Da Fiab una proposta per le vie d'acqua
L’Italia sta riscoprendo la bellezza di percorsi di cicloturismo lungo le cosiddette vie d’acqua: strade arginali di fiumi, torrenti, laghi e canali irrigui si stanno trasformando in tracciati per scoprire, o meglio riscoprire il territorio, in modo lento, al ritmo di colpi di pedale. E si può fare molto di più, perché il nostro Paese vanta un patrimonio infrastrutturale della rete di canali irrigui e di bonifica di oltre 200mila chilometri e di questi sono solo una parte quelli che attualmente si possono percorrere in bicicletta e diventano attrattivi dal punto di vista turistico e culturale.
Per fare questo salto di qualità, è stato redatto un documento da Fiab (Federazione italiana ambiente e bicicletta) insieme a Anbi (Associazione nazionale degli enti di bonifica e irrigazione), Cirem (Centro interuniversitario di ricerche rconomiche e di mobilità di Cagliari) e dal Dipartimento di architettura e design del Politecnico di Torino. Il documento si intitola 'Indirizzi per una legge nazionale sul recupero a fini ciclabili delle vie d’acqua' e mira allo “sviluppo di iniziative e programmi di ricerca per lo studio delle relazioni tra la rete nazionale dei corsi d’acqua e la rete delle ciclovie regionali e nazionali, con particolare riferimento all’armonizzazione delle norme che ne disciplinano la gestione in sicurezza”.
Il documento, che vuole quindi definire i presupposti per un quadro normativo nazionale sul recupero ai fini ciclabili delle vie d’acqua del nostro Paese, è stato presentato in questi giorni. “Nella pratica l'utilizzo di questa importante risorsa come infrastruttura ciclabile e più in generale turistica è reso difficile dalla grande varietà del territorio italiano a cui si somma la difformità delle norme”, precisano da Fiab. L’intento della presentazione del documento ai Ministeri interessati è proprio quello di creare un tavolo di lavoro nazionale per superare difficoltà e difformità e investire seriamente sullo sviluppo della rete ciclabile lungo le cosiddette vie d’acqua.
Courtesy Fiab, Credits: Valerio Montieri