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Turchia, un World Tour spuntato
E' l'edizione numero 53 per il Presidential Cycling Tour of Turkey, ma questa del 2017 avrebbe dovuto essere anche una "numero zero" per la corsa turca. L'edizione di quest'anno infatti segna l'esordio nel World Tour, nella serie A del ciclismo, ma rischia di essere ricordata più per gli incidenti di percorso che per un rinnovato entusiasmo.
Una situazione inevitabile nella Turchia del 2017, stretta tra un regime sempre più opprimente, una guerra intestina ormai acclarata, le cicatrici del misterioso colpo di stato fallito dell'estate scorsa e un crocevia di tensioni geopolitiche che fa della Turchia uno dei confini più caldi del mondo. Il risultato è stato prima un rinvio, da metà aprile a metà ottobre, e quindi una catena di rinunce che ha finito per vedere soltanto tredici formazioni al via.
In quanto prova all'esordio nel massimo calendario internazionale, la partecipazione per le formazioni World Tour non è ancora obbligatoria. Il regolamente prevede però che se per due anni di fila non ci saranno almeno 10 squadre della prima categoria al via, la corsa verrà automaticamente retrocessa. E in questa prima occasione sono solo quattro (Astana, Bora, Trek e UAE Emirates), alle quali si aggiungono 12 professional e la nazionale locale.
Saranno loro a sfidarsi su sei tappe disegnate senza difficoltà altimetriche particolarmente arcigne, tanto che manca persino il tradizionale arrivo in salita di Elmali. A fare la selezione però potranno pensarci come spesso è capitato il caldo e soprattutto il vento, che spira con potenza sia sulla costa mediterranea che nelle ampie pianure dell'entroterra.
Nato nel 1963 come Marmara Tour, il Giro di Turchia ha acquisito in pochi anni lo status di corsa internazionale, fino ad una storia recente che è stata contraddistinta da buona partecipazione e da un'ampia copertura televisiva in tutti i continenti. Quest'edizione sfortunata andrà presa quindi come un intoppo temporaneo in una storia positiva che si spera torni presto a sorridere alla corsa. Lo sperano soprattutto i cittadini turchi, perchè è una corsa che torni a disputarsi serenemente potrebbe essere la conseguenza di una ritrovata pace e libertà nel paese.
Il Presidential Cycling Tour of Turkey 2017 sarà coperto quotidianamente da Bike Channel. Ogni sera dalle 22:15 verrà proposta un'ampia sintesi della tappa di giornata con il commento di Paolo Mei. Appuntamento da martedì 10 a domenica 15 ottobre.
Le tappe:
Martedì 10 ottobre. 1ª tappa: Alanya - Kemer [178 km]
Mercoledì 11 ottobre. 2ª tappa: Kumluca - Fethiye [206 km]
Giovedì 12 ottobre. 3ª tappa: Fethiye - Marmaris [133 km]
Venerdì 13 ottobre. 4ª tappa: Marmaris - Selçuk [206 km]
Sabato 14 ottobre. 5ª tappa: Selçuk - Izmir [169 km]
Domenica 15 ottobre. 6ª tappa: Istanbul - Istanbul [130 km]
Squadre partecipanti (e principali iscritti):
Astana (Jesper Hansen, Nicola Minali, Andrey Zeits);
Bora (Sam Bennett, Matteo Pelucchi, Leopold König);
Trek (Jarlinson Pantano, Edward Theuns, Boy van Poppel);
UAE Emirates (Darwin Atapuma, Diego Ulissi, Marko Kump);
Androni (Francesco Gavazzi, Marco Frapporti, Davide Ballerini);
Bardiani (Edoardo Zardini, Vincenzo Albanese, Mirco Maestri);
Caja Rural (David Arroyo, Eduard Prades, Diego Rubio);
CCC (Piotr Brożyna, Jonas Koch, Mateusz Taciak);
Gazprom (Pavel Brutt, Sergey Lagutin, Sergey Firsanov);
Soul Brasil (Flavio Santos, Rafael Pires, Murilo Affonso);
WB Veranclassic (Justin Jules, Lukas Spengler, Ludovic Robeet);
Wilier (Manuel Belletti, Ilia Koshevoy, Daniel Felipe Martinez);
Nazionale turca (Ahmet Örken, Nazym Bakirci, Ahmet Akdilek).
Albo d'oro recente:
2007 - 1. Ivajlo Gabrovski, 2. Jan Sipeki, 3. Hossein Askari;
2008 - 1. David García Dapena, 2. José Alberto Benítez, 3. Pieter Jacobs;
2009 - 1. Daryl Impey, 2. Davide Malacarne, 3. David García Dapena;
2010 - 1. Giovanni Visconti, 2. Tejay Van Garderen, 3. David Moncoutié;
2011 - 1. Aleksandr Efimkin, 2. Andrey Zeits, 3. Thibaut Pinot;
2012 - 1. Aleksandr D'jaÄenko, 2. Danail Petrov, 3. Adrián Palomares;
2013 - 1. Natnael Berhane, 2. Yoann Bagot, 3. Maxime Mederel;
2014 - 1. Adam Yates, 2. Rein Taaramäe, 3. Romain Hardy;
2015 - 1. Kristijan Äurasek, 2. Eduardo Sepúlveda, 3. Jay McCarthy;
2016 - 1. José Gonçalves, 2. David Arroyo, 3. Nikita Stalnov.
Una situazione inevitabile nella Turchia del 2017, stretta tra un regime sempre più opprimente, una guerra intestina ormai acclarata, le cicatrici del misterioso colpo di stato fallito dell'estate scorsa e un crocevia di tensioni geopolitiche che fa della Turchia uno dei confini più caldi del mondo. Il risultato è stato prima un rinvio, da metà aprile a metà ottobre, e quindi una catena di rinunce che ha finito per vedere soltanto tredici formazioni al via.
In quanto prova all'esordio nel massimo calendario internazionale, la partecipazione per le formazioni World Tour non è ancora obbligatoria. Il regolamente prevede però che se per due anni di fila non ci saranno almeno 10 squadre della prima categoria al via, la corsa verrà automaticamente retrocessa. E in questa prima occasione sono solo quattro (Astana, Bora, Trek e UAE Emirates), alle quali si aggiungono 12 professional e la nazionale locale.
Saranno loro a sfidarsi su sei tappe disegnate senza difficoltà altimetriche particolarmente arcigne, tanto che manca persino il tradizionale arrivo in salita di Elmali. A fare la selezione però potranno pensarci come spesso è capitato il caldo e soprattutto il vento, che spira con potenza sia sulla costa mediterranea che nelle ampie pianure dell'entroterra.
Nato nel 1963 come Marmara Tour, il Giro di Turchia ha acquisito in pochi anni lo status di corsa internazionale, fino ad una storia recente che è stata contraddistinta da buona partecipazione e da un'ampia copertura televisiva in tutti i continenti. Quest'edizione sfortunata andrà presa quindi come un intoppo temporaneo in una storia positiva che si spera torni presto a sorridere alla corsa. Lo sperano soprattutto i cittadini turchi, perchè è una corsa che torni a disputarsi serenemente potrebbe essere la conseguenza di una ritrovata pace e libertà nel paese.
Il Presidential Cycling Tour of Turkey 2017 sarà coperto quotidianamente da Bike Channel. Ogni sera dalle 22:15 verrà proposta un'ampia sintesi della tappa di giornata con il commento di Paolo Mei. Appuntamento da martedì 10 a domenica 15 ottobre.
Le tappe:
Martedì 10 ottobre. 1ª tappa: Alanya - Kemer [178 km]
Mercoledì 11 ottobre. 2ª tappa: Kumluca - Fethiye [206 km]
Giovedì 12 ottobre. 3ª tappa: Fethiye - Marmaris [133 km]
Venerdì 13 ottobre. 4ª tappa: Marmaris - Selçuk [206 km]
Sabato 14 ottobre. 5ª tappa: Selçuk - Izmir [169 km]
Domenica 15 ottobre. 6ª tappa: Istanbul - Istanbul [130 km]
Squadre partecipanti (e principali iscritti):
Astana (Jesper Hansen, Nicola Minali, Andrey Zeits);
Bora (Sam Bennett, Matteo Pelucchi, Leopold König);
Trek (Jarlinson Pantano, Edward Theuns, Boy van Poppel);
UAE Emirates (Darwin Atapuma, Diego Ulissi, Marko Kump);
Androni (Francesco Gavazzi, Marco Frapporti, Davide Ballerini);
Bardiani (Edoardo Zardini, Vincenzo Albanese, Mirco Maestri);
Caja Rural (David Arroyo, Eduard Prades, Diego Rubio);
CCC (Piotr Brożyna, Jonas Koch, Mateusz Taciak);
Gazprom (Pavel Brutt, Sergey Lagutin, Sergey Firsanov);
Soul Brasil (Flavio Santos, Rafael Pires, Murilo Affonso);
WB Veranclassic (Justin Jules, Lukas Spengler, Ludovic Robeet);
Wilier (Manuel Belletti, Ilia Koshevoy, Daniel Felipe Martinez);
Nazionale turca (Ahmet Örken, Nazym Bakirci, Ahmet Akdilek).
Albo d'oro recente:
2007 - 1. Ivajlo Gabrovski, 2. Jan Sipeki, 3. Hossein Askari;
2008 - 1. David García Dapena, 2. José Alberto Benítez, 3. Pieter Jacobs;
2009 - 1. Daryl Impey, 2. Davide Malacarne, 3. David García Dapena;
2010 - 1. Giovanni Visconti, 2. Tejay Van Garderen, 3. David Moncoutié;
2011 - 1. Aleksandr Efimkin, 2. Andrey Zeits, 3. Thibaut Pinot;
2012 - 1. Aleksandr D'jaÄenko, 2. Danail Petrov, 3. Adrián Palomares;
2013 - 1. Natnael Berhane, 2. Yoann Bagot, 3. Maxime Mederel;
2014 - 1. Adam Yates, 2. Rein Taaramäe, 3. Romain Hardy;
2015 - 1. Kristijan Äurasek, 2. Eduardo Sepúlveda, 3. Jay McCarthy;
2016 - 1. José Gonçalves, 2. David Arroyo, 3. Nikita Stalnov.