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Cannondale, un crowdfunding per salvare la squadra
Questa cosa nel ciclismo professionistico non si era davvero mai vista. E per quanto Jonathan Vaughters ci abbia abituati da anni all'originalità, quasi fosse una sorta di Oleg Tinkov in versione popolare, il suo ultimo tentativo di salvataggio della Cannondale-Drapac ha del clamoroso. Un crowdfunding, una campagna di autofinanziamento tramite cui raccogliere fondi direttamente dai tifosi e dagli appassionati, è questo che sta accadendo da quasi due giorni in rete, e sta succedendo davvero.
Il piano di Vaughters, l'ultima carta da giocarsi prima di dichiarare ufficialmente finita l'avventura della Argyle Armada, ritrovatasi senza sponsor principale per la prossima stagione. Si tratta di una condizione tutt'altro che nuova per il team manager statunitense, che negli anni ha dimostrato una scarsa attitudine a conservare finanziatori per lungo tempo, tanto che c'è già chi mette in discussione quest'ultima trovata. Che debbano essere i tifosi a tamponare gli errori gestionali di una formazione professionistica? La domanda non è impropria, ma altrettanto legittima è la scelta di Vaughters e soci, perchè dietro alla chiusura della squadra non c'è soltanto una maglia in meno nel gruppo, ma anche un discreto numero di uomini e donne che si trovano senza lavoro da un giorno all'altro. E se per la maggior parte dei corridori non è impossibile spuntare un nuovo contratto (magari al ribasso), per meccanici, massaggiatori, medici e staff del team le difficoltà sono ben più concrete.
La novità è naturalmente la modalità scelta. Nella giornata di mercoledì la Slipstream Sports, società di gestione della squadra, ha aperto una pagina sulla nota piattaforma di crowdfunding Indiegogo. L'obiettivo è raccogliere la ragguardevole cifra di due milioni di dollari in donazioni. Una volta raggiunto questo traguardo, una cifra equivalente sarebbe stanziata dal Fairly Group (compagnia assicurativa di proprietà del padre dell'ex corridore Caleb Fairly), nella speranza di innestare una corsa ad altri sponsor minori per coprire gli ulteriori tre milioni necessari. Una ricerca che si dice possa contare sull'apporto anche dell'ex candidato alla presidenza degli Stati Uniti John Kerry.
Nelle prime 24 ore Vaughters è riuscito a racimolare già quasi 200'000 dollari, una cifra che continua a lievitare ma che, con sole due settimane a disposizione, non lascia nessuno tranquillo. E mentre corridori come Rigoberto Urán hanno già accordato a Vaughters questo intervallo di tempo prima di mettersi sul mercato, altri come Sep Vanmarcke sono già alla ricerca di una nuova opportunità per la prossima stagione. Per chi volesse seguire l'andamento del crowdfunding e leggerne le motivazioni e le ricompense, questa è la pagina di Indiegogo su cui avviene la raccolta fondi: indiegogo.com/projects/saveargyle-keep-cannondale-drapac-alive-in-2018-sports#/
Il piano di Vaughters, l'ultima carta da giocarsi prima di dichiarare ufficialmente finita l'avventura della Argyle Armada, ritrovatasi senza sponsor principale per la prossima stagione. Si tratta di una condizione tutt'altro che nuova per il team manager statunitense, che negli anni ha dimostrato una scarsa attitudine a conservare finanziatori per lungo tempo, tanto che c'è già chi mette in discussione quest'ultima trovata. Che debbano essere i tifosi a tamponare gli errori gestionali di una formazione professionistica? La domanda non è impropria, ma altrettanto legittima è la scelta di Vaughters e soci, perchè dietro alla chiusura della squadra non c'è soltanto una maglia in meno nel gruppo, ma anche un discreto numero di uomini e donne che si trovano senza lavoro da un giorno all'altro. E se per la maggior parte dei corridori non è impossibile spuntare un nuovo contratto (magari al ribasso), per meccanici, massaggiatori, medici e staff del team le difficoltà sono ben più concrete.
La novità è naturalmente la modalità scelta. Nella giornata di mercoledì la Slipstream Sports, società di gestione della squadra, ha aperto una pagina sulla nota piattaforma di crowdfunding Indiegogo. L'obiettivo è raccogliere la ragguardevole cifra di due milioni di dollari in donazioni. Una volta raggiunto questo traguardo, una cifra equivalente sarebbe stanziata dal Fairly Group (compagnia assicurativa di proprietà del padre dell'ex corridore Caleb Fairly), nella speranza di innestare una corsa ad altri sponsor minori per coprire gli ulteriori tre milioni necessari. Una ricerca che si dice possa contare sull'apporto anche dell'ex candidato alla presidenza degli Stati Uniti John Kerry.
Nelle prime 24 ore Vaughters è riuscito a racimolare già quasi 200'000 dollari, una cifra che continua a lievitare ma che, con sole due settimane a disposizione, non lascia nessuno tranquillo. E mentre corridori come Rigoberto Urán hanno già accordato a Vaughters questo intervallo di tempo prima di mettersi sul mercato, altri come Sep Vanmarcke sono già alla ricerca di una nuova opportunità per la prossima stagione. Per chi volesse seguire l'andamento del crowdfunding e leggerne le motivazioni e le ricompense, questa è la pagina di Indiegogo su cui avviene la raccolta fondi: indiegogo.com/projects/saveargyle-keep-cannondale-drapac-alive-in-2018-sports#/