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Redazione

Van der Poel: un futuro a colori

Il prossimo 17 settembre si apre la settimana dei mondiali di ciclismo su strada in Norvegia. A Bergen non si potrà certo escludere una giornata fredda e umida, da fine stagione. Lo stesso giorno, dall'altra parte dell'Atlantico, ad Iowa City, verosimilmente sarà una giornata soleggiata e con temperature gradevoli, non esattamente quello che ci si aspetta dalla giornata di apertura della stagione di ciclocross. Un cortocircuito climatico che sottolinea un passaggio di consegne: il ciclismo estivo sta per partire per le vacanze, quello invernale è pronto ad accendersi. Nel nome di due protagonisti, ancora una volta: Wout van Aert contro Mathieu van der Poel.

Sono loro i due volti del ciclocross, sarà ancora la loro sfida il tema della stagione, di un'annata che sembrava dover vivere su un grande timore, quello della fine. Le sirene della strada stanno richiamando i due giovani fenomeni, che sull'asfalto hanno già dimostrato di poter mettere in mostra il medesimo talento e presto o tardi il passaggio diverrà inevitabile. Ma sorprendentemente quel momento sembra allontanarsi, e le attività potrebbero diversificarsi ancora di più, come testimoniano le parole dette da Van der Poel alla televisione belga Sporza qualche giorno fa.

"L'estate è passata in fretta; sono stato impegnato sia su strada che nelle gare di mountain bike a cui ho partecipato. Dopo il Tour du Limousin, però, mi sono concentrato solo sulla stagione di ciclocross imminente. Correre su strada è stato bello (Van der Poel ha ottenuto cinque vittorie, tra cui la Dwars door het Hageland davanti al solito Van Aert), ho fatto progressi, ma sono particolarmente felice di essere arrivato sin qui senza infortuni. Penso di avere abbastanza tempo per passare alla strada: sono ancora giovane, nel 2020 avrò solo 25 anni, e con una carriera normale potrei correre per 10 anni su strada".

Il 2020 indicato dall'olandese della Beobank - Corendon non è una data casuale. Il riferimento infatti è ad un sogno a cinque cerchi: "Mi trovo molto meglio in mountain bike, è una disciplina diversa dal ciclocross, ma ugualmente molto difficile. La prossima estate vorrò essere tra i protagonisti, anche per questo mi concentro poco sulla strada. Il mio obiettivo? Le Olimpiadi di Tokyo sono un pensiero ricorrente. Per me sarà più facile parteciparvi in mountain bike che su strada, e soprattutto avrò più possibilità di medaglia".

Prima di guardare troppo lontano, però, c'è una stagione alle porte, e un inverno che si concluderà con l'appuntamento più importante: "Quest'anno voglio lottare per le tre classifiche (Coppa del mondo, Superprestige, DVV Trofee). Il mio rivale sarà sempre Van Aert? E' probabile, ma ancora non so che miglioramenti possono aver avuto gli altri, vedremo durante la stagione. Il mondiale di Valkenburg (Paesi Bassi) è ovviamente il mio maggiore obiettivo. Sarebbe fantastico vincere il mondiale davanti alla mia gente".