Claudio Pelizzeni aka Trip Therapy: Così sono diventato travelblogger
I pedali e le due ruote non sono certo il suo habitat preferito, di solito cammina - e molto - d’altronde è diventato famoso per questo. Claudio Pelizzeni è salito alla ribalta negli scorsi anni (era il 2014) per aver intrapreso il giro del Mondo senza aerei in mille giorni, documentato quotidianamente sul suo canale Youtube sotto il nome di 'Trip Therapy'. Diventato uno dei tre travelblogger più influenti d’Italia, da quella sua avventura sono nati libri - un romanzo in particolare L’orizzonte, ogni giorno, un po’ più in là ha scalato tutte le classifica - e non tanto per quello che ha fatto, più che altro per le scelte compiute e le difficoltà incontrate. Si licenziò da un ottimo posto in banca per inseguire il sogno del travelblogger, con un compagno di viaggio piuttosto fastidioso e complicato da gestire, il diabete. Poi il pellegrinaggio, sempre a piedi, a Santiago de Compostela partendo dall’Emilia e con il voto del silenzio. E un secondo libro, ma questa è un’altra storia.
Come tutti, nell’ultimo anno e mezzo, anche Claudio ha dovuto rivedere i suoi progetti. Oggi organizza viaggi 'speciali' ma la chiusura delle frontiere e la pandemia gli hanno imposto di cambiare orizzonte. Nasce così l’idea di ridurre il raggio di azione, cioè vacanze in giro per l’Italia in bicicletta, con percorsi studiati e soprattutto accessibili a persone alle prime armi. "Io stesso lo ero e lo sono ancora - ci spiega ridendo - pensa che al primo giro da solo nel centro Italia, con destinazione Roma, sono partito senza il fondello, ho capito ben presto la sua importanza. Si è sempre in tempo per appassionarsi alla bicicletta, la mia è un'idea che ha riscosso molto successo: la bici ti permette di guardarti attorno, per questo piace".
Ma facciamo un passo indietro. "Come ti ho detto il mio viaggio a Roma ha riscosso molto successo in rete e da lì è nata l’idea: perché non organizzarne in tutta Italia? In fondo non potevo fare quelli all’estero, per colpa della pandemia, e allora ho pensato di organizzarne alcuni nel nostro paese. Peccato che la continua apertura e chiusura delle regioni, un mese sì e l’altro no, alla fine non mi ha permesso di mettere insieme più di un tour ma la risposta è stata positiva con una decina di persone che si sono prenotate per il Giro in Umbria. Aggiungo una cosa: l’Umbria è davvero splendida e io, che ho girato davvero tutto il mondo, devo dire che la ciclabile Assisi-Spoleto è forse la più bella che abbia mai visto come panorama".
E c’è da dire che, in effetti, nel corso degli ultimi anni questo tipo di vacanza è salita alla ribalta: attività fisica, compagnia e panorami. Ci sarebbe inoltre una svolta green che la bicicletta consente sempre: aria salubre, zero inquinamento e sport. Da qui nasce soprattutto le bici a pedalata assistita. Ma è per tutti questa tipologia di viaggio? "Senz’altro sì, io non ero esperto, altri che sono venuti con me lo erano di più, ma c’erano persone di tutti i tipi. Chiaramente siamo stati aiutati da un punto di vista tecnico, Scott ha messo a disposizione per tutti i partecipanti o mountain bike con pedalata assistita oppure gravel muscolari". Meglio l'una o l’altra? "Premesso che io le vorrei tutte e due in garage, sono due cose diverse ed estremamente divertenti. Ad esempio, via con me c’erano due ragazzi affezionati alla mountain bike, quando sono tornati mi hanno scritto dicendomi che si erano appena comprati una gravel. Una cosa non esclude l’altra, certo, e, se me lo chiedi, ti rispondo che una bici con pedalata assistita ti permette di fare cose che normalmente non saresti in grado. Attenzione, non vuol dire che non fai fatica, ne fai eccome, tuttavia la pedalata assistita ti aiuta ad arrivare in cima a salite, e quindi vedere panorami, dove con una gravel o una bici da strada potresti arrivare solamente dopo un allenamento di mesi".
E quindi cosa rimane? "Rimane che ho un programma da rispettare adesso che la situazione si sta risolvendo, con alcuni viaggi già organizzati all’estero tra giugno e agosto, tuttavia questa esperienza del tour in bici per l’Italia ha riscosso un primo successo che mi ha intrigato. Senz’altro ci tornerò su nei prossimi mesi perché ho notato che alle persone piace molto e con le riaperture sarà più facile organizzarli. Credo che sia un modo di “andare in vacanza” importante per il futuro e prenderà sempre più piede".