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La Thailandia in bici di Naoki
Qualche settimana fa vi avevamo raccontato il progetto allora imminente di Naoki Goffi, imbarcatosi per Bangkok da cui partire con sette mesi di pedalata nel sud-est asiatico. Oggi Naoki ci ha inviato un po' di prime impressioni e immagini dal viaggio, pedalando attraverso la Thailandia. Un viaggio, quello di Naoki e Sori, non cominciato certo nel migliore dei modi, con la bici dispersa nelle stive degli aerei, obbligando ad un duro trasporto sui mezzi pubblici dei 27 kg di bagaglio previsto per questa avventura... Fortunatamente dopo quattro giorni di attesa anche la bici era pronta a partire.
La Thailandia ha accolto la loro pedalata con un clima a cui si sono scoperti preparati solo in parte: prima un'alluvione, poi il sole cocente, con le inevitabili conseguenze: "viaggiare in un strada che sembrava quasi un fiume è stato divertente, ma al tempo stesso mi ha portato ad avere una foratura causa enorme voragine nel terreno...". I primi giorni, da Bangkok e Chun Buri e quindi fino a Pattaya, sede della prima pausa di riposo e turismo, sono stati contraddistinti da numerose fermate per rifiatare un po' nell'umidità soffocante. Il peso dei bagagli inoltre si fa sentire su ogni dislivello, ma la gamba migliora con i chilometri fortunatamente.
Difficile è stato anche il primo impatto con il traffico thailandese, tra mezzi pesanti che sorpassano al millimetro e la raccapricciante scena di un incidente stradale incrociata lungo il percorso. Ad ogni modo i pericoli sono relativi, spesso prevedibili, e vengono mitigati dalla grande gentilezza della popolazione locale. Il punto di incontro ideale ovviamente è il cibo. Ogni strada è puntellata di possibili rifornimenti a bancarelle di street food, sempre buonissimo ma altrettanto piccante.
Da Pattaya i due sono partiti sotto un violento diluvio, "ma abbiamo continuato a pedalare senza demordere perchè sappiamo che qua il tempo cambio in un attimo: si può passare da un diluvio a un sole che spacca le pietre in meno di dieci minuti". Ed è il sole infatti che li ha accolti a Rayong prima e infine all'isola di Koh Samet, dove il tempo è stato dedicato più a nuotare nel mare cristallino che a sudare in sella. Per quello ci sarà ancora tempo: la prossima destinazione, la Cambogia, è dietro l'angolo...
La Thailandia ha accolto la loro pedalata con un clima a cui si sono scoperti preparati solo in parte: prima un'alluvione, poi il sole cocente, con le inevitabili conseguenze: "viaggiare in un strada che sembrava quasi un fiume è stato divertente, ma al tempo stesso mi ha portato ad avere una foratura causa enorme voragine nel terreno...". I primi giorni, da Bangkok e Chun Buri e quindi fino a Pattaya, sede della prima pausa di riposo e turismo, sono stati contraddistinti da numerose fermate per rifiatare un po' nell'umidità soffocante. Il peso dei bagagli inoltre si fa sentire su ogni dislivello, ma la gamba migliora con i chilometri fortunatamente.
Difficile è stato anche il primo impatto con il traffico thailandese, tra mezzi pesanti che sorpassano al millimetro e la raccapricciante scena di un incidente stradale incrociata lungo il percorso. Ad ogni modo i pericoli sono relativi, spesso prevedibili, e vengono mitigati dalla grande gentilezza della popolazione locale. Il punto di incontro ideale ovviamente è il cibo. Ogni strada è puntellata di possibili rifornimenti a bancarelle di street food, sempre buonissimo ma altrettanto piccante.
Da Pattaya i due sono partiti sotto un violento diluvio, "ma abbiamo continuato a pedalare senza demordere perchè sappiamo che qua il tempo cambio in un attimo: si può passare da un diluvio a un sole che spacca le pietre in meno di dieci minuti". Ed è il sole infatti che li ha accolti a Rayong prima e infine all'isola di Koh Samet, dove il tempo è stato dedicato più a nuotare nel mare cristallino che a sudare in sella. Per quello ci sarà ancora tempo: la prossima destinazione, la Cambogia, è dietro l'angolo...