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Redazione

Tour: Matthews in festa, Froome in giallo

Andare in fuga è un'arte, uno stile, uno sforzo, una follia. Andare in fuga nel ciclismo, è soprattutto una vocazione. Fuggitivi si nasce, non lo si diventa. Fuggitivi si cresce, scoprendo che è più bella l'avventura, che si sta meglio lontani dal gruppo, che ci si diverte di più ad osare, anche se le cose non vanno mai come si vorrebbe. Perchè quella rara volta che succede, la gioia vale dieci, cento volte di più. Andare in fuga è un'abitudine, se ti chiami Thomas e Thomas, Voeckler e de Gendt, ed è per questo che tutti ti amano. Dicono che in partenza fossero quasi sul punto di tamponare l'auto di Christian Prudhomme nella lunghissima fase di trasferimento, e con il primo sventolìo di bandierina sono partiti, in compagnia di Timo Roosen e Maxime Bouet. Andare in fuga è un sogno, e i sogni si realizzano raramente. Quelli di de Gendt, ultimo degli attaccanti, oggi sono sfumati a 12 chilometri dal traguardo, quando è stato raggiunto e superato dal gruppo tirato da BMC e Sunweb.

Due squadre in testa, e i compagni di Fabio Aru e Chris Froome più indietro. I favoriti sono i protagonisti delle classiche: l'ultima volta qui vinse Greg van Avermaet, ecco perchè la BMC. Il suo rivale è Michael Matthews, ecco perchè la Sunweb. Gli spauracchi Philippe Gilbert, Oliver Naesen, John Degenkolb, Zdeněk Štybar. Sono tutti nomi forti, temibili, tanto che nel finale si corre come una classica, tutti fortissimo, tutti pronti ad infilarsi in ogni buco, per prendere davanti il muro finale di Rodez. Anche limare è un'arte, proprio come andare in fuga. Bisogna saper nuotare come un pesce in mezzo al gruppo, scavalcare avversari che si scansano o si piantano, affidarsi ciecamente ai compagni di squadra. Chris Froome, Rigoberto Urán e Daniel Martin ce la fanno; Aru no, al traguardo è il peggiore tra chi lotta per la maglia gialla, e a quei tre concede addirittura 24 secondi. Il finale da classica riesce persino a scombinare la classifica.

La volata è in salita ed è lunghissima. Un chilometro di acido lattico, con la velocità che si impenna finchè non parte come una scheggia Oliver Naesen, campione nazionale belga in un finale di tappa che pare traslato dalle Ardenne. Dopo Naesen c'è Philippe Gilbert, poi Greg van Avermaet: trittico nobile anticipato da chi ci si aspettava. Lo sprint di Matthews fa venire mal di gambe solo a guardarlo, ma fa molto più male ai suoi avversari. E la Sunweb festeggia per il secondo giorno di fila. Tutti felici, soprattutto Voeckler e de Gendt. Loro hanno fatto ciò che volevano fare oggi: andare in fuga.


Ordine d'arrivo:
01. Michael Matthews 04h21'56"
02. Greg van Avermaet st
03. Edvald Boasson Hagen a 01"
04. Philippe Gilbert st
05. Jay McCarthy
06. Sonny Colbrelli
07. Christopher Froome
08. Daniel Martin
09. Rigoberto Uran
10. Tiesj Benoot a 05"

Classifica generale:
01. Christopher Froome 59h52'09"
02. Fabio Aru a 18"
03. Romain Bardet a 23"
04. Rigoberto Urán a 29"
05. Mikel Landa a 01'17"
06. Daniel Martin a 01'26"
07. Simon Yates a 02'02"
08. Nairo Quintana a 02'22"
09. Louis Meintjes a 05'09"
10. Alberto Contador a 05'37"




Filippo Cauz
(foto e video via A.S.O.)