Volta a Portugal. Festa e addio di Rui Sousa
Volta a Portugal apertissima, cinque corridori racchiusi in soli 39 secondi nella classifica generale dopo la sesta tappa. Con Rinaldo Nocentini ancora al secondo posto, a 24" dal leader Raúl Alarcón, fenomeno di questo 2017. Ecco il racconto di tappa di Daniele Coltrinari e Luca Onesti, autori del libro "C'era una Volta in Portogallo", che quest'anno sta seguendo la corsa a tappe portoghese (anche) per noi.
11 agosto, Fafe - È il giorno dopo la sua vittoria emozionante: quella di Rui Sousa, uno dei ciclisti portoghesi che ha fatto la storia degli ultimi 20 anni della Volta a Portugal, nonostante non abbia mai vinto la competizione. Ci è andato vicino più volte, però: tanti piazzamenti sul podio come secondo o terzo classificato in tante edizioni passate e tante vittorie di tappa, come giovedì, quando ha tagliato per primo il traguardo, dopo uno scatto a pochi chilometri dall'arrivo. Oggi però non si parla della sua vittoria alla sesta tappa della Volta (partenza da Braga e arrivo a Fafe). Oggi si parla del suo ritiro dalle competizioni ciclistiche. Oggi a Fafe si svolge la conferenza stampa che aveva preannunciato diversi giorni fa. È una giornata dove lacrime, risate e sorrisi si mischiano, dopo aver dichiarato di ritirarsi.
Giovedì, dopo la vittoria, il corridore portoghese aveva detto: «è una sensazione indescrivibile, una vittoria importantissima per me. Sono 20 anni di professionismo, di lotta, di gioie e di dolori». Il 41enne Rui Miguel Sousa Barbosa lascerà un vuoto probabilmente insostituibile; la Volta perderà uno dei sui protagonisti degli ultimi anni, ma non definitivamente. In conferenza stampa, il direttore Joaquim Gomes, ex-ciclista e grande amico di Rui Sousa, ha lasciato intendere infatti che per lui le porte della competizione saranno sempre aperte. Magari l'anno prossimo potremo vederlo alla Volta a Portugal all'interno dell'organizzazione o come figura di spicco e di rappresentanza del giro portoghese.
Agosto è il mese dove i portoghesi emigrati all'estero per lavoro, soprattutto in Francia e in Svizzera, tornano nelle terre portoghesi a trascorrere le ferie. Fafè è una di queste città, a pochi chilometri di distanza da Guimarães e Braga e vicino alla Galizia, regione spagnola che confina con il nord del Portogallo, e ogni estate vede arrivare tanti emigrati lusitani. Non è un caso che in questo periodo si svolga la tradizionale Festa do Emigrante, un momento per ritrovarsi e festeggiare l'orgoglio di una nazione che vede tanti suoi cittadini sparsi per l'Europa e per il Mondo.
Per quanto riguarda la classifica generale rimane praticamente tutto invariato, a parte lo spagnolo Alejandro Marque dello Sporting-Tavira che nell'ultima tappa ha accumulato un ritardo di 1'22". Raúl Alarcón della W52-FC Porto è sempre in maglia gialla, seguito da Rinaldo Nocentini (Sporting) a 24" e dal suo compagno di squadra Amaro Antunes a 30". Quarto è ora lo spagnolo Garcia de Mateos (Hospital de Loule) a 34", mentre in quinta posizione Gustavo Veloso, sempre della W52 a 39". Marque, uno dei favoriti, è ora 1'56" e sembra essere tagliato fuori dalla lotta per la vittoria finale.
Daniele Coltrinari e Luca Onesti anche quest'anno, per la quinta volta consecutiva, sono al seguito della Volta a Portugal, giunta al novantesimo anno di vita (la prima edizione fu nel 1927) e alla sua 79° edizione, Dopo aver pubblicato il libro "C'era una Volta in Portogallo" (Tuga Edizioni 2016), intendono ora realizzare un docufilm sulla competizione ciclistica portoghese con interviste a protagonisti e tifosi, ma anche e soprattutto realizzando un film on the road, tra città storiche, feste popolari e paesaggi naturali. Per riuscire nel loro intento, però, i due appassionati hanno bisogno di un supporto concreto: hanno lanciato una campagna di crowdfunding a questa pagina. Le ricompense previste per i donatori sono il link dove vedere il film (uscita prevista tra dicembre 2017 e maggio 2018), il libro "C'era una Volta in Portogallo" e le magliette del progetto.
(testo di Daniele Coltrinari)