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Redazione

Giro100: in volata comanda Gaviria

Un'altra volata, un altro drittone. La Reggio Emilia - Tortona sono 167 chilometri di gruppo ad andatura regolare, un crescendo costante per arrivare a far decollare i treni dei velocisti, che più che treni oggi sono alianti, deltaplani, stormi. Ci si era dimenticati del vento negli ultimi giorni al Giro d'Italia, e oggi lo si è ritrovato come uno schiaffone, ben assestato sul gruppo e sul pubblico, distribuito a pettinare onde sui campi dell'Oltrepo e del Monferrato.

I variopinti stormi d'uccelli del gruppo speravano di migrare con molta più tranquillità, invece nemmeno oggi era giornata di relax, nemmeno nella pancia del gruppo, col vento che cambiava direzione ad ogni curva inebriando le narici dei ciclisti con aromi di uva e fragola. I primi ad annusare gli aromi e cominciare a inseguirli sono Pavel Brutt, Matej Mohoric e Vincenzo Albanese, accompagnati per una decina di chilometri da Johann Van Zyl, all'attacco dal primo metro di corsa. Un tentativo velleitario di acquisire una giornata di visibilità e fatica, un premio ulteriore per la Gazprom, che oltre a timbrare presente sull'ennesimo attacco proietta Brutt al comando della classifica dei super-fuggitivi del Giro. Nessuno come lui è stato così a lungo in avanscoperta in questa Corsa Rosa: oggi si è messo in tasca altrio 146 chilometri, tanto è trascorso fino al ricongiungimento tra il gruppone e i tre coraggiosi.

Restano 22 chilometri di attesa, che attesa non è, perchè tra le folate la velocità aumenta e decresce a fisarmonica. Ai meno 20 si apre il primo ventaglio, ai meno quindici il secondo, ma il gruppo non fa altro che scremarsi leggermente. Il gruppo resta perlopiù spalmato sull'intera sede stradale, e le insidie arrivano solo dalle forature o da qualche ramo dagli arbusti a bordo strada. Tra ventate e rotonde in testa del gruppo si avvicendano i treni che non ti aspetti: Astana, CCC, Cannondale... bisogna attendere un ultimo chilometro tanto veloce quanto spettacolare per il testa a testa tra maglie nere (Bora) e maglie blu (Quick-Step).

L'ultima curva è quella che vede Fernando Gaviria scivolare indietro, costretto a lanciare lo sprint dieci posizioni più indietro rispetto agli avversari, ma per il colombiano -la cui punta di velocità fa sembrare gli altri al rallentatore- la strada è più ampia del normale. Ad aprirgliela c'è di nuovo Maximiliano Richeze, che quando si accorge della rimonta di Gaviria lungo le transenne scarta leggermente a bordo strada, quel tanto basta per frenare con una leggera spallata lo scatto di Ewan e consegnare al compagno l'ennesima vittoria, nell'ultima volata di questo Giro. Gaviria vince la sua quarta tappa a nemmeno 23 anni. E' dai tempi di Damiano Cunego che non si registrava un risultato simile, ma per Cunego fu l'apice della carriera, Gaviria pare ancora in rampa di lancio, pronto a decollare come un aliante, pronto a planare sulla prossima vittoria, in picchiata come un predatore.


Ordine d'arrivo:
01. Fernando Gaviria 03h47'45"
02. Sam Bennett st
03. Jasper Stuyven
04. Roberto Ferrari
05. Ryan Gibbons
06. Ridiger Selig
07. Sacha Modolo
08. Caleb Ewan
09. André Greipel
10. Viatcheslav Kusnetsov

Classifica generale:
01. Tom Dumoulin 56h28'53"
02. Nairo Quintana a 02'23"
03. Bauke Mollema a 02'38"
04. Thibaut Pinot a 02'40"
05. Vincenzo Nibali a 02'47"
06. Andrey Amador a 03'05"
07. Bob Jungels a 03'56"
08. Domenico Pozzovivo a 03'59"
09. Tanel Kangert st
10. Ilnur Zakarin a 04'17"







Filippo Cauz, Tortona