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Imprese da soprammobile con Heroad

Articolo pubblicato su BIKE Volume 6 edizione Autumn ottobre-dicembre 2021

Lasciata Bologna, ci si dirige a sud-est, verso San Lazzaro di Savena. Superato il Parco della Resistenza, con la statua di Alberto Tomba, si imbocca la strada verso la Grotta del Farneto, un antro gessoso profondo un chilometro che porta i segni degli uomini del neolitico. Da qui, tra prati, affioramenti di rocce, colline, ruscelli e casolari, un lungo falsopiano di una trentina di chilometri, intervallato da qualche strappo più arcigno, porta fino all’abitato di Quinzano. Ogni domenica, la Val di Zena diventa il punto di ritrovo di molti cicloamatori bolognesi. Per due di loro – Daniele Benasciutti, di professione grafico creativo, e Alcide Pece, designer specializzato in stampa 3D –, quell’itinerario ha dato il via a una sfida imprenditoriale.

“Un giorno, arrivati in cima, pensammo a quanto sarebbe stato bello tornare a casa con un oggetto che ci ricordasse quella pedalata”, racconta Benasciutti. Il pensiero si è tradotto in Heroad, un’azienda nata per creare rappresentazioni altimetriche tridimensionali delle salite più famose del ciclismo mondiale. “Abbiamo unito ‘hero’, eroe, e ‘road’, strada, perché sono le due parole alla base dell’attività di ogni cicloamatore”, spiega Benasciutti. “La strada è l’habitat del ciclista. E qualsiasi appassionato, dopo avere scalato una grande montagna, si sente un po’ un eroe”.

La sede di Heroad coincide con il laboratorio nel quale Alcide realizzava prototipi di tappi e, dallo scoppio della pandemia, salva-orecchie per mascherine. “Eravamo sicuri di avere concepito un regalo ideale per un ciclista”, afferma Benasciutti. “La difficoltà, semmai, era tecnica: bisognava trovare un sistema per passare dai dati gps a un oggetto tridimensionale. La nostra fortuna è stata che la bicicletta è un argomento trasversale: ovunque si può trovare almeno un appassionato”. Anche in un ufficio: è stato un collega di Benasciutti a suggerire un software open source che, modificato, permette di ricavare un rendering 3D da dati altimetrici e planimetrici. L’ultimo passo, il passaggio dal modello alla stampa tridimensionale, richiede circa 20 ore.

I primi prodotti messi in commercio, il 28 marzo scorso, rappresentavano le 10 salite più celebri d’Italia. Due mesi più tardi, le montagne erano diventate 35. La vera crescita, però, è arrivata con i prodotti personalizzati. “Siamo tornati all’idea originale: dare forma ai ricordi dei cicloamatori”, dice Benasciutti. “Non tutti possono scalare lo Zoncolan o il Colle delle Finestre: abbiamo capito che il segreto era offrire agli appassionati un oggetto che evocasse l’itinerario del cuore, fosse anche un giro intorno a casa. Chiunque può inviarci un file gpx o un segmento di Strava, da cui noi ricaviamo un profilo 3D”. Oggi i prodotti personalizzati sono, assieme a Stelvio e Mortirolo, i più popolari in un catalogo che comprende anche i tracciati di Milano-Sanremo, Giro delle Fiandre e granfondo come la Blockhaus Marathon.

Tutte le altimetrie sono realizzate in pla, una bio-plastica ricavata dal mais, e misurano 30 centimetri di larghezza per 25 di altezza. “Il prossimo progetto”, spiega Benasciutti, “è introdurre anche una versione tascabile: sempre più clienti ce la chiedono”. Salite e percorsi sono disponibili in dieci colori. “Per aiutare il cliente nella scelta”, aggiunge Benasciutti, “abbiamo sviluppato un’app di realtà aumentata. Se si inquadra la mensola o la scrivania su cui si intende appoggiare l’oggetto, si può verificare l’effetto in tempo reale”.

Heroad ha ricevuto finora, in media, 3,7 ordini al giorno. Il programma di crescita passa anche per le partnership, come quella già stipulata con la Duomo-Stelvio, e per un allargamento della squadra: Benasciutti e Pece sono, al momento, le uniche persone impegnate a tempo pieno nell’azienda. “C’è anche l’idea di creare alcuni temporary store”, spiega Benasciutti. “Finché saremo in due, però, andremo a rilento”. Le uniche alternative all’acquisto online, per il momento, restano allora Rebel Bike, ai piedi del Mortirolo, e un luogo accessibile solo agli amatori più allenati: il rifugio Bonetta, agli oltre 2.600 metri del Passo Gavia.

Heroad
(Heroad)