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Tour: a Foix è festa a pois
Saint-Girons - Foix. Si corre su una distanza di 101 chilometri, roba che non si vede nemmeno al Giro della Val d'Aosta, che sta raccogliendo in questi stessi giorni i migliori under 23 a livello mondiale. Distanza da juniores ma velocità da chilometro lanciato, copione ormai classico di queste tappette, e quando si gareggia a queste velocità disumane è naturale che a qualcuno la situazione sfugga di mano. Difficile fare calcoli, impossibile realizzare imprese, più probabile che si commettano errori.
E' il 14 luglio, giorno di francesi: la tappa breve consente al pubblico di festeggiare facendo grigiate sino al primo pomeriggio, poi al chilometro zero partono due straordinari corridori di casa: Warren Barguil e Thomas Voeckler. Due davanti, uno già indietro: Jakob Fuglsang lotta da due giorni con delle microfratture al polso, i suoi sogni in giallo sono ormai sfumati, e già a inizio tappa il danese approccia il suo calvario. L'azione di Voeckler durerà meno di 10 chilometri, la sofferenza di Fuglsang invece proseguirà fino ai -35, quando arriverà l'inevitabile ritiro. Barguil no, lui non vuole saperne di arrendersi. Scatta sul Col de Latrape, verso i punti del GPM e se ne va, anche perchè nel frattempo alle sue spalle succede ciò che tutti si aspettano.
E' un ciclismo strano quello che stiamo vivendo in questi anni. Cristallizzato nel catenaccio visto nel tappone di ieri, quando c'è il terreno per fare i distacchi, e libero dalle briglie quando i programmi sono così brevi e innocui. E' come se il terreno inoffensivo diventasse uno stimolo: tutti sanno che non ci si può far male, quindi liberi tutti. Il problema di questa visione è che ogni tanti di mezzo capita chi ha nelle gambe e nel cuore la possibilità di far male, e l'identikit oggi portava in Spagna, portava a Mikel Landa, capace di scegliersi una spalla di lusso come Alberto Contador. Con una Sky dubbiosa dopo il piccolo intoppo di Chris Froome del giorno precedente, Landa se ne va sulla prima salita, assalta la sua Bastiglia di giornata, e saluta i poveri distratti. L'azione dello spagnolo non solo ridiscute le certezze del gruppo riguardo a queste mini-tappe, ma va ad indicare anche un'ipotesi più ampia, quella del correre Giro e Tour ad alto livello nella stessa stagione. Vedremo come andrà la sua Grande Boucle, ma può darsi che a Parigi la domanda sulla doppietta vada fatta a lui, non a Quintana.
Per conto suo, Nairo Quintana decide di infilarsi anch'egli nel turbinio della seconda parte di tappa, segnata dagli attacchi più svariati. In discesa dall'Agnes ci provano Bardet e Froome, niente di che. Sul Mur de Péguère, mentre Barguil, Quintana e MichaÅ Kwiatkowski si fanno sotto al duo spagnolo, prima fa il forcing la LottoNl. Risultato: si staccherà il capitano George Bennett. Poi comincia a tirare come un ossesso Daniel Martin; risultato: si stacca Daniel Martin. In cima ci prova Froome, in discesa tutti: Froome, Bardet, Urán, Yates... solo la maglia gialla Fabio Aru si limita a controllare, scelta saggia a questo punto. Davanti è volata a quattro, ci arrivano lanciatissimi grazie alle tirate di Landa e Barguil, e proprio il francese imposta l'ultima curva come fosse in velodromo e ne esce lanciato verso una vittoria più meritata che mai. E' il 14 luglio, quale miglior vincitore di un francese, perdipiù vestito a pois?
La lotta per la classifica generale si indirizza verso il pareggio che era già dato per scontato in partenza, era sufficiente guardare il percorso, ma in mezzo a tutte queste ovvietà si inserisce la figura che non ti aspetti. Mikel Landa da stasera metterà in crisi la gestione della Sky, perchè se è ovvio che le gerarchie non si discutono, Froome è e resta il capitano, la strada sta dicendo qualcosa di differente. Quale sarà la voce della ragione?
Ordine d'arrivo:
01. Warren Barguil 02h36'29"
02. Nairo Quintana st
03. Alberto Contador
04. Mikel Landa a 02"
05. Simon Yates a 01'39"
06. Daniel Martin st
07. MichaÅ Kwiatkowski a 01'48"
08. Christopher Froome st
09. Fabio Aru
10. Rigoberto Urán
Classifica generale:
01. Fabio Aru 55h30'06"
02. Christopher Froome a 6"
03. Romain Bardet a 25"
04. Rigoberto Urán a 35"
05. Mikel Landa a 01'09"
06. Daniel Martin a 01'32"
07. Simon Yates a 02'04"
08. Nairo Quintana a 02'07"
09. Louis Meintjes a 04'51"
10. Alberto Contador a 05'22"
Filippo Cauz
(foto e video via A.S.O.)
