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Redazione

Qual è lo stile migliore in discesa?

Il primo probabilmente è stato Marco Pantani, che nel giorno del suo primo trionfo internazionale, la Lienz-Merano del Giro '94, sorprese tutti i favoriti gettandosi in discesa a uovo, più sdraiato che seduto sulla bicicletta. Una posizione tutt'altro che sicura, tanto che negli anni abbiamo sentito lunghe raccomandazioni in ogni telecronaca volte a sconsigliare gli amatori dal rischiare così tanto in discesa. Raccomandazioni ripetute per Pantani e poi per Mario Cipollini, per Vincenzo Nibali o per Peter Sagan, infine per Chris Froome, ultimo aggiuntosi al club dei discesisti bizarre giù dal Peyresourde all'ultimo Tour de France. Oggi queste raccomandazioni assumono un senso diverso, perchè non si parla più soltanto di sicurezza, ma anche di efficacia. Uno studio combinato delle università di Eindhoven e Liegi ha provato ad analizzare scientificamente, ricorrendo alla fluidodinamica e alle gallerie del vento, i benefici apportati da queste manovre azzardate. Bert Blocken, Thijs van Druenen, Yasin Toparlar, Thomas Andrianne e Thierry Marchal hanno cominciato ad analizzare il rendimento di Froome in discesa usando modelli fluidodinamici in 3D già lo scorso anno, stupiti dalla performance a sorpresa con cui il kenyano vestì la maglia gialla al Tour. Oggi hanno deciso di ampliare la loro ricerca mettendo a confronto la posizione di Froome con altre più o meno diffuse.

Sei sono gli stili di discesa esaminati dallo studio, diffuso sul network Linkedin: "posizione Froome", "posizione Pantani", orizzontale in sella (Nibali), inclinato in sella (ancora Nibali), rialzato in sella (Cancellara), arretrato sul telaio (Sagan). Per ognuno di questi stili è stato creato un modello analogico in scala, testato approfonditamente in galleria del vento simulando una velocità di 54 chilometri orari, tenendo d'occhio anche gli aspetti relativi alla sicurezza. Il risultato dice che, a partire dalla posizione rialzata in sella, la più classica (e lenta), la più vantaggiosa è la scelta alla Sagan, arretrata sul telaio: una posizione che comporta un 17% in più di velocità, abbassando inoltre i rischi perchè il baricentro resta basso e centrale. Seguono, in ordine di efficienza, la posizione arretrata alla Pantani (+14%), la posizione aerodinamica in sella (+12%), e quindi quella avanzata alla Froome (+9%) e quella orizzontale in sella (+8%).

Lo studio si conclude con una nuova raccomandazione, che questa volta pesa di più del solito, però, perchè a scoraggiare l'uso di posizioni azzardate è anche il rendimento che queste comportano. "Alla luce dei risultati scientifici evidenziati da questo studio, ci sono professionisti o amatori disposti a mettere a repentaglio le proprie possibilità di vittoria e in alcuni casi anche la propria vita adottando posizioni pericolose con la speranza ingiustificata di migliorare la propria aerodinamica".