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Giro100: festa svizzera in Calabria
Prima tappa sulla terraferma al Giro100 dopo cinque giorni isolani, e giornata che rispetta le previsioni. Doveva essere una tappa per fuggitivi, così è stata, ma non certo per scelta del gruppo. Le squadre dei velocisti e di chi puntava alla tappa ce l'hanno messa tutta, i secondi per contrattaccare e i primi per ricucire, ma non hanno fatto i conti con la qualità della fuga odierna, spinta dal vento a favore a medie record e capace di resistere sino al traguardo.
Vince la fuga e, beffa massima, per la prima volta manca la squadra che le fughe le aveva centrate tutte in questo Giro, la Gazprom. Non ci sono i russi ma sono rappresentate tre formazioni World Tour (la BMC con Silvan Dillier, la Bora con Lukas Pöstlberger, la Trek con Mads Pedersen e Jesper Stuyven), accompagnate all'avventura dal Bardiani Simone Andreetta. Stuyven e Pöstlberger scattano come degli ossessi per i primi dieci chilometri, poi ce ne vogliono altri quindici perchè il drappello si formi davvero. Da lì è una lunga pedalata, poi un lungo inseguimento, infine una guerra.
I cinque diventano quattro a 6.5 chilometri dal traguardo, quando si rialza Mads Pedersen, stremato dopo aver fatto il doppio lavoro tutto il giorno per coprire il proprio capitano Stuyven. Segnale inequivocabile per scatenare il giovane talento belga, che un chilometro più tardi parte all'attacco. Qui i quattro diventano tre, perchè all'indiavolato ritmo di Stuyven non resiste Andreetta.
Tra è il numero perfetto, ne convengono anche gli attaccanti che continuano a darsi cambi regolari ma soprattutto cominciano a studiarsi. Tra sbandate e scrutate, bluff e sbuffi, il trio scende dai magnifici Gironi di Acquappesa e si appresta all'ultimo scontro: quei due chilometri in costante salita sino al traguardo. Sarà volata ristretta, stanca, forzata, dunque inevabilmente fuori da ogni pronostico. Stuyven e Pöstlberger sono i più veloci, Dillier è il primo a partire. Lo schema classico viene ribaltato dalla pendenza del finale, che ricaccia indietro l'austriaco ex-maglia rosa e soffoca pure la rimonta del belga. A Terme Luigiane esulta Dillier e torna a vincere uno svizzero, al Giro non accadeva addirittura da sette anni, l'ultimo era stato Johann Tschopp nel 2010. Una lunga attesa, come quella che prosegue per la prima vittoria di tappa italiana, e tutto fa pensare che non arriverà nemmeno domani nella volata di Alberobello.
Ordine d'arrivo:
01. Silvan Dillier 04h58'01"
02. Jasper Stuyven st
03. Lukas Pöstlberger a 12"
04. Simone Andreetta a 26"
05. Michael Woods a 39"
06. Adam Yates
07. Wilco Kelderman
08. Bob Jungels
09. Bauke Mollema
10. Geraint Thomas
Classifica generale:
01. Bob Jungels 28h20'47"
02. Geraint Thomas a 06"
03. Adam Yates a 10"
04. Domenico Pozzovivo st
05. Vincenzo Nibali
06. Tom Dumoulin
07. Nairo Quintana
08. Bauke Mollema
09. Tejay Van Garderen
10. Andrey Amador
Filippo Cauz
(foto via Giro d'Italia)
Vince la fuga e, beffa massima, per la prima volta manca la squadra che le fughe le aveva centrate tutte in questo Giro, la Gazprom. Non ci sono i russi ma sono rappresentate tre formazioni World Tour (la BMC con Silvan Dillier, la Bora con Lukas Pöstlberger, la Trek con Mads Pedersen e Jesper Stuyven), accompagnate all'avventura dal Bardiani Simone Andreetta. Stuyven e Pöstlberger scattano come degli ossessi per i primi dieci chilometri, poi ce ne vogliono altri quindici perchè il drappello si formi davvero. Da lì è una lunga pedalata, poi un lungo inseguimento, infine una guerra.
I cinque diventano quattro a 6.5 chilometri dal traguardo, quando si rialza Mads Pedersen, stremato dopo aver fatto il doppio lavoro tutto il giorno per coprire il proprio capitano Stuyven. Segnale inequivocabile per scatenare il giovane talento belga, che un chilometro più tardi parte all'attacco. Qui i quattro diventano tre, perchè all'indiavolato ritmo di Stuyven non resiste Andreetta.
Tra è il numero perfetto, ne convengono anche gli attaccanti che continuano a darsi cambi regolari ma soprattutto cominciano a studiarsi. Tra sbandate e scrutate, bluff e sbuffi, il trio scende dai magnifici Gironi di Acquappesa e si appresta all'ultimo scontro: quei due chilometri in costante salita sino al traguardo. Sarà volata ristretta, stanca, forzata, dunque inevabilmente fuori da ogni pronostico. Stuyven e Pöstlberger sono i più veloci, Dillier è il primo a partire. Lo schema classico viene ribaltato dalla pendenza del finale, che ricaccia indietro l'austriaco ex-maglia rosa e soffoca pure la rimonta del belga. A Terme Luigiane esulta Dillier e torna a vincere uno svizzero, al Giro non accadeva addirittura da sette anni, l'ultimo era stato Johann Tschopp nel 2010. Una lunga attesa, come quella che prosegue per la prima vittoria di tappa italiana, e tutto fa pensare che non arriverà nemmeno domani nella volata di Alberobello.
Ordine d'arrivo:
01. Silvan Dillier 04h58'01"
02. Jasper Stuyven st
03. Lukas Pöstlberger a 12"
04. Simone Andreetta a 26"
05. Michael Woods a 39"
06. Adam Yates
07. Wilco Kelderman
08. Bob Jungels
09. Bauke Mollema
10. Geraint Thomas
Classifica generale:
01. Bob Jungels 28h20'47"
02. Geraint Thomas a 06"
03. Adam Yates a 10"
04. Domenico Pozzovivo st
05. Vincenzo Nibali
06. Tom Dumoulin
07. Nairo Quintana
08. Bauke Mollema
09. Tejay Van Garderen
10. Andrey Amador
Filippo Cauz
(foto via Giro d'Italia)