E' il 14 luglio, giorno di francesi: la tappa breve consente al pubblico di festeggiare facendo grigiate sino al primo pomeriggio, poi al chilometro zero partono due straordinari corridori di casa: Warren Barguil e Thomas Voeckler. Due davanti, uno già indietro: Jakob Fuglsang lotta da due giorni con delle microfratture al polso, i suoi sogni in giallo sono ormai sfumati, e già a inizio tappa il danese approccia il suo calvario. L'azione di Voeckler durerà meno di 10 chilometri, la sofferenza di Fuglsang invece proseguirà fino ai -35, quando arriverà l'inevitabile ritiro. Barguil no, lui non vuole saperne di arrendersi. Scatta sul Col de Latrape, verso i punti del GPM e se ne va, anche perchè nel frattempo alle sue spalle succede ciò che tutti si aspettano.
E' un ciclismo strano quello che stiamo vivendo in questi anni. Cristallizzato nel catenaccio visto nel tappone di ieri, quando c'è il terreno per fare i distacchi, e libero dalle briglie quando i programmi sono così brevi e innocui. E' come se il terreno inoffensivo diventasse uno stimolo: tutti sanno che non ci si può far male, quindi liberi tutti. Il problema di questa visione è che ogni tanti di mezzo capita chi ha nelle gambe e nel cuore la possibilità di far male, e l'identikit oggi portava in Spagna, portava a Mikel Landa, capace di scegliersi una spalla di lusso come Alberto Contador. Con una Sky dubbiosa dopo il piccolo intoppo di Chris Froome del giorno precedente, Landa se ne va sulla prima salita, assalta la sua Bastiglia di giornata, e saluta i poveri distratti. L'azione dello spagnolo non solo ridiscute le certezze del gruppo riguardo a queste mini-tappe, ma va ad indicare anche un'ipotesi più ampia, quella del correre Giro e Tour ad alto livello nella stessa stagione. Vedremo come andrà la sua Grande Boucle, ma può darsi che a Parigi la domanda sulla doppietta vada fatta a lui, non a Quintana.
Per conto suo, Nairo Quintana decide di infilarsi anch'egli nel turbinio della seconda parte di tappa, segnata dagli attacchi più svariati. In discesa dall'Agnes ci provano Bardet e Froome, niente di che. Sul Mur de Péguère, mentre Barguil, Quintana e MichaÅ Kwiatkowski si fanno sotto al duo spagnolo, prima fa il forcing la LottoNl. Risultato: si staccherà il capitano George Bennett. Poi comincia a tirare come un ossesso Daniel Martin; risultato: si stacca Daniel Martin. In cima ci prova Froome, in discesa tutti: Froome, Bardet, Urán, Yates... solo la maglia gialla Fabio Aru si limita a controllare, scelta saggia a questo punto. Davanti è volata a quattro, ci arrivano lanciatissimi grazie alle tirate di Landa e Barguil, e proprio il francese imposta l'ultima curva come fosse in velodromo e ne esce lanciato verso una vittoria più meritata che mai. E' il 14 luglio, quale miglior vincitore di un francese, perdipiù vestito a pois?
La lotta per la classifica generale si indirizza verso il pareggio che era già dato per scontato in partenza, era sufficiente guardare il percorso, ma in mezzo a tutte queste ovvietà si inserisce la figura che non ti aspetti. Mikel Landa da stasera metterà in crisi la gestione della Sky, perchè se è ovvio che le gerarchie non si discutono, Froome è e resta il capitano, la strada sta dicendo qualcosa di differente. Quale sarà la voce della ragione?
Ordine d'arrivo:
01. Warren Barguil 02h36'29"
02. Nairo Quintana st
03. Alberto Contador
04. Mikel Landa a 02"
05. Simon Yates a 01'39"
06. Daniel Martin st
07. MichaÅ Kwiatkowski a 01'48"
08. Christopher Froome st
09. Fabio Aru
10. Rigoberto Urán
Classifica generale:
01. Fabio Aru 55h30'06"
02. Christopher Froome a 6"
03. Romain Bardet a 25"
04. Rigoberto Urán a 35"
05. Mikel Landa a 01'09"
06. Daniel Martin a 01'32"
07. Simon Yates a 02'04"
08. Nairo Quintana a 02'07"
09. Louis Meintjes a 04'51"
10. Alberto Contador a 05'22"
Filippo Cauz
(foto e video via A.S.O.)