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Redazione

Un passo avanti per la mobilità ciclistica

La lunga e travagliata storia della legge quadro sulla mobilità ciclistica ha compiuto questa settimana il passo che si attendeva da lungo tempo. Dopo anni di ostracismo infatti la Camera dei Deputati si è decisa a mettere ai voti, approvandolo all'unanimità, il pacchetto di misure presentato da 56 parlamentari addirittura tre anni e mezzo fa. L'approvazione alla Camera si spera che anticipi di poco la definitiva approvazione anche al Senato, dove il voto non è ancora stato calendarizzato però, ed è auspicabile che avvenga prima del termine di una legislatura che appare ormai in dirittura d'arrivo.

La proposta di legge n.2305/2014 denominata "Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica" contiene un ampio ventaglio di misure volte a far crescere la percentuale di ciclisti nelle nostre città, e a garantirgli maggiore sicurezza. Tra queste ci sono l'adozione del Piano generale della mobilità ciclistica, alcuni aggiornamenti del vetusto Codice della Strada (tra cui la fondamentale limitazione a 30 km/h del traffico in città), la nascita della rete ciclabile nazionale e l'obbligo per i comuni di elaborare un Piano urbano della mobilità ciclistica.

Questo il commento di Giulietta Pagliaccio, presidente di FIAB, soggetto che più di ogni altro si è battuto per il raggiungimento di questo traguardo, a partire dalla stesura del primo testo diventato poi proposta di legge: "un grande momento storico che sottolinea il cambiamento in corso sul tema della mobilità. Cambiamento certamente sostenuto da altri provvedimenti messi in campo da questo Governo negli ultimi anni, come le risorse per la rete nazionale delle ciclovie e il collegato ambientale, che ha premiato progetti di città impegnate nello sviluppo di temi come bike2work e bike2school. Non mi stancherò mai di ribadire come la bicicletta sia un mezzo che, insieme al trasporto pubblico e al muoversi a piedi, può dare risposte ai gravi problemi delle nostre città, in tempi brevi e con investimenti contenuti: inquinamento dell’aria, congestione da traffico, sicurezza sulle nostre strade. Lo straordinario traguardo raggiunto ieri con l’approvazione della Legge sulla mobilità ciclistica premia le tante città che faticosamente portano avanti politiche per la mobilità sostenibile e che, oggi, possono avere il supporto di una politica nazionale. Auspicando che la legge passi all’approvazione del Senato prima della fine delle legislatura, mi piace oggi vedere un po’ di 'luce in fondo al tunnel', che ci sproni a percorrere con coraggio la lunga strada per portare la mobilità ciclistica italiana al livello dei migliori paesi europei".

E in vista del prossimo passaggio in Senato, necessario per l'approvazione definitiva, Giulietta Pagliaccio lancia un ultimo appello: "Non interrompete un sogno che vorremmo diventasse velocemente realtà: l'Italia ha finalmente intrapreso un percorso virtuoso per lo sviluppo di un nuovo modello di mobilità, ma ha bisogno di essere sostenuta da coerenti politiche nazionali, norme nuove come quelle legate al Codice della strada e finanziamenti continuativi nel tempo".