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Redazione

La "Classicissima", un sogno per molti

La più lunga della Classiche-Monumento (praticamente 300km considerando il trasferimento da piazza Castello alla Conca Fallata, dove si ha il km 0) e la prima della stagione.
La possono vincere i velocisti così come i grandi campioni trasversali.
Da Cipollini a Petacchi, da Kiatkowski a Nibali, da Bettini a Pozzato, la storia degli anni Duemila di questa corsa così affascinante è piena di esempi che hanno mischiato le caratteristiche di vari corridori.

È da una vita che non vince uno in grado di attaccare sulla Cipressa (1996, Gabriele Colombo), mentre è stato quasi sempre il Poggio il trampolino di lancio decisivo per trionfare. Il magnifico successo di Vincenzo Nibali nel 2018 ha interrotto un'egemonia straniera che durava da 11 anni.

Un bis dello Squalo? Possibile, ma non probabile. In pochi sono stati in grado di riuscire nel mitico back-to-back e l'ultimo porta il nome di Erik Zabel (2000 e 2001).
Quest'anno abbiamo chance, soprattutto col trio Viviani, Trentin e Colbrelli.
Il "profeta" è quello che sta meglio e ha raggiunto la piena maturità e consapevolezza dei propri mezzi; il trentino ha avuto un inizio di stagione spumeggiante mentre il "cobra" è stato l'unico a regalare una gioia alla Bahrain-Merida.
Insomma, ci siamo. Il punto è un altro. Accanto a Viviani, gli altri tre super favoriti sono Alaphilippe, Sagan e Gaviria.
Il francese sarà quello marcato più stretto, anche perchè ha dominato questo inizio stagione con 6 vittorie. Sagan non è al top, arriva con i riflettori un filo meno puntati addosso e potrebbe essere all'anno buono, dopo aver accarezzato più volte questa corsa-sogno (due volte secondo nel 2013 e 2017).
E infine appunto Gaviria, che in caso di volata secca fa paura, alla stessa stregua però di Sam Bennett, carta numero due (o principale?) della Bora in caso Sagan non fosse al top.

Come sempre, però, nel ventaglio dei favoriti non possono essere trascurati campioni come Van Avermaet, Kiatkowski, Demare, Gronewegen e, chissà, magari anche l'iridato Valverde (idea comunque quasi impossibile).
Il responso solo alla strada. Dopo 7 ore di fatica, sotto lo striscione di via Roma scopriremo chi è pronto a fare un salto nella storia di questo sport...


Luca Gregorio