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Mikel Landa, ciclismo e tormento
Non c'è davvero pace per Mikel Landa. Non c'è pace in Mikel Landa, nell'animo tormentato di questa scalatore dalle gambe scattanti ma dallo sguardo inquieto, che sembra costantemente alla ricerca di una serenità che sfugge sempre un po' più in là, un chilometro più in alto, salita dopo salita. Nel 2015, lo spagnolo fu frenato dall'Astana quando era lanciato verso un clamoroso exploit al Giro d'Italia, fermato per aspettare Fabio Aru, capitano in partenza ma non sulla strada, segnale di una convivenza che non poteva non concludersi a fine stagione.
La destinazione successiva è un ricco contratto in Sky e un rinnovato assalto al Giro: nel 2016 sono i problemi fisici a fermarlo, nel 2017 una caduta che lo estromette di classifica. Landa si rialza per un fine settimana maestoso, da miglior scalatore in corsa e la partecipazione... forzata al Tour, dove le gerarchie in squadra sono più chiare che all'Astana. Froome è capitano, Landa avrebbe voluto fare la Vuelta ma obbedisce, scalpita ma a testa bassa, tanto da perdere il podio finale per un secondo soltanto. Conclusa una stagione di altissimo livello in maglia Sky, Landa si è trovato davanti alla ricerca di un nuovo contratto e un'altra scelta difficile. Il suo 2018 sarà in maglia Movistar, con un nuovo capitano ingombrante da affiancare come Nairo Quintana.
La convivenza ancora non è cominciata, ma qualche scricchiolo già si avverte. I segnali arrivano dalla recente intervista a Landa del Mundo Deportivo, nella quale ha esternato a Joseba Fonseca i propri piccoli malumori in relazione a una precedente intervista rilasciata da Quintana al Pais. Lo scalatore colombiano aveva infatti ribadito la sua leadership nella formazione di Unzué, in particolare in chiave Tour 2018. La risposta di Landa non si è fatta attendere: "Evidentemente mi sarebbe piaciuto ricevere un altro benvenuto, però entro in casa sua e a quanto vedo la cosa non gli fa piacere". Ad ogni, lo spagnolo spegne subito le polemiche: "Averlo al mio fianco può essere positivo, mi toglie pressione, e insieme possiamo fare più danni che individualmente. Credo che Eusebio Unzué saprà gestire al meglio i nostri ego e ottenere il massimo da ciascuno".
Quello che emerge è evidentemente un Landa nuovo, rinforzato in primis nel carattere, dopo una stagione importante. "Mi ha dato molta fiducia, in questo 2017 credo di essere maturato parecchio come ciclista e come persona". Ora il prossimo passaggio è raccogliere i frutti di questa crescita, in una formazione importante come la Movistar, scelta con convinzione. "E' una squadra con una storia, da tanti anni fa le cose molto bene e credo che sia una formazione che mi farà rendere al cento per cento. E' una squadra in cui non perderò tempo e potrò finalmente fare le cose in grande".
Nel frattempo Mikel Landa è diventato presidente della Fundación Ciclista Euskadi, con cui lavora alla crescita dei giovani ciclisti della sua regione. Lo spagnolo ha deciso di investire nella formazione in cui lui stesso è cresciuto, che il prossimo anno farà una squadra continental. "Sono contento, mi sta aiutando molto. A parte per quello che sto facendo, che mi riempie moltissimo, mi sta anche aiutando a maturare come persona e a tenere un altro punto di vista sulle cose. Abbiamo messo insieme una buona squadra e un bel gruppo di persone. L'obiettivo sarà soprattutto far tornare la passione ai tifosi".
La destinazione successiva è un ricco contratto in Sky e un rinnovato assalto al Giro: nel 2016 sono i problemi fisici a fermarlo, nel 2017 una caduta che lo estromette di classifica. Landa si rialza per un fine settimana maestoso, da miglior scalatore in corsa e la partecipazione... forzata al Tour, dove le gerarchie in squadra sono più chiare che all'Astana. Froome è capitano, Landa avrebbe voluto fare la Vuelta ma obbedisce, scalpita ma a testa bassa, tanto da perdere il podio finale per un secondo soltanto. Conclusa una stagione di altissimo livello in maglia Sky, Landa si è trovato davanti alla ricerca di un nuovo contratto e un'altra scelta difficile. Il suo 2018 sarà in maglia Movistar, con un nuovo capitano ingombrante da affiancare come Nairo Quintana.
La convivenza ancora non è cominciata, ma qualche scricchiolo già si avverte. I segnali arrivano dalla recente intervista a Landa del Mundo Deportivo, nella quale ha esternato a Joseba Fonseca i propri piccoli malumori in relazione a una precedente intervista rilasciata da Quintana al Pais. Lo scalatore colombiano aveva infatti ribadito la sua leadership nella formazione di Unzué, in particolare in chiave Tour 2018. La risposta di Landa non si è fatta attendere: "Evidentemente mi sarebbe piaciuto ricevere un altro benvenuto, però entro in casa sua e a quanto vedo la cosa non gli fa piacere". Ad ogni, lo spagnolo spegne subito le polemiche: "Averlo al mio fianco può essere positivo, mi toglie pressione, e insieme possiamo fare più danni che individualmente. Credo che Eusebio Unzué saprà gestire al meglio i nostri ego e ottenere il massimo da ciascuno".
Quello che emerge è evidentemente un Landa nuovo, rinforzato in primis nel carattere, dopo una stagione importante. "Mi ha dato molta fiducia, in questo 2017 credo di essere maturato parecchio come ciclista e come persona". Ora il prossimo passaggio è raccogliere i frutti di questa crescita, in una formazione importante come la Movistar, scelta con convinzione. "E' una squadra con una storia, da tanti anni fa le cose molto bene e credo che sia una formazione che mi farà rendere al cento per cento. E' una squadra in cui non perderò tempo e potrò finalmente fare le cose in grande".
Nel frattempo Mikel Landa è diventato presidente della Fundación Ciclista Euskadi, con cui lavora alla crescita dei giovani ciclisti della sua regione. Lo spagnolo ha deciso di investire nella formazione in cui lui stesso è cresciuto, che il prossimo anno farà una squadra continental. "Sono contento, mi sta aiutando molto. A parte per quello che sto facendo, che mi riempie moltissimo, mi sta anche aiutando a maturare come persona e a tenere un altro punto di vista sulle cose. Abbiamo messo insieme una buona squadra e un bel gruppo di persone. L'obiettivo sarà soprattutto far tornare la passione ai tifosi".