Federica Brignone oltre lo sci, tra mtb e amore per l'acqua
Articolo di Stefano Erbi apparso su BIKE Winter Volume 3, Gennaio-Marzo 2021*
Tutti vorrebbero avere una sfera di cristallo, ma nessuno la desidera quanto una sciatrice professionista, per la quale rappresenta il titolo di campionessa. Federica Brignone ne ha addirittura tre in bacheca: prima nella classifica generale di Coppa del Mondo nel 2020, anno in cui ha vinto anche le coppe di specialità in gigante e combinata; senza dimenticare il primo posto, sempre in combinata, nel 2019 quando però non è stato assegnato il trofeo perché si è disputata una sola gara. Un amore, quello per lo sci, nato all’età di due anni quando papà Daniele, maestro, e mamma Ninna Quario affermata campionessa, la portano con loro sulle piste. Il talento, coltivato con passione e dedizione, la porta a esordire in Coppa del Mondo nel 2007 a soli 17 anni.
Nel 2011 Brignone vince la medaglia d’argento ai Mondiali, ma a fine 2012 giunge imprevisto il primo stop, per infortunio. Ed è lì che la giovane atleta riscopre la bici, da tempo ferma nel box. “Ai primi anni in squadra A, nel mese di maggio, ci si radunava nell’entroterra toscano”, ricorda, “con il preparatore e le compagne a macinare chilometri attraverso le colline”. Già allora era molto competitiva e voleva “rimanere con le più allenate”, sebbene il suo mezzo fosse tale da essersi meritato il soprannome di ‘cancello’. Un aneddoto che la dice lunga sulla forza del suo carattere. Ogni tanto riusciva persino a primeggiare, grazie ai giusti stimoli, come quando le è stato promesso un gelato che però, sorride, “ho scoperto a posteriori essere una scusa. Quella volta mi hanno sentito gridare fino a Firenze!”.
Poi però la bicicletta torna ad essere una fatica piuttosto difficile da digerire per la campionessa, che alla lunga le preferisce la corsa. Almeno fino a che, sempre a causa di qualche infortunio, non ritorna in sella, anche per salvaguardare le articolazioni, che nel caso degli sciatori già vengono sollecitate parecchio sulla pista. Una seconda riscoperta che, questa volta, diventa vera passione, grazie anche agli amici, soprattutto per l’off-road, ancor più che per la strada: “Mi fanno paura le macchine”, ammette Brignone, “ma amo girare su asfalto quando non c’è traffico”. La bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano, infatti, “mi permette di spostarmi nei dintorni senza inquinare”. Oggi c’è anche un’elettrica nel garage di Federica, che non se ne vergogna affatto: “È ovvio che l’aiuto del motore sia poco da ‘puristi’ del pedale, però permette a più persone di fare sport e anche ai meno allenati di raggiungere mete che non avrebbero mai visto a fianco di amici che invece pedalano abitualmente”. E non sono pochi gli atleti che, come nel suo caso, ricorrono alla pedalata assistita in coppia con il cardiofrequenzimetro, durante la preparazione o per fare, nelle giornate di riposo, gite senza stancarsi eccessivamente. Guadagnando in salute e tutelando l’ambiente.
Già, l’ambiente. Vivere in Valle d’Aosta può contribuire allo sviluppo di una certa sensibilità verso la natura, ma il rispetto nel caso di Brignone ha origini ben diverse: “Tutto nasce dall’educazione che si riceve in famiglia. Non ho mai buttato una carta per terra o lasciato rifiuti in giro durante le gite”. L’impegno verso l’ambiente non si limita a questo, però. La campionessa azzurra infatti ha deciso di mettere la sua fama a disposizione di progetti concreti per la sensibilizzazione verso la salvaguardia ambientale. Con il progetto Traiettorie Liquide, già quattro anni fa, si è posta l’obiettivo di toccare il tema dello scioglimento dei ghiacciai, l’inquinamento dei mari e la dispersione della plastica. Inoltre ha prestato la propria immagine a Save the Children e al Wwf, che l’ha premiata come Inspiring leader per il suo impegno.
“Ritengo che usare la mia immagine e il mio nome, ora che posso farlo, sia doveroso. Tengo molto al pianeta. In passato ho compiuto le azioni nel mio piccolo come possono fare tutti, separando la spazzatura, usando la borraccia piuttosto che le bottiglie di plastica e curando il giardino di casa. Ora ho la possibilità di realizzare una cosa ben più gran- de e utile”, aggiunge. Ma non ci sono solo i monti nel cuore di Federica. “Il mio legame con il mare è da sempre fortissimo, anzi, credo di essere stata in vita mia prima al mare che in montagna”. Da piccola i genitori la chiamavano ‘foca monaca’, rammenta, “perché non volevo mai uscire dall’acqua!”. Oggi, con Traiettorie Liquide, vuole comunicare “l’importanza di prendersi cura del nostro mare, anche attraverso i piccoli gesti della quotidianità e l’attenzione a non inquinare. Dobbiamo pensare al futuro del nostro pianeta e a quello che lasceremo in eredità alle generazioni di domani”.
IDENTIKIT DI UNA FUORICLASSE
Nata a Milano il 14 luglio 1990 ma cresciuta a La Salle, Aosta, Federica Brignone è campionessa di sci alpino. Tesserata per il Centro Sportivo Carabinieri, nel 2020 ha conquistato la Coppa del Mondo generale, prima sciatrice italiana a riuscirci, e vinto due Coppe di specialità: Combinata e Slalom gigante. Con 1378 punti in classifica generale ha battuto il record di punti in Coppa del Mondo per uno sciatore italiano che apparteneva ad Alberto Tomba. Risultati che le sono valsi il riconoscimento di atleta dell’anno da parte della Fisi, la Federazione italiana delle discipline sportive invernali. Storica la medaglia di bronzo in Gigante vinta alle Olimpiadi di Pyeongchang 2018 che l’Italia aspettava da vent’anni. Medaglia d’argento sempre in Gigante anche ai Mondiali nel 2011 a Garmisch-Partenkirchen, Brignone vanta in palmares 44 podi complessivi e 16 vittorie in Coppa del Mondo. Numeri che la collocano italiana più vincente di sempre in Coppa del Mondo a pari merito con Deborah Compagnoni. Oltre ai successi in gara, nel 2017 ha dato il via al progetto di sostenibilità ambientale Traiettorie Liquide, che la vede impegnata a sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti dell’inquinamento marino. Banca Generali è al suo fianco come sponsor da oltre dieci anni.
* (I successi di Federica Brignone sono stati aggiornati, rispetto alla versione cartacea dell'articolo, tenendo conto anche dei risultati conseguiti nel 2021)