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Giro100: fulmine Ewan dopo la quiete
Bisognerà aspettare sino a lunedì per il secondo giorno di riposo al Giro100, e a una parte del gruppo deve essere sembrata una distanza eccessiva, così la tappa di oggi è proseguita per quasi tutta la giornata come un intervallo di relax. La corsa, d'altronde, la fanno i corridori, e anche oggi hanno deciso di non farla. 224 chilometri di escursione cicloturistica, ad eccezione del finale, ad andatura regolare sotto ad ogni media record di lentezza.
L'atteggiamento vale per tutti tranne due, perchè per quanto il gruppo decida di riposarsi, qualcuno che ha voglia di correre c'è sempre, e in genere ha la maglia della Gazprom. Ciò ha detto il Giro sin qui, e lo ribadisce tra Castrovillari ed Alberobello. La fuga parte subito: sono solo in due, Giuseppe Fonzi e Dmitriy Kozonchuk, e in poco spazio prendono 3-4' di vantaggio. Poi basta, perchè quando ci si riposa non si possono tollerare preoccupazioni. Una volta fissato il vantaggio dei due, fuga e gruppo procedono alla stessa velocità: piano.
A 18.7 chilometri dall'arrivo, previsto in un nervoso circuito cittadino, l'avventura dei due coraggiosi si conclude senza grandi clamori. Una stretta di mano, una sbuffata, un sospiro, e via. Finalmente si parte. Le squadre dei velocisti tirano forte, troppo per riuscire a stare insieme, e lo spazio vuoto viene riempito dai desideri di chi scatta. Il più deciso è Kristijan Koren, ai meno cinque, ma dura poco. A riprenderlo è un gruppo tirato dalla Sky Vasil' Kiryenka, quello che non ti aspetti. Il motivo sta sempre nella sinuosità del percorso, con gli uomini di classifica che non vogliono prendersi troppi rischi e preferiscono mandare i propri gregari in testa.
Quando avviene il cambio della guardia, la trenata in testa dell'Orica di Caleb Ewan strappa il gruppo in maniera plateale. A giocarsi la volata sono in nove. Tre sono gregari di Ewan, Bennett e Gaviria, tre i rispettivi capitani, tre sfidano quella sorte che non potrà far altro che respingerli. André Greipel si pianta prima di entrare all'ultima curva, la stessa in cui Fernando Gaviria sforna l'ennesimo numero da acrobata per gettarsi a ruota di Sam Bennett e rilanciare. Per entrambi l'obiettivo è sopravanzare la ruota di Ewan, che si è quasi appiattito nell'aria per farsi ancora più aerodinamico: obiettivo sfumato di un soffio. I tre sprinter a prima vista se la giocano al fotofinish, a seconda vista la ruota del piccolo australiano è ben più avanti. Vince lui, che sin qui il successo lo aveva sempre e solo visto sfumare nei modi più vari. Gaviria è secondo, Bennett è terzo, Jungels è sempre più rosa.
Ordine d'arrivo:
01. Caleb Ewan 05h35'18"
02. Fernando Gaviria st
03. Sam Bennett
04. André Greipel
05. Jasper Stuyven
06. Ryan Gibbons
07. Enrico Battaglin (Ita) a 02"
08. Rüdiger Selig
09. Alexey Tsatevich
10. Vincenzo Nibali
Classifica generale:
01. Bob Jungels 33h56'07"
02. Geraint Thomas a 06"
03. Adam Yates a 10"
04. Domenico Pozzovivo st
05. Vincenzo Nibali
06. Tom Dumoulin
07. Nairo Quintana
08. Bauke Mollema
09. Tejay Van Garderen
10. Andrey Amador
Filippo Cauz
(foto via Giro d'Italia)
L'atteggiamento vale per tutti tranne due, perchè per quanto il gruppo decida di riposarsi, qualcuno che ha voglia di correre c'è sempre, e in genere ha la maglia della Gazprom. Ciò ha detto il Giro sin qui, e lo ribadisce tra Castrovillari ed Alberobello. La fuga parte subito: sono solo in due, Giuseppe Fonzi e Dmitriy Kozonchuk, e in poco spazio prendono 3-4' di vantaggio. Poi basta, perchè quando ci si riposa non si possono tollerare preoccupazioni. Una volta fissato il vantaggio dei due, fuga e gruppo procedono alla stessa velocità: piano.
A 18.7 chilometri dall'arrivo, previsto in un nervoso circuito cittadino, l'avventura dei due coraggiosi si conclude senza grandi clamori. Una stretta di mano, una sbuffata, un sospiro, e via. Finalmente si parte. Le squadre dei velocisti tirano forte, troppo per riuscire a stare insieme, e lo spazio vuoto viene riempito dai desideri di chi scatta. Il più deciso è Kristijan Koren, ai meno cinque, ma dura poco. A riprenderlo è un gruppo tirato dalla Sky Vasil' Kiryenka, quello che non ti aspetti. Il motivo sta sempre nella sinuosità del percorso, con gli uomini di classifica che non vogliono prendersi troppi rischi e preferiscono mandare i propri gregari in testa.
Quando avviene il cambio della guardia, la trenata in testa dell'Orica di Caleb Ewan strappa il gruppo in maniera plateale. A giocarsi la volata sono in nove. Tre sono gregari di Ewan, Bennett e Gaviria, tre i rispettivi capitani, tre sfidano quella sorte che non potrà far altro che respingerli. André Greipel si pianta prima di entrare all'ultima curva, la stessa in cui Fernando Gaviria sforna l'ennesimo numero da acrobata per gettarsi a ruota di Sam Bennett e rilanciare. Per entrambi l'obiettivo è sopravanzare la ruota di Ewan, che si è quasi appiattito nell'aria per farsi ancora più aerodinamico: obiettivo sfumato di un soffio. I tre sprinter a prima vista se la giocano al fotofinish, a seconda vista la ruota del piccolo australiano è ben più avanti. Vince lui, che sin qui il successo lo aveva sempre e solo visto sfumare nei modi più vari. Gaviria è secondo, Bennett è terzo, Jungels è sempre più rosa.
Ordine d'arrivo:
01. Caleb Ewan 05h35'18"
02. Fernando Gaviria st
03. Sam Bennett
04. André Greipel
05. Jasper Stuyven
06. Ryan Gibbons
07. Enrico Battaglin (Ita) a 02"
08. Rüdiger Selig
09. Alexey Tsatevich
10. Vincenzo Nibali
Classifica generale:
01. Bob Jungels 33h56'07"
02. Geraint Thomas a 06"
03. Adam Yates a 10"
04. Domenico Pozzovivo st
05. Vincenzo Nibali
06. Tom Dumoulin
07. Nairo Quintana
08. Bauke Mollema
09. Tejay Van Garderen
10. Andrey Amador
Filippo Cauz
(foto via Giro d'Italia)