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Redazione

Elezioni UCI: la sfida di Lappartient

Mancano esattamente tre mesi alle prossime elezioni dell'Unione Ciclistica Internazionale, che come di consuetudine si svolgeranno nella settimana del Campionato del Mondo su strada, previsto a fine settembre a Bergen, Norvegia. E a dieci giorni dalla partenza del Tour, giunge dalla Francia una notizia ampiamente attesa: la candidatura di David Lappartient. Presentata in extremis, a 24 ora dalla scadenza dei termini, quella del francese è una sfida quantomai concreta lanciata al presidente uscente Brian Cookson.

Presidente della FFC (Fédération Française du Cyclisme) dal 2009 al marzo 2017, presidente dell'Unione Europea del Ciclismo dal 2013 e attuale vicepresidente dell'UCI, Lappartient ha ormai messo nel mirino l'ultimo gradino che manca alla sua ascesa da dirigente: la poltrona massima del ciclismo mondiale. "Il senso del mio impegno e il progetto che porto avanti si articola su cinque punti che ritengo essenziali per la riuscita di qualsiasi azione a favore del ciclismo internazionale", ha spiegato il francese introducendo il proprio programma, riportato in maniera più estesa nel sito creato apposta per questa campagna: ourpassion.org

Il primo punto, e indubbiamente il più importante, è un rafforzamento dell'autorità dell'UCI, con un presidente che rappresenti una reale leadership per arrivare ad una "federazione internazionale forte, ascoltata e capace di recitare un ruolo centrale nel movimento olimpico". Per arrivare a questo, Lappartient intende mettere l'UCI al servizio delle federazioni nazionali, sviluppando un programma di solidarietà e cooperazione e modernizzando i campionati mondiali. Il terzo punto, molto vago, è l'obiettivo di fare del ciclismo lo sport del XI° secolo. Nello specifico, Lappartient propone una visione ambiziosa del professionismo, una riforma "seria e credibile" a partire dalle relazioni tra le varie famiglie del ciclismo. Infine, è inevitabile il punto sulla credibilità dei risultati contro doping chimico e tecnologico, sottolineando però fortunatamente come sia importante tutelare in primis gli atleti.

La candidatura di Lappartient cambia decisamente le carte in tavola di una campagna elettorale che da qui a settembre si farà quantomai accesa. Non si tratta soltanto della presenza di un antagonista per Cookson, ma soprattutto di un candidato forte, appoggiato dalla federazione nazionale più antica al mondo e soprattutto dall'ASO, il gigante degli organizzatori che ha in mano buona parte delle principali competizioni del World Tour, e che da 20 anni alterna forti scontri e brevi tregue con il governo di Aigle.