione dell'anno scorso. È da tanto che volevo fare la Corsa Rosa, finalmente è venuto il momento".
Chi l'alta classifica del Giro l'ha già conosciuta un anno fa è Ilnur Zakarin, prima di soccombere anch'egli alle cadute giù dal Colle dell'Agnello. Ma se Kruijswijk perse solo la maglia rosa, Zakarin ci lasciò anche un clavicola e fu costretto al ritiro, quest'anno torna per rifarsi del tutto, con una top5 nel mirino... cronometro permettendo. Anche Bob Jungels dodici mesi fa si scoprì uomo di classifica, tanto da conquistare la maglia bianca e il sesto posto finale. Un risultato che ha dato nuovo vigore alle speranza del giovane lussemburghese, tanto da tornare alla corsa rosa come capitano designato della Quick Step, con l'occhio già puntato sulla cronometro di Foligno.
Gli ultimi nomi ad entrare nella lunga lista dei pretendenti alla rosa sono quelli che puntano almeno a una top ten, con la speranza di spingere un po' di più l'asticella con l'avvicinarsi di Milano. Si comincia con due olandesi, Paese che ha scoperto un vero e proprio amore per il Giro e prende parte a questa edizione con quasi tutti i suoi big. Tom Dumoulin ha già vestito la maglia rosa lo scorso anno, quando dominò il prologo prima di venire respinto dalle difficoltà altimetriche; stavolta però ha svolto una preparazione specifica, e non nasconde le proprie ambizioni: "Per la prima volta comincio un grande giro con l'obiettivo di fare classifica. Siamo tutti pronti per correre al meglio, poi vedremo quale risultato avremo raggiunto a Milano. Vincere il Giro è fuori portata. Per riuscirci, dovrei essere nella forma migliore di sempre ed anche avere tanta fortuna. Nairo Quintana è il favorito". Il più esperto Bauke Mollema torna al Giro dopo sette anni, periodo in cui spera di aver acquisito le doti per reggere anche nella terza settimana, a lui spesso fatale; l'entusiasmo non gli manca: "Sarà sicuramente un Giro speciale, è l'edizione numero 100! I tifosi italiani sono i migliori e io sono molto motivato. Ho supervisionato molte delle tappe e sono cosciente che sarà un Giro davvero duro". Sarà l'esordio alla corsa rosa invece per la coppia di leader della BMC, Tejay Van Garderen e Rohan Dennis, con l'australiano più focalizzato sul fare esperienza, mentre il capitano di strada sarà Van Garderen: "E' tanto tempo che voglio correre sulle strade della Corsa Rosa. Credo sia una grande opportunità poter guidare il mio team in un grande giro. Il percorso si addice alle mie caratteristiche". Un Giro che parlerà poco italiano, dunque, almeno per quanto concerne l'alta classifica, dove il solo Nibali fronteggerà una schiera di corridori da tutto il mondo, attirati dal fascino della centesima edizione. Per gli italiani, orfani dell'infortunato Aru, le altre speranze sono riposte in Domenico Pozzovivo, che al Giro ha sempre ben figurato e parte con un obiettivo chiaro: "L'Etna mi motiva in modo unico, ci vado spesso per allenarmi. Ho un feeling speciale con questa montagna. Venendo dall’Italia del sud ho anche un rapporto unico con la Sicilia. Inoltre, non essendoci prove a cronometro prima di quella salita, molto adatta a me, posso sognare la Maglia Rosa". L'altro nome stuzzicante tra i corridori da casa è quello dell'emergente Davide Formolo, che prenderà il via senza porsi particolari limiti e valuterà lungo la strada se lottare per la classifica o inseguire successi parziali. Una scelta a cui saranno obbligati anche altri nomi di questa lunga lista, senza escludere sorprese.
Il nostro borsino dei favoriti:
***** Vincenzo Nibali, Nairo Quintana
**** Steven Kruijswijk, Geraint Thomas
*** Mikel Landa, Thibaut Pinot
** Ilnur Zakarin, Tom Dumolin, Adam Yates
* Domenico Pozzovivo, Bauke Mollema, Tejay Van Garderen, Hugh Carthy, Bob Jungels
episodi precedenti:
1/ I nomi per gli sprint
2/ Gli uomini in fuga
3/ Chi sfiderà il tempo
(foto via biciTv)