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m.rigamonti

Gios e la nuova via dell’acciaio d’avanguardia

Articolo pubblicato su BIKE Volume 6 edizione Autumn ottobre-dicembre 2021

Moderna deve essere la via che porta all’acciaio. Perché non basta l’afflato ‘vintage’ ad assicurare il futuro di un’azienda che, dal Dopoguerra, è sinonimo indiscusso e garanzia pressoché assoluta di artigianalità Made in Italy. Bisogna anche saper navigare a vista e con lungimiranza nel burrascoso mare dei mercati del pedale. Dove, ultimamente, a farla da padrone sembrano essere i grandissimi costruttori che fanno delle economie di scala la propria cifra imprenditoriale. Mentre il ritardo nella disponibilità delle componenti dall’estero preoccupa un po’ tutti.

Gios invece no, non è così. Lo racconta a BIKE Marco Gios, terza generazione in azienda che, per costruire biciclette, ha seguito la rotta tracciata da nonno Tolmino e papà Aldo: pezzi unici e irripetibili, confezionati su misura, rigorosamente in acciaio e con componenti italiane. E non importa se, così facendo, non si superano le due centinaia di telai l’anno e bisogna rinunciare ai rivenditori all’estero. “È una nicchia che mi motiva, una scelta che non è stata facile, ma che alimenta la mia passione e che non cambierei per nulla al mondo”, taglia corto.

Come Subaru nei rally, anche Gios nel ciclismo ha lasciato le competizioni dove, “se vuoi una squadra, anche piccola, devi regalare molte bici a stagione”. Continua a fare quel che meglio sa: biciclette in acciaio. Certo, la memoria delle gesta di campioni come Roger De Vlaeminck, che in maglia Brooklyn ha vinto tre delle quattro Parigi-Roubaix in palmarès (’74, ’75 e ’77), e Fons De Wolf, primo sul traguardo della Milano-Sanremo nel 1981, entrambi su bici d’acciaio Gios, resta viva. Non solo nelle repliche di quei modelli. Capita di incontrarli nelle ciclostoriche, come l’Eroica, nei raduni Gios, oppure in azienda, “quando fanno visita per incontrare mio padre”, che è stato il loro meccanico.

Al civico numero 6 di Corso Kant a Volpiano (To) si presentano ancora oggi, da tutta Italia e dall’estero, clienti particolari che vogliono un prodotto ricercato, una Gios dall’iconico telaio blu: “Gli ultimi erano due tedeschi in viaggio su di una cabriolet e un altro veniva da Singapore”, racconta Gios. Il Super Record da strada è prodotto identico all’o- riginale, è così dagli anni ’80. Per misure standard può essere allestito e consegnato in pochi giorni. Diverso, invece, il discorso per chi cerca qualcosa su misura. Ci vuole più tempo, ma ne vale la pena. “Qui, del resto, non costruiamo mai una bici che è uguale a un’altra”. Fosse anche solo per un dettaglio.

Gli ultimi anni in Gios sono ricchi di innovazioni, pur nella fedeltà alla tradizione. “Per esempio, abbiamo prodotto venticinque telai arancio e blu, come erano prima dell’avvento di Brooklyn”, spiega Marco; “altri dieci in cui al blu si affianca il bianco li abbiamo fatti per i miei dieci anni di lavoro con papà”. Ma le novità più importanti sono contenute nei nuovi modelli: Gios x Columbus 100, che celebra il centenario della storica ditta milanese produttrice di tubi, e la Super Rally, una gravel che apre un nuovo capitolo: “È un richiamo ai nostri successi nel ciclocross, ma è anche una bicicletta perfetta per il cicloturismo e negli spostamenti urbani”.