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Là dove nascono le e-highway

Articolo pubblicato su BIKE Volume 6 edizione Autumn ottobre-dicembre 2021

L’auto corre in autostrada e, mentre viaggia, si ricarica. Meglio di uno smartphone, che sui caricatori wireless deve restare fermo. Da novembre 2021 un paio di veicoli elettrici marca Stellantis, la casa nata dalla fusione tra Fca e Psa, e un camion Iveco sperimentano l’innovativo sistema in un’area dedicata dell’A35, conosciuta anche come Brebemi perché collega Brescia, Bergamo e Milano. Si chiama Arena del futuro l’anello di asfalto di poco più di 1 kilometro, costruito dove c’era un’area di servizio vicino l'uscita Chiari Ovest, perché lì si mostra come potrà essere la vera smart mobility, elettrica, sostenibile e, soprattutto, semplice. Un progetto unico al mondo per la quantità e la varietà delle aziende coinvolte: ben quattordici!

COME FUNZIONA
Come fa un veicolo elettrico a ricaricarsi mentre viaggia? Perché l’asfalto è alimentato con una potenza elettrica di 1 megawatt grazie a un sistema a induzione elettrica wireless, il Dynamic wireless power transfer, brevettato dalla startup israeliana Electreon, una delle quattordici aziende scese nell’Arena del futuro. Finito il manto stradale, viene scavato un vano profondo 20 centimetri per alloggiare il sistema che poi viene ricoperto dall’asfalto. E quando i veicoli passano si ricaricano, senza che sia necessario fermarsi.

L’ansia da ricarica è uno dei principali freni alla scelta di un veicolo elettrico. Le colonnine si moltiplicano, per iniziative di soggetti diversi, con le multiutility in testa (da Enel ad Acea), ma la paura di restare senza l’energia necessaria è ancora forte, soprattutto in autostrada. Nonostante questa preoccupazione, e i prezzi delle vetture ancora elevati, questo è il decennio della transizione elettrica, dice un report di Accenture. E i dati lo confermano: durante la pandemia la vendita delle auto sono crollate del 25%, ma non di quelle elettriche che invece continuano a crescere, conquistando così una maggiore quota di mercato. Nel 2024, secondo le previsioni di un recente studio PwC Strategy&, un quarto delle auto immatricolate saranno elettriche. Ma perché la nuova mobilità sostenibile si sviluppi serve molta innovazione, dal momento della vendita a quello dell’utilizzo, con in testa i sistemi di ricarica.

“Siamo certi che il progetto Electric road system rappresenterà l’inizio di uno straordinario rilancio dell’economia e dell’immagine del Paese”, dice Francesco Bettoni, presidente A35 Brebemi-Aleatica, che fa da capofila dell’Arena del futuro. La mobilità a zero emissioni, grazie anche a infrastrutture innovative come le autostrade elettriche, sarà certamente uno degli ingredienti della transizione ecologica prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, l’ormai noto Pnrr.

Le autostrade elettriche, o e-highway, non sono una novità: infrastrutture pensate per ricaricare i veicoli a batterie in modalità wireless sono state già sperimentate in Svezia dal 2018 e in Germania dalla fine del 2020, solo per restare in Europa. L’Arena del futuro è il primo grande esperimento di autostrada elettrica in Italia e l’unico nel mondo che vede coinvolta tutta la filiera della mobilità: da chi posa l’asfalto al produttore dei veicoli, dal gestore autostradale a chi si occupa dei cavi, dai centri di ricerca universitari fino alla compagnia di telecomunicazioni che garantisce la connettività, che è importante e vedremo perché.

I PARTNER COINVOLTI
Quattordici i partner coinvolti, con A35 Brebemi in testa, società che fa capo all’operatore spagnolo Aleatica e guida la partnership multipla: Abb (leader mondiale nella ricarica rapida dei veicoli elettrici), Electreon (proprietaria della tecnologia wireless utilizzata), Fiamm Energy Technology (multinazionale delle batterie), Iveco, Iveco Bus (società di Cnh Industrial che producono veicoli commerciali), Mapei (prodotti chimici per infrastrutture ed edilizia), Pizzarotti (impresa di costruzioni che realizza grandi opere), Politecnico di Milano, Prysmian (cavi per l’energia), Stellantis, Tim, Università degli Studi Roma 3, Università di Parma. Quindi un grande laboratorio di ricerca e innovazione a cielo aperto creato con l’obiettivo di dimostrare che la ricarica senza contatto è possibile ed efficace sia per i veicoli leggeri sia per quelli pesanti.

“Immaginate di viaggiare con il vostro veicolo elettrico e non dovervi più fermare per ricaricarlo, potendo inoltre ricevere dati lungo il percorso di guida, per la vostra sicurezza”, dice Giuseppe Mastroviti, direttore tecnico e di esercizio di A35 Brebemi-Aleatica. L’Arena del futuro, che sarà testata da diverse gamme di veicoli elettrici in ambiente statico e dinamico, prevede anche la presenza di una connettività avanzata con tecnologie 5G e Iot (Internet of things). Tim ha attivato nella pista una bolla 5G che permetterà la sperimentazione an- che dei veicoli a guida autonoma e l’uso dei dati in movimento. Saranno informazioni preziose per la sicurezza ma anche per la produttività dei mezzi commerciali e per il monitoraggio della stessa pavimentazione stradale, necessario per mantenere l’efficienza del sistema di ricarica wireless.

Se l’Arena del futuro diventerà una realtà diffusa, i vantaggi saranno numerosi: nei veicoli le batterie potranno essere più piccole, non serviranno stazioni di ricarica, si potranno ‘potenziare’ le infrastrutture esistenti senza crearne di nuove, nasceranno piattaforme di asfalto in grado di con- dividere l’energia con veicoli leggeri e pesanti, si guadagnerà tempo, si eliminerà l’ansia da ricarica. Senza dimenticare la sostenibilità. La sfida è appena cominciata.

(Foto: Courtesy Electreon)