A Bologna prove tecniche di cargo-bike per tutti
Tra le città italiane che da sempre aderiscono alla Settimana europea della mobilità sostenibilità c’è Bologna, con il suo Mobility Village, i gazebo delle associazioni, la tradizionale asta di biciclette usate per contrastare il mercato di quelle rubate e, quest’anno, anche la presentazione di una mappa che segna 300 chilometri di ciclabili: il doppio della rete in circa dieci anni. In più, una novità dell’edizione 2021 è il progetto portato in Italia da Fiab. Si chiama Scap ed è acronimo di Safer cycling advocate program, per valorizzare la sicurezza ciclistica e le buone pratiche. A partire da questa settimana infatti si può richiedere a Fiab Bologna un manuale. Ma c’è di più. Il progetto, coordinato dall’European Cyclists Federation e finanziato da Fedex in Italia, Spagna e in Polonia, prevede anche una fase sperimentale di sei mesi e che ha come protagonista la bici cargo, la bicicletta a due e tre ruote con davanti un cassone che si può coprire con delle cappottine antipioggia. I modelli di queste bici sono diversi, ma ciò che tutte hanno in comune è lo scopo per cui sono nate: facilitare il trasporto della spesa, dei bambini, degli animali domestici o di qualsiasi accessorio o ingombro.
Da qui in avanti, per sei mesi, chi vive nel capoluogo emiliano-romagnolo potrà testare la guida e la praticità delle cargo-bike, proprio grazie al progetto Scap che mira a promuoverne l’uso in città. “Nelle città la scelta dell’auto è spesso legata al numero di passeggeri che si devono portare con sé" dice Simona Larghetti, attivista ambientalista e fondatrice della Velostazione bolognese Dynamo partner del progetto. "A Bologna, come anche in altri grandi capoluoghi, circa il 12% degli spostamenti è inferiore a uno, due chilometri. Questo significa che avere la possibilità di utilizzare una bici come la cargo potrebbe agevolare di gran lunga il passaggio a una mobilità più ecologica”.
La bici da trasporto consente infatti di portare un carico che in media è tra i 120 e i 150 chili, ma può arrivare anche a un massimo di 200. Naturalmente la capienza dipende dalle dimensioni del box anteriore, dalla sua profondità e dalla sua struttura. “Una volta provata - racconta Simona - è difficile tornare indietro - Io la uso da otto anni, vivo sui colli bolognesi e a volte mi dimentico anche di avere una macchina. In Dynamo in realtà siamo tutti cargo-biker con figli. Il dubbio che spesso i nostri clienti hanno è che non sanno dove parcheggiarla, o come si guida. Per questo siamo molti contenti della proposta di Fiab”.
Il progetto a Bologna mette a disposizione due cargo-bike per sei mesi, di cui una elettrica progettata in Italia e dedicata al noleggio gratuito all’interno della Velostazione, con la scritta “Provami”, l’altra invece verrà utilizzata all’interno di uno dei due cohousing bolognesi, Porto15. Si tratta di un’esperienza di abitare collaborativo, un cohousing comunale che si trova nel centro di Bologna, non lontano dalla sede di Dynamo, e che al suo interno tra gli spazi comuni ha anche una ciclofficina. Ora, per sei mesi, in condivisione ci sarà anche una cargo.
“A Porto15 ci vivono tante famiglie che condividono momenti e progetti, tra queste abbiamo pensato di aggiungere la cargo-bike per aprire un nuovo scenario su cui vorremmo lavorare, cioè quello della cargo-bike condominiale”, aggiunge Simona. E poi spiega: “Per molti il prezzo potrebbe non essere accessibile, o non conveniente. In questo modo invece ognuno all’interno di una realtà condominiale può avere la possibilità di usarla anche solo una volta alla settimana per fare la spesa, o per una piccola gita. Alla base c’è il desiderio di far conoscere questa tipologia di bicicletta, e di poter provare provare a condividere un mezzo che è versatile, oltre che leggero”.
I numeri, in soli tre giorni, confermano che la voglia di testarla è alta: nei primi tre giorni sono arrivate settanta richieste. “Io sono rimasta sconvolta - esclama - Con il Covid c’è meno reattività rispetto al solito, ed è per questo che ero scettica. Invece mi sbagliavo”. I questionari che Dynamo chiede di compilare, dicono che a richiedere il noleggio sono quasi tutte persone tra i 30 e i 40 anni, per lo più donne lavoratrici tra cui insegnanti, medici e baby sitter. Quasi tutti hanno uno scooter o un'auto di proprietà. E su 60, ad essere genitore è più della metà dei richiedenti (45 persone). Cosa succederà dopo questi sei mesi? “La prossima sfida è vedere quante di queste persone la useranno realmente dopo i sei mesi di prova. Sono convinta che il cambiamento ci sarà, sono curiosa di vedere in quale misura”.
Si può richiedere il noleggio della bici online sul sito della Velostazione Dynamo.