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Redazione

Giro100: Dumoulin nel giorno di Coppi

Castellania fa un centinaio d'abitanti scarsi d'estate, nella stagione fredda i numeri scendono a venti, trenta persone al massimo. Qualcuno dice ventinove, per l'esattezza, ed è probabile che li abbiano contati davvero. A Castellanìa un tempo si viveva di vigne, di animali, di bachi da seta, una vita semplice e non per forza povera. Tuttalpiù si usciva, si scendeva a valle, a Novi Ligure o a Tortona, a cercare impieghi più redditizi. Fausto Coppi da Castellanìa pedalava ogni giorno sino a Novi per fare il garzone in un salumificio. Pochi chilometri, ma un ritorno in salita, allenamento ideale.

Lungo quella salita oggi si è arrampicata anche la carovana rosa. Mai il Giro d'Italia era partito da un paese così piccolo (e le difficoltà logistiche spiegano bene il perchè), almeno da un punto di vista burocratico. Perchè la popolazione di Castellania non sono quei ventinove ne' il centinaio dell'estate, ma è quasi il mondo intero. A Castellania arrivano da tutto il mondo appassionati di ciclismo, di sport, di storia e di umanità. Gli abitanti di Castellania alcune volte si sorprendono ancora di questa processione. Ci sono quelli che Coppi lo hanno conosciuto, magari per aver ricevuto soltanto delle caramelle in regalo dal campione quando erano bambini, quelli che col Campionissimo condividono persino lontane parentele. E poi ci sono quelli che sono arrivati dopo, che hanno avuto altre vite, i cui parenti hanno incrociato l'indimenticato fratello Serse nelle notti in balera, ma che il peso storico del campione di casa lo hanno scoperto negli anni.

La casa di Fausto e Serse Coppi a Castellania è diventata un museo. In un appartamento dietro l'angolo è ospitata la piccola biblioteca intitolata a Gino Bailo, tifoso del Campionissimo che decise di donare tutti i suoi volumi al paese di Coppi. Un paese stesso che con le sue poche case, che riflettono ancora un'epoca ormai passata, è un tributo continuo. Fausto e Serse riposano oggi in un mausoleo nel centro, a pochi metri da casa, perchè a Castellania tutto è a pochi metri. Da Castellania è partita la quattordicesima tappa della Corsa Rosa. Uno sforzo importante da parte dell'organizzazione, ma inevitabile.

Castellania-Oropa, da Coppi a Pantani. Una tappa con un disegno ben poco coppiano e ancor meno pantaniano: con quel percorso tutto pianeggiante e quell'unica rampa finale, al termine di una frazione con chilometraggio da esordienti. Ha vinto Tom Dumoulin, fortunatamente, perchè il tributo al Campionissimo meritava la vittoria di un campione, e meritava una maglia rosa esultante sul traguardo. L'olandese ha ampliato il suo divario sui rivali e ingigantito la sua leadership sulla corsa con una prova perfetta. Una salita in pieno controllo, senza nemmeno la necessità di inseguire gli attacchi scatenatisi non appena si è impennata la salita verso Oropa, una volta ripresi i fuggitivi Natnael Berhane, Sergey Laguntin e Daniel Martinez. Dumoulin corre con la sicurezza del campione, di chi ha pochissimo da temere, e la gara sin qui sembra dargli ragione. In attesa delle grandi montagne, di tappe che avranno finalmente un percorso coppiano, anche senza partire da Castellania.


Ordine d'arrivo:
01. Tom Dumoulin 03h02'03"
02. Ilnur Zakarin a 03"
03. Mikel Landa a 09"
04. Nairo Quintana a 14"
05. Thibaut Pinot a 35"
06. Adam Yates a 41"
07. Vincenzo Nibali a 43"
08. Franco Pellizotti st
09. Steven Kruijswijk a 46"
10. Tanel Kangert st

Classifica generale:
01. Tom Dumoulin 59h31'17"
02. Nairo Quintana a 02'47"
03. Thibaut Pinot a 03'25"
04. Vincenzo Nibali a 03'40"
05. Ilnur Zakarin a 04'24"
06. Bauke Mollema a 04'32"
07. Tanel Kangert a 04'55"
08. Domenico Pozzovivo a 04'59"
09. Bob Jungels a 05'28"
10. Andrey Amador a 05'36"


Filippo Cauz, Castellania
(foto via Giro d'Italia)