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Redazione

A luglio, in hotel e con famiglia. Ecco dove vanno gli italiani in vacanza nel 2021

Dove vanno in vacanza gli italiani nella seconda estate ai tempi della pandemia da Covid-19? A rispondere alla domanda - che inteteressa anche diversi attori del mondo della bicicletta (bike hotel, noleggiatori e molti altri) - è un'indagine del Touring Club Italiano condotta all'interno della sua comunità che, ricorda una nota, ha sempre dimostrato una forte vocazione al viaggio.

Storicamente, infatti, oltre il 90% della 'community Touring' si è concessa in questi anni almeno una vacanza nel periodo giugno-settembre. Nell’estate 2021, complici i vaccini e un rallentamento della diffusione del virus, traspare maggiore ottimismo rispetto all’estate scorsa.

Ecco, sinteticamente riproposte, le principali evidenze emerse:

  • Il 71% ha dichiarato che farà certamente una vacanza, il 20% che probabilmente la farà. Chi ha già scelto di restare di sicuro a casa è una quota residua (3%) mentre il 6% ha risposto 'probabilmente no'. Nel complesso, dunque, il 91% ha un atteggiamento positivo nei confronti dell’estate mentre solo il 9% è rinunciatario perché non intravede ancora le condizioni di sicurezza per viaggiare.
  • Buona parte della community Touring (61%) ha già concluso le vaccinazioni o sa già quando effettuerà i richiami, quindi non ha problemi a organizzare la vacanza. Un altro 28% è 'attendista', nel senso che pianificherà la partenza una volta che conoscerà le date di vaccinazione, mentre solo una quota residuale (11% in totale) ha deciso di anteporre la vacanza al vaccino o pensa di non vaccinarsi affatto.
  • L’Italia è la meta preferita: il 91% sceglierà una destinazione domestica rispetto a una quota residuale (9%) che andrà all’estero. Se si continua a preferire l’Italia, emerge però una maggior propensione a viaggiare al di fuori della propria regione (78% rispetto al 68% del 2020) e ad avere già oggi le idee più chiare su dove andare (la quota di indecisi è del 12% rispetto al 18% dell’anno scorso). In lieve calo chi ha scelto di restare all’interno della regione di residenza: 10% rispetto al 13% del 2020.
  • Se il mare resta irrinunciabile in estate (51%), in crescita sia sul 2020 sia sul periodo pre-Covid, si conferma il successo della montagna (25%), anche se in calo rispetto all’anno scorso quando si era attastata al 30%. Si riscontra poi una timida ripresa del turismo urbano (9% rispetto all’8% del 2020 ma ancora lontano dai dati del 2019 quando aveva raggiunto il 23%) che supera, seppur di poco, il turismo rurale e dei borghi (7%, in lieve calo sul 2020 quando si era attestato al 9%).
  • Per quanto riguarda il periodo, c’è un’inversione della classica stagionalità estiva: ci si concentrerà, infatti, perlopiù in luglio (36% rispetto al 34% del 2020 e al 30% del 2019) e in seconda battuta in agosto (32% rispetto al 59% del 2020 e al 36% del 2019) mentre la quota di chi sceglie giugno o settembre resta sostanzialmente invariata rispetto al periodo pre-covid, circa il 14%. Questa rimodulazione, che anticipa di fatto il picco stagionale, potrebbe essere legata alla data dei richiami del vaccino.
  • L’estate 2021 vedrà vacanze limitate al gruppo familiare convivente (68%, in crescita rispetto al 2019) a scapito di quelle allargate ad amici o ad altri parenti (17% rispetto al 18% del 2019) e a quelle composte soltanto da amici o da altri parenti (9% rispetto all’11% del 2019).
  • Se il 2020 è stato l’anno della riscoperta delle seconde case e delle abitazioni di famiglia, il 2021 – anche per quanto riguarda la ricettività – costituisce un segnale verso un parziale ritorno alla normalità: crescono, infatti, le preferenze per hotel e villaggi (39% rispetto al 35% del 2020) anche se sono ancora lontani dai dati pre-pandemia (49%), aumenta l’interesse per gli appartamenti in affitto (25%, percentuale superiore sia al 2020 sia addirittura al 2019). Cala parallelamente la quota delle seconde case (13% rispetto al 17% del 2020, ma pur sempre un dato doppio sul 2019) e quella dell’ospitalità di amici e parenti (3%) che torna ai livelli pre-Covid.
  • Se prima della pandemia la voglia di conoscere e imparare cose nuove costituiva la spinta principale a partire, ora si tornerà a fare turismo soprattutto per staccare la spina (38%) e per curare la propria salute e il benessere psicofisico (17%).

(Immagine Shutterstock)