Le strade della Rinascita
Articolo pubblicato sul volume 1 di BIKE edizione SUMMER luglio-settembre 2020.
Le strade della Rinascita sono gli itinerari che ciascuno percorre quando ha bisogno di ritrovare sé stesso e ripartire. Sono i primi luoghi che abbiamo cercato appena terminata la clausura forzata del coronavirus. Il primo dei dieci che qui abbiamo inteso proporvi, quasi in un Giro d’Italia votato alla resilienza, è il Ghisallo perché per rialzare la testa nei momenti di prova ci vuole un punto a cui guardare. Salita tra le più amate dagli italiani, offre un bellissimo panorama nel cuore del triangolo lariano a due passi da Bellagio e il Lago di Como. Simbolo per l’intera comunità di appassionati delle due ruote, è tappa obbligata al Giro di Lombardia. Quando la strada smette di salire, lo sguardo è catturato dal Santuario della Patrona dei ciclisti dove, sopra il fumo dei ceri votivi, sono appese biciclette e maglie lasciate in pegno dai campioni di ogni epoca.
Unico anche il fascino di un luogo come il Circuito di Castellania, dove ha iniziato a dare i primi colpi di pedale Fausto Coppi. In provincia di Alessandria, misura 16,4 km di cui 6,5 su pista ciclabile: si parte dal centro sportivo di Carbonara Scrivia e si attraversano i centri urbani di Villaromagnano e Costa Vescovado, poi le pedalabili ascese del passo Coppi, del Bric delle Streghe e la discesa fino a Paderna e Spineto Scrivia.
Scavalchiamo il Turchino e siamo in Liguria dove, da qualche anno, è in atto una progressiva opera di riqualificazione di ampie tratte delle antiche linee ferroviarie a un binario, che un pezzo alla volta diventano suggestivi lungomari pedonali e talvolta anche ciclabili. Come nel caso della ventina di chilometri che lungo la Riviera dei Fiori collegano San Lorenzo a Ospedaletti passando per Sanremo, in un tripudio di colori, borghi suggestivi e sapori di mare. Se la distanza vi sembra troppo breve potete sempre imboccare l’Aurelia, salire sulla Cipressa, poi il Poggio e giù in picchiata verso il finale di gara della Milano- Sanremo.
Dal mare alla montagna e siamo nelle terra che all’inizio del XX secolo fu campo di battaglia tra Impero Austroungarico e Regno d’Italia. Tra le rocce del Trentino e lo specchio del Lago di Garda si snodano gli oltre 218 chilometri di Mountain & Garda Bike con ampi scorci mozzafiato su Valle di Ledro, Tremalzo, Valle dei Laghi e i Monti Baldo, Bondone e Altissimo. Un circuito che si inerpica sulle strade dell’Alto Garda per 10mila metri di dislivello complessivi in una terra d’elezione per tutti gli appassionati di mountain bike.
Da qui scendiamo verso il grande fiume Po là dove sorge il celebre Mulino che, quando macinava grano, ispiró il romanzo novecentesco di Bacchelli e sceneggiato Rai. La ciclabile che collega Ferrara a Ro prende le mosse dalle suggestioni rinascimentali del Castello Estense ma non dimentica i punti di ristoro con i cibi tipici della zona, come le fritture di pesce e i celebri marinati della vicina Comacchio.
"Il paradiso del bike". Così Vincenzo Nibali definisce le Marche negli spot in cui fa da testimonial per Marche Outdoor, un progetto di promozione del territorio su cui la Regione ha deciso di puntare. Tra gli oltre 1600 chilometri su strade secondarie a bassa percorrenza c’è veramente da sbizzarrirsi con ogni tipo di bicicletta e selciato. Qui, però, vogliamo proporvi soprattutto l’anello dei Monti Sibillini e quello di Ascoli Piceno, le terre marchigiane colpite dal terremoto del 2016 che quando si tratta di ripartire, non temono nulla e nessuno.
Risaliamo poi un po’ da Spoleto ad Assisi lungo i 50 chilometrri di ciclabile nella Valle Umbra, nel cuore d’Italia, sfiorando alcuni dei più importanti centri storici della Regione fino alla città di San Francesco e Santa Chiara. Dove, a proposito di rinascita, si recava nell’autunno del ‘43 Gino Bartali, facendo la staffetta da Firenze, per trasportare nella canna della sua bici documenti falsi che salvarono la vita di oltre 800 ebrei. Opera di bene senza confini che gli è valsa il titolo di Giusto tra le Nazioni.
Facciamo poi un salto in Basilicata dove, tra gli itinerari cicloturistici più suggestivi, c’è la ciclovia delle Dolomiti Lucane, ma la scelta non manca: da Matera a Potenza, da Accettura a Policoro senza dimenticare Maratea, Picerno e i Laghi di Monticchio, i percorsi che si possono comporre sono molteplici e tutti estremamente interessanti.
Abbiamo aperto questa nostra selezione di itinerari di ripartenza con una salita e concludiamo con un’altra che ha riguadagnato gli onori della cronaca in questi ultimi anni: il parco ciclistico dell’Etna, con i suoi sei percorsi tutti impegnativi ma non impossibili. Siamo nella terra dello squalo Nibali il più vincente ciclista italiano del decennio e non possiamo dimenticarci che anche il movimento sportivo azzurro ha bisogno di ripartire. Qui il Giro d’Italia tornerà quest’anno per la quarta volta dal 2011 quasi a ricordarci che è soltanto sprigionando il potenziale di simili località che la ripartenza del pedale può prendere con decisione la fuga.
Come dite? Non sono dieci gli itinerari segnalati, come promesso nell’incipit dell’articolo? Verissimo, ma è voluto. Il decimo sceglietelo voi lettori di BIKE, pronti a mettervi in sella appena potrete raggiungerlo.