Letizia Paternoster racconta a BIKE il suo sogno olimpico
Talentuosa e competitiva fin da piccolina, Letizia Paternoster racconta a BIKE come è nata la passione per il ciclismo, sbocciata in una terra, la Val di Non, dove ha respirato fin da subito, in famiglia, l'etica del lavoro, il gusto per il sacrificio e l'importanza di potersi affidare a un team di primo piano per raggiungere gli obiettivi.
Tra quelli più alti che Paternoster si è prefissa nella sua carriera ci sono un giorno le Olimpiadi e, al Velodromo di Montichiari, dove l'abbiamo incontrata per Le Storie di BIKE, sta preparando il sogno a cinque cerchi chiamato Tokyo 2021, dove vuole esserci e battersi, in pista, da protagonista per una medaglia.
Tra studi, tempo libero, modelli quali Rossella Callovi, Marianne Vos e Federica Pellegrini, Paternoster ci consegna diversi aneddoti tutti da gustare. Come l'amore per l'azzurro, il colore che domina sulle tre divise che veste (Fiamme Azzurre, Trek-Segafredo e Nazionale).
"L'azzurro è un colore che amo", confida l'atleta trentina di Revò. "Far parte delle Fiamme Azzurre era un obiettivo ed è qualcosa che mi trasmette sicurezza", spiega. Mentre "la Trek Segafredo è un team affermato ed è un orgoglio per me correre al fianco di grandi campionesse". La maglia della nazionale, invece, ammette, è qualcosa di unico "che ti dà forza e grinta in più". Scopriamo di più su Letizia Paternoster nella sua intervista per BIKE.