La mobilità a scuola di responsabilità
Articolo pubblicato su BIKE Volume 6 edizione Autumn ottobre-dicembre 2021
Andare a scuola di monopattino? Perché no, se contribuisce a ridurre gli incidenti e le vittime collegate a questa forma di mobilità che si sta diffondendo nelle città italiane, destando un allarme comprensibile ma, come spesso capita, non giustificato dalle statistiche: in Italia circolano poco più di mezzo milione di monopattini elettrici (di cui 42mila in condivisione) contro oltre 51 milioni di veicoli su quattro ruote, di cui 39 milioni di automobili; dall’inizio del 2021 ci sono state cinque vittime su monopattino a fronte delle 2.395 causate da incidenti stradali nell’intero 2020.
La sicurezza sui monopattini è una complessa equazione fra almeno quattro variabili: tecnologia, infrastrutture, regole ed educazione civica. Tutti gli operatori dello sharing stanno investendo per rendere i mezzi più affidabili e controllabili ma non c’è ancora uno standard di legge e la gran parte di quelli in circolazione sono privati. Le strade non sono pensate per i nuovi veicoli della mobilità leggera e nascondono molte insidie. Le regole sono ancora disomogenee e poco rispettate. Infine mancano ancora conoscenza e consapevolezza sia tra chi sale su un monopattino sia tra chi sta al volante: l’80% degli incidenti che coinvolgono monopattini e biciclette è causato da veicoli pe- santi (Forum internazionale dei trasporti - Ocse).
“Quando si portano i figli a giocare a tennis o a calcetto, all’inizio li si affida a un istruttore. Perché questo non accade con la moto o il monopattino?”, si domanda Alfredo Scala, direttore Aci Vallelunga, la società che gestisce gli impianti di Vallelunga e Lainate dove sono stati fatti i primi corsi di guida per monopattini elettrici in collaborazione con la startup americana Link: due ore e 75 euro per imparare a conoscere le regole e la tecnologia.
“Se non la si conosce si rischia di inficiare la sicurezza potenziale dei monopattini”, spiega Matteo Ribaldi, public policy & development business manager di Link che in autunno ha introdotto in Italia una nuova soluzione che permette di riconoscere la guida pericolosa e di correggerla. Al di là dei numeri, la sicurezza sui monopattini preoccupa perché a utilizzarli sono soprattutto giovani e giovanissimi. Helbiz ricorda che l’uso del casco è obbligatorio per i minorenni (regola che viene raramente rispettata e fatta rispettare) e lancia una campagna di educazione nelle scuole. La nuova mobilità ha bisogno di cultura, perché quel che dice il Codice della strada vale anche per biciclette e monopattini. “Dobbiamo formare i nuovi moover”, ricorda Scala di Aci-Vallelunga. “Ma anche i tradizionali guidatori prima o poi dovranno imparare a conoscere e capire la mobilità dell’ultimo miglio. Bisogna aumentare la consapevolezza di tutti”.
La scarsa conoscenza delle regole stradali, ovvia- mente, fa crescere i rischi, per tutti. Ma è la prima corsa quella che porta al maggior numero di incidenti, rileva il primo report sulla sicurezza della startup svedese Voi Technologies, che dal 2019 propone una scuola guida virtuale, Ride Like Voila, per educare i rider divertendosi. Adesso bisogna trovare gli studenti per queste lezioni in presenza e online.
(Foto: Shutterstock)