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Cicli Mbm, camaleonti del trasporto

Articolo pubblicato su BIKE Volume 3 edizione Winter gennaio-marzo 2021

Il 20 luglio 1985, nel deserto di sale di Bonneville, nel nord-ovest dello Utah, per la prima volta un uomo sfondò il muro delle 150 miglia orarie – oltre 240 km/h – in sella a una bicicletta. Quell’uomo era John Howard, ex campione mondiale di Ironman e padre di una delle frasi più citate dai cicloamatori anglosassoni: “La bici è un veicolo curioso: il motore è il passeggero”. Avere smentito la massima di Howard dimostra quanto le e-bike abbiano stravolto il mondo delle due ruote.

“Il nostro è un ecosistema in cui, alla lunga, sopravvivono solo i camaleonti”, afferma Vincenzo Medugno, direttore delle vendite e del marketing dell’azienda cesenate Cicli Mbm. “Molti produttori sono stati costretti a reinventarsi. Per noi si è trattato quasi di un ritorno alle origini”. Fu infatti proprio la passione per i motori – quelli a scoppio – a spingere Marino Brunelli a fondare, nel 1973, Cicli Mbm, oggi guidata dal figlio Maurizio. Solo negli anni successivi l’azienda si convertì alla produzione di biciclette. “Prodotti realizzati al 100% internamente, dalla progettazione alla verniciatura”, rivendica Medugno.

Nel 2016 la seconda trasformazione, con la prima gamma di e-bike. “Alla fine della pandemia arriverà il boom del settore elettrico”, pronostica Medugno. “Oggi la e-bike è di moda, ma resta un prodotto utilizzato per lo più a scopo ludico. Presto sarà invece concepita come un mezzo di trasporto: un’alternativa non solo al motorino, ma anche – ora che le persone si sono abituate a evitare gli assembramenti sui mezzi – al trasporto pubblico. A fare la differenza non saranno gli incentivi, ma la mentalità delle persone”.

Studi recenti stimano in effetti che nel 2030 gli acquisti di e-bike nell’Unione europea passeranno dai 3,7 milioni del 2019 a 17 milioni. Cicli Mbm prevede di venderne 10mila il prossimo anno. “Puntiamo soprattutto su E-Primavera, un modello pensato per il pubblico femminile, dalla batteria integrata ai colori. Le donne costituiscono, del resto, il 70% della nostra clientela. E-Primavera vuole essere la bici elettrica ‘da passeggio’ per eccellenza. Nel prossimo marzo lanceremo un altro modello, con cui intendiamo cancellare la differenza di percezione tra elettrico e muscolare”.

L’azienda non scommette, tuttavia, sulla scomparsa della bici tradizionale. “La domanda è ancora fortissima”, sottolinea Medugno. “Lo dimostra, per esempio, il successo della nostra Snake e di altre mountain bike, già sold out per il 2021”. Così come la crescita del 2020, che ha permesso all’azienda, già presente in quasi tutta Europa, di trovare un accordo con un grande distributore per entrare nel mercato dell’America Latina e degli Stati Uniti.

“La sfida”, aggiunge Medugno, “è pensare non solo alla bicicletta, ma al ciclista: dall’abbigliamento agli accessori. Per questo abbiamo creato una partnership per un’assicurazione sulla bici e una linea di caschi, con il brand Calotta, pensati come oggetti di sartoria. Proprio come accade nella moda, i caschi saranno proposti in due collezioni: primavera-estate e autunno-inverno. La chiave, per l’elettrico come per il muscolare, è la stessa: pensare alla bici non come a un oggetto ludico, ma come mezzo di trasporto a 360 gradi”.

(Nella foto in alto E-Primavera, qui sotto la mountain bike Snake)

Cicli Mbm snake blu
Cicli Mbm snake blu