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Cecini-Amighini più forti delle avversità
Un boato del pubblico presente a Montichiari ha accolto l'arrivo del tandem paralimpico di Stefano Cecini e Pierre Amighini che nel velodromo bresciano hanno dato vita ad un'emozionante performance sportiva sull'ora terminata con 38,98 km percorsi e 156 giri di pista completati. Una prestazione velocissima con tanto d'imprevisto scenico che ha ammutolito il pubblico: lo scoppio del tubolare posteriore quando erano lanciati alla media di 43,5 km/h e al termine dell'ora mancavano solo 20'.
Una frazione di secondo e i 2 atleti, con il loro tandem, sono scivolati a terra sul parquet della pista. 7 minuti interminabili di stop che hanno fatto perdere chilometri preziosi al duo azzurro. Il primo a rialzarsi è stato Cecini che con un saluto ha tranquillizzato tutti i presenti. Tempestivo l'intervento dei sanitari e dei meccanici che hanno sostituito la ruota lenticolare ed ha permesso di chiudere il tentativo dopo 156 giri di pista (le proiezioni senza caduta ne davano 185). Per entrambi solo abrasioni.
"La nostra prova rappresenta la metafora della vita. Siamo caduti e tutto sembrava perduto, ma siamo riusciti a rialzarci anche questa volta. E' stata più dura dell'Everesting – le prime parole di Cecini una volta sceso di sella – Io e Pierre abbiamo voluto dimostrare come lo sport possa abbattere tutte le barriere e che una persona può avere dei sogni nonostante le disabilità. Sono stati mesi molto intensi in cui ci siamo preparati con lunghi allenamenti e molte trasferte".
"Questa eperienza – aggiunge Amighini – è solo il primo passaggio di un progetto a lungo termine che non è più solo il sogno di Pierre, ma è anche il sogno di Stefano e di tutti quelle che ci stanno supportando. Pochi giorni fa abbiamo presentato l'evento a Tirano e le parole dei rappresentanti del territorio mi hanno emozionato. Noi viviamo per queste emozioni".
L'evento si è disputato in una giornata di caldo torrido che ha messo ancora più a dura prova gli atleti che son stati inseriti, con la loro esibizione, all'interno del programma dei campionati del mondo juniores su pista. "Per la disponibiltà dobbiamo ringraziare l'Unione ciclistica internazionale che ha capito l'importanza del messaggio, la Federciclismo, il Comitato Lombardo con in testa il Presidente Cordiano Dagnoni, quello Paralimpico (è intervenuto Roberto Rancilio), a William Bozzoni del Velodromo di Montichiari oltre alle tante persona che in vari modi ci hanno supportato".
Una frazione di secondo e i 2 atleti, con il loro tandem, sono scivolati a terra sul parquet della pista. 7 minuti interminabili di stop che hanno fatto perdere chilometri preziosi al duo azzurro. Il primo a rialzarsi è stato Cecini che con un saluto ha tranquillizzato tutti i presenti. Tempestivo l'intervento dei sanitari e dei meccanici che hanno sostituito la ruota lenticolare ed ha permesso di chiudere il tentativo dopo 156 giri di pista (le proiezioni senza caduta ne davano 185). Per entrambi solo abrasioni.
"La nostra prova rappresenta la metafora della vita. Siamo caduti e tutto sembrava perduto, ma siamo riusciti a rialzarci anche questa volta. E' stata più dura dell'Everesting – le prime parole di Cecini una volta sceso di sella – Io e Pierre abbiamo voluto dimostrare come lo sport possa abbattere tutte le barriere e che una persona può avere dei sogni nonostante le disabilità. Sono stati mesi molto intensi in cui ci siamo preparati con lunghi allenamenti e molte trasferte".
"Questa eperienza – aggiunge Amighini – è solo il primo passaggio di un progetto a lungo termine che non è più solo il sogno di Pierre, ma è anche il sogno di Stefano e di tutti quelle che ci stanno supportando. Pochi giorni fa abbiamo presentato l'evento a Tirano e le parole dei rappresentanti del territorio mi hanno emozionato. Noi viviamo per queste emozioni".
L'evento si è disputato in una giornata di caldo torrido che ha messo ancora più a dura prova gli atleti che son stati inseriti, con la loro esibizione, all'interno del programma dei campionati del mondo juniores su pista. "Per la disponibiltà dobbiamo ringraziare l'Unione ciclistica internazionale che ha capito l'importanza del messaggio, la Federciclismo, il Comitato Lombardo con in testa il Presidente Cordiano Dagnoni, quello Paralimpico (è intervenuto Roberto Rancilio), a William Bozzoni del Velodromo di Montichiari oltre alle tante persona che in vari modi ci hanno supportato".