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Tour: Kittel fulmina tutti a Troyes
Il Tour de France riparte da Vesoul, città cara a Jacques Brel, con una classifica rifinita dal primo arrivo in salita e le polemiche dal caso-Sagan ancora accese. Inevitabile, visto che oggi si arriva in volata, e gli occhi saranno più puntati che mai sui movimenti di ogni velocista. Eppure la volata non vuole evitarla nessuno, tanto che la fuga parte subito ma non prende mai il largo.
Nella giornata mondiale del bacio, il sacro fuoco del coraggio (che spesso diventa follia) bacia tre corridori: Frederik Backaert, Vegard Stage Laengen e Perrig Quemeneur. Sono loro ad andare in avanscoperta al chilometro zero, starà a loro domare i leggeri su e giù di una pianura che non è mai pianura, raccogliere gli applausi del pubblico numerosissimo, scrutare acrobati, travestimenti e improbabili coreografie. Pare una gita di piacere, se non fosse che si soffoca dal caldo e il gruppo non ha nessuna intenzione di lasciarli allontanare. Tre, quattro minuti, nulla più. Poi davanti e dietro a passo regolare, e lento, lentissimo, tanto che al traguardo si arriva quasi all'ora dell'aperitivo.
Al banchetto di Troyes però oggi non si serve pastis ne' si degustano le tipiche salsicce locali, ma va in scena una volata all'insegna del nervosismo, attraversata ancora dall'elettricità del finale di Vittel. L'ultimo chilometro è velocissimo e convulso. A guidare il gruppo c'è la sagoma celebre di Fabio Sabatini, ma Marcel Kittel non c'è, o almeno no si vede. I velocisti si acquattano alla ruota di Edvald Boasson Hagen, che prova la sparata negli ultimi 500 metri, poi esplodono ai meno 200: Andrè Greipel al centro, Arnaud Démare che si infila con un numero di alta scuola tra il norvegese e le transenne. Si alzano braccia e grida; il più arrabbiato all'arrivo è Jacopo Guarnieri, che celebra il Tour con una serie di francesismi all'indirizzo di Nacer Bouhanni, colpevole -a suo dire- di aver sgomitato e scodato un po' troppo sul rettilineo finale. Il nervosismo tra velocisti e relative squadre è più alto che mai, anche perchè in mezzo tra tutti, solo e potente, è proprio Kittel che va a conquistarsi la sua seconda tappa in questo Tour. Lontano dalle scintille tra i velocisti, il fulmine tedesco ha scelto di far da se': volata in rimonta a centro strada, vittoria netta. La maglia verde è ancora lontana, ma non lontanissima, perchè la prossima sfida è già domani.
Ordine d'arrivo:
01. Marcel Kittel 05h05'34"
02. Arnaud Démare st
03. André Greipel
04. Alexander Kristoff
05. Nacer Bouhanni
06. Dylan Groenewegen
07. Michael Matthews
08. Daniel McLay
09. Rüdiger Selig
10. John Degenkolb
Classifica generale:
01. Christopher Froome 23h44'33"
02. Geraint Thomas a 12"
03. Fabio Aru a 14"
04. Daniel Martin a 25"
05. Richie Porte a 39"
06. Simon Yates a 43"
07. Romain Bardet a 47"
08. Alberto Contador a 52"
09. Nairo Quintana a 54"
10. RafaÅ Majka a 01'01"
Filippo Cauz
(foto via A.S.O.)
Nella giornata mondiale del bacio, il sacro fuoco del coraggio (che spesso diventa follia) bacia tre corridori: Frederik Backaert, Vegard Stage Laengen e Perrig Quemeneur. Sono loro ad andare in avanscoperta al chilometro zero, starà a loro domare i leggeri su e giù di una pianura che non è mai pianura, raccogliere gli applausi del pubblico numerosissimo, scrutare acrobati, travestimenti e improbabili coreografie. Pare una gita di piacere, se non fosse che si soffoca dal caldo e il gruppo non ha nessuna intenzione di lasciarli allontanare. Tre, quattro minuti, nulla più. Poi davanti e dietro a passo regolare, e lento, lentissimo, tanto che al traguardo si arriva quasi all'ora dell'aperitivo.
Al banchetto di Troyes però oggi non si serve pastis ne' si degustano le tipiche salsicce locali, ma va in scena una volata all'insegna del nervosismo, attraversata ancora dall'elettricità del finale di Vittel. L'ultimo chilometro è velocissimo e convulso. A guidare il gruppo c'è la sagoma celebre di Fabio Sabatini, ma Marcel Kittel non c'è, o almeno no si vede. I velocisti si acquattano alla ruota di Edvald Boasson Hagen, che prova la sparata negli ultimi 500 metri, poi esplodono ai meno 200: Andrè Greipel al centro, Arnaud Démare che si infila con un numero di alta scuola tra il norvegese e le transenne. Si alzano braccia e grida; il più arrabbiato all'arrivo è Jacopo Guarnieri, che celebra il Tour con una serie di francesismi all'indirizzo di Nacer Bouhanni, colpevole -a suo dire- di aver sgomitato e scodato un po' troppo sul rettilineo finale. Il nervosismo tra velocisti e relative squadre è più alto che mai, anche perchè in mezzo tra tutti, solo e potente, è proprio Kittel che va a conquistarsi la sua seconda tappa in questo Tour. Lontano dalle scintille tra i velocisti, il fulmine tedesco ha scelto di far da se': volata in rimonta a centro strada, vittoria netta. La maglia verde è ancora lontana, ma non lontanissima, perchè la prossima sfida è già domani.
Ordine d'arrivo:
01. Marcel Kittel 05h05'34"
02. Arnaud Démare st
03. André Greipel
04. Alexander Kristoff
05. Nacer Bouhanni
06. Dylan Groenewegen
07. Michael Matthews
08. Daniel McLay
09. Rüdiger Selig
10. John Degenkolb
Classifica generale:
01. Christopher Froome 23h44'33"
02. Geraint Thomas a 12"
03. Fabio Aru a 14"
04. Daniel Martin a 25"
05. Richie Porte a 39"
06. Simon Yates a 43"
07. Romain Bardet a 47"
08. Alberto Contador a 52"
09. Nairo Quintana a 54"
10. RafaÅ Majka a 01'01"
Filippo Cauz
(foto via A.S.O.)