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Vervecken e la ricchezza del ciclocross
Questo weekend il grande ciclocross celebra due corse fondamentali della sua stagione in rapida successione. Prima sabato con lo Scheldecross, corsa che si disputa nello scenario unico della città di Anversa, quasi una piccola capitale delle Fiandre, poi con il classico appuntamento di Namur, storica capitale della Vallonia. Quella di Anversa sarà una nuova tappa del DVV Trofee (che purtroppo non potrà essere trasmessa in diretta su Bike Channel), mentre lo spettacolare circuito di Namur è ormai entrato alla grande nel circuito di Coppa del Mondo. Tra gli organizzatori di entrambi gli eventi spicca la figura di Erwin Vervecken, tre volte campione del mondo di categoria, che ha tenuto una partecipata conferenza stampa per presentare gli appuntamenti ma anche per fare il punto sulla stagione di ciclocross (e non solo) in corso.
"Siamo molto orgogliosi di tornare per la nona volta a Namur, corsa a cui ho partecipato nel 2009 in occasione della sua prima edizione, quando ancora faceva parte del GvA Trofee (oggi DVV) mentre quest'anno sarà per la settima volta in Coppa del Mondo. Il circuito sarà leggermente diverso, non nelle parti fuori strada ma nel finale, per via dei lavori sull'esplanade. Si sposteranno la zona tecnica e l'arrivo, che sarà dall'altra parte. Il finale quindi prevederà la lunga salita e poi la discesa tecnica, il che obbligherà i corridori a cambiare un po' la loro tattica. E' un ritorno alle origini, un arrivo corto come all'esordio.
Lo scorso anno a Namur furono registrati 7500 spettatori, un'edizione da record. Quest'anno ce ne aspettiamo almeno 6000, e tra loro ci saranno molti stranieri che vengono ad assistere a questa prova unica, diversa da tutte le altre perchè il percorso non è mai pianeggiante, sembra quasi una gara di mountain bike, tanto che parteciperà anche la campionessa mondiale di cross country Jolanda Neff".
Al di là dello specifico sul weekend imminente, Vervecken ha voluto anche tastare il polso sullo stato di salute del movimento ciclocrossistico, specialmente dal punto di vista economico. "C'è davvero parecchio denaro da guadagnare con il ciclocross. Non saranno più di due o tre i belgi che guadagnano di più di Wout van Aert. Sanne Cant guadagna il triplo di quanto raccoglie Jolien d'Hoore con le sue vittorie su strada, ad esempio. E' uno sport molto redditizio rispetto alla strada. Di fatto solo Greg van Avermaet, Philippe Gilbert e Tom Boonen, ai suoi tempi, guadagnano meglio dei campioni del ciclocross.
Ora ci aspettiamo che Wout van Aert e Mathieu van der Poel passino alla strada. E' un bene, ma dal punto di vista finanziario ci perderanno. Conosco molto bene ZdenÄk Štybar, e mi ha confessato che su strada guadagna meno che con il ciclocross, almeno nei suoi anni migliori. Inoltre è tutto molto vicino: la mattina parti da casa e la sera dormi nel tuo letto, soltanto la Coppa del Mondo richiede qualche viaggio più lungo, ma le altre corse sono molto comode".
"Siamo molto orgogliosi di tornare per la nona volta a Namur, corsa a cui ho partecipato nel 2009 in occasione della sua prima edizione, quando ancora faceva parte del GvA Trofee (oggi DVV) mentre quest'anno sarà per la settima volta in Coppa del Mondo. Il circuito sarà leggermente diverso, non nelle parti fuori strada ma nel finale, per via dei lavori sull'esplanade. Si sposteranno la zona tecnica e l'arrivo, che sarà dall'altra parte. Il finale quindi prevederà la lunga salita e poi la discesa tecnica, il che obbligherà i corridori a cambiare un po' la loro tattica. E' un ritorno alle origini, un arrivo corto come all'esordio.
Lo scorso anno a Namur furono registrati 7500 spettatori, un'edizione da record. Quest'anno ce ne aspettiamo almeno 6000, e tra loro ci saranno molti stranieri che vengono ad assistere a questa prova unica, diversa da tutte le altre perchè il percorso non è mai pianeggiante, sembra quasi una gara di mountain bike, tanto che parteciperà anche la campionessa mondiale di cross country Jolanda Neff".
Al di là dello specifico sul weekend imminente, Vervecken ha voluto anche tastare il polso sullo stato di salute del movimento ciclocrossistico, specialmente dal punto di vista economico. "C'è davvero parecchio denaro da guadagnare con il ciclocross. Non saranno più di due o tre i belgi che guadagnano di più di Wout van Aert. Sanne Cant guadagna il triplo di quanto raccoglie Jolien d'Hoore con le sue vittorie su strada, ad esempio. E' uno sport molto redditizio rispetto alla strada. Di fatto solo Greg van Avermaet, Philippe Gilbert e Tom Boonen, ai suoi tempi, guadagnano meglio dei campioni del ciclocross.
Ora ci aspettiamo che Wout van Aert e Mathieu van der Poel passino alla strada. E' un bene, ma dal punto di vista finanziario ci perderanno. Conosco molto bene ZdenÄk Štybar, e mi ha confessato che su strada guadagna meno che con il ciclocross, almeno nei suoi anni migliori. Inoltre è tutto molto vicino: la mattina parti da casa e la sera dormi nel tuo letto, soltanto la Coppa del Mondo richiede qualche viaggio più lungo, ma le altre corse sono molto comode".