Campionati nazionali, quante feste
Con un attacco decisivo sulla salita La Serra, nell'ultimo giro del circuito di Ivrea, Fabio Aru ha vinto la prova in linea da Asti ad Ivrea laureandosi per la prima volta in carriera campione italiano. Dopo aver scollinato con 30 secondi di vantaggio sui più diretti inseguitori, il corridore sardo ha mantenuto il vantaggio in discesa e nel tratto finale in pianura. Diego Ulissi e Rinaldo Nocentini completano il podio.
Il trionfo del corridore sardo, che partirà come co-capitano dell'Astana all'imminente Tour de France, completa un weekend di festa sulle strade piemontesi, e una giornata segnata dalle doppiette di Elisa Longo Borghini e Letizia Paternoster in campo femminile (élite e juniores). Entrambe le campionesse hanno infatti doppiato il titolo a cronometro, anticipando sul traguardo di Ivrea rispettivamente Giorgia Bronzini e Soraya Paladini e Martina Fidanza ed Elena Pirrone.
La campionessa italiana in linea Elisa Longo Borghini ha dichiarato: "È arrivato questo titolo nazionale su strada, finalmente! Devo proprio dirlo perché per me è stata un po' come la maledizione di Montezuma. Negli ultimi anni o sono caduta e mi sono fatta male o sono arrivata sempre seconda. Invece oggi volevo proprio partire per vincere. La mia squadra, le Fiamme Oro, ha corso in maniera egregia, cosi come Giorgia Bronzini che è la mia compagna alla Wiggle High5 per tutto l'anno. Oggi si è dedicata a me e si è ritagliata un bel secondo posto. Il mio piano era di arrivare in cima alla salita con trenta secondi di vantaggio, invece sono arrivata in cima con 1'12'' e poi ho provato un pochino a gestire, che poi non è troppo vero perché in realtà sono andata a tutta. Ho sempre avuto paura che mi riprendessero. Vincere nella mia regione è speciale. Vincere un campionato d'Italia nella mia regione è fantastico. È un onore in più. Festeggiare due maglie tricolori mi riempie di gioia".
Una gioia a cui fa eco ovviamente anche l'altra neo-campionessa Letizia Paternoster, che ha schiantato la concorrenza pedalando sui ritmi delle colleghe più titolate: "È un’emozione fantastica, non ho davvero parole, ancora non ci credo. Sono quattro anni che provo a vincere il campionato italiano su strada e sono sempre là, finalmente ho centrato l'obiettivo più grande".
Felicità mista quasi a commozione è quella che ha esternato Fabio Aru dopo la vittoria, svelando una motivazione in più: "Era un percorso che inizialmente poteva sembrare facile ma la salita era veramente dura. Io l'ho presa subito a tutta perché volevo arrivare in cima con più vantaggio possibile. Volevo provarci, adesso sono veramente felicissimo e anche molto emozionato perché ho vissuto dei momenti difficili quest'anno. Martedì scorso sono venuto a provare il percorso con Paolo Tiralongo. Da quando ho visto questa salita, ho iniziato a pensarci veramente. La tattica era questa: dovevo attaccare subito ai piedi alla salita. È andato tutto come previsto. In fuga da solo sono stato aggiornato chilometro dopo chilometro. Quando ho sentito quaranta secondi, ero incredulo. Ho pensato che andavo veramente forte. Guardavo la velocità, andavo sempre a 50 o 52 km/h. Vincere oggi è un'immensa soddisfazione. Ora sono felicissimo di andare al Tour de France con la maglia tricolore e la forma che ho adesso. In Sierra Nevada quando eravamo in allenamento, io e Michele Scarponi ci siamo scambiati una maglia perché io avevo l'XS e volevo provare la S e lui mi ha dato una sua maglia. Da quando sono tornato a correre, corro con la maglia di Michele. Non l'ho mai detto a nessuno. La prima vittoria la volevo regalare a sua moglie Anna e ai bimbi Giacomo e Tommaso. Eccola".
Sul podio con Aru sono saliti un'eterna speranza e un veterano del nostro ciclismo. Diego Ulissi ha detto: "Sono contento perché Fabio è andato veramente forte e ha dimostrato di avere molta più gambe rispetto a noi. Dietro abbiamo inseguito a tutta e lui è riuscito ad aumentare il suo vantaggio. Ha meritato la vittoria. Io sono felicissimo. Posso andare al Tour de France con ambizioni. Il buon lavoro fatto sta pagando". E i complimenti al nuovo tricolore si leggono anche nelle parole del terzo classificato, Rinaldo Nocentini: "Per me è molto importante arrivare sul podio. Essendo in una squadra portoghese, non corro quasi mai in Italia. Due mesi fa non sapevo se avrei corso il campionato nazionale. Poi l'ho preparato bene. Quando ho visto Aru andare forte come al Delfinato, ho capito che sarebbe stato duro rimanere con lui. Mi ha veramente impressionato".
*** Tutti i risultati
Gara in linea professionisti maschile
01. Fabio Aru 05h52'31"
02. Diego Ulissi a 40"
03. Rinaldo Nocentini s.t.
Gara in linea élite femminile
01. Elisa Longo Borghini 03h04'37"
02. Giorgia Bronzini a 01'51"
03. Soraya Paladini s.t.
Gara in linea juniores femminile
01. Letizia Paternoster 01h42'37"
02. Martina Fidanza a 01"
03. Elena Pirrone s.t.
Cronometro individuale élite uomini
01. Gianni Moscon 44'33"
02. Fabio Felline a 22"
03. Manuel Quinziato a 01'36"
Cronometro individuale élite donne
01. Elisa Longo Borghini 26'22"
02. Elena Cecchini a 38"
03. Silvia Valsecchi a 01'02"
Cronometro individuale donne juniores
01. Letizia Paternoster 26'25"
02. Alessia Vigilia a 01'18"
03. Elena Pirrone a 01'43"
Nel fine settimana sono stati assegnati anche i titoli nazionali under23 ed élite senza contratto, sul circuito pugliese di Ceglie Messapica. I nuovi tricolori sono Matteo Moschetti e Gianluca Milani, che hanno preceduto rispettivamente Mirco Sartori e Raffaele Radice e Nicolò Rocchi e Claudio Longhitano.
*** Tutti i campioni nel mondo
Ecco una carrellata sui risultati dei principali campionati nazionali in giro per l'Europa e per il mondo, in linea e a cronometro.
Belgio: Oliver Naesen - Yves Lampaert;
Francia: Arnaud Démare - Pierre Latour;
Paesi Bassi: Ramon Sinkeldam - Tom Dumoulin;
Spagna: Jesús Herrada - Jonathan Castroviejo;
Germania: Marcus Burghardt - Tony Martin;
Russia: Alexander Porsev - Ilnur Zakarin;
Gran Bretagna: Stephen Cummings - Stephen Cummings;
Stati Uniti: Lawrence Warbasse - Joey Rosskopf;
Svizzera: Silvan Dillier - Stefan Küng;
Austria: Gregor Mühlberger - Georg Preidler;
Bielorussia: Nikolai Shumov - Stanislau Bazhkou;
Croazia: Josip Rumac - Matija Kvasina;
Danimarca; Mads Pedersen - Martin Toft Madsen;
Estonia: Gert Joeaar - Silver Mäoma;
Etiopia: Hailemelekot Haile - Tsgabu Grmay;
Finlandia: Matti Manninen - Sasu Halme;
Irlanda: Ryan Mullen - Ryan Mullen;
Lettonia: Krists Neilands - Aleksejs Saramotins;
Lituania: Ignatas Konovalovas - Ignatas Konovalovas;
Lussemburgo: Bob Jungels - Jempy Drucker;
Norvegia: Rasmus Tiller - Edvald Boasson Hagen;
Polonia: Adrian Kurek - MichaÅ Kwiatkowski;
Portogallo: Rubén Guerreiro - Domingos Gonçalves;
Repubblica Ceca: ZdenÄk Štybar - Jan Bárta;
Romania: Marius Petrache - Eduard Grosu;
Slovacchia: Juraj Sagan - Marek Canecky;
Slovenia: Luka Mezgec - Jan Polanc;
Sudafrica: Reinardt Janse van Rensburg - Daryl Impey;
Svezia: Kim Magnusson - Tobias Ludvigsson;
Ucraina: Vitaliy Buts - Oleksandr Polivoda.