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Emotionway, una ciclovia transfrontaliera per scoprire le Alpi orientali

A cavallo tra l’Austria e l’Italia in modalità slow. A farci pedalare e camminare sulla linea di confine delle Alpi orientali è il progetto EMOTIONway, una nuova idea per migliorare la connessione tra territori grazie a forme di trasporto più sostenibili.

Nei fatti, si tratta di creare una rete di piste ciclabili e cammini transfrontalieri integrata con la rete ferroviaria e del trasporto pubblico locale.

Il progetto, già avviato nel 2018, si concluderà entro l’estate del 2022 e nel frattempo prova a farsi spazio tra i RegioStars2021, il concorso europeo che ha selezionato venticinque finalisti per cinque categorie di concorso: Europa intelligente, Europa verde, Europa giusta, Europa urbana e Anno europeo delle ferrovie. La commissaria Ue per la Coesione, Elisa Ferreira li ha definiti "fari di qualità che possono ispirare gli altri a seguirli. E tra questi c’è proprio l’interregionale EMOTIONway.

L’idea è quella di visitare un paesaggio senza frontiere e senza confini. Il suo sviluppo permetterà prima di tutto di avere nuovi servizi intermodali e una migliore connessione tra i territori coinvolti: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Carinzia e la Provincia Autonoma di Bolzano. In più, ai turisti che si muovono in bicicletta, darà la possibilità di creare il proprio tour personalizzato grazie alla attivazione di un travel planner transfrontaliero aggiornato in tempo reale.

“Il valore aggiunto generato dalla cooperazione transfrontaliera" dice Sandra Sodini, direttrice del Gect Euregio Senza Confini promotrice del progetto, "consiste nella creazione di una rete che metta in connessione servizi e infrastrutture di trasporto esistenti senza la necessità di crearne di nuovi e attivando servizi intermodali per colmare i missing links". E aggiunge: "I risultati sono stati ottenuti sfruttando in particolare le piste ciclabili sottoutilizzate della zona e i luoghi di interesse naturale e culturale poco conosciuti o promossi".

E c’è anche un altro progetto italiano finalista all’interno delle varie categorie di concorso. È quello nato in Emilia Romagna per sostenere un settore diverso ma altrettanto importante, ovvero l’agricoltura sostenibile e digitale: mira infatti a formare i futuri agronomi per usare la tecnologia per migliorare la produzione e al tempo stesso rispettare l'ambiente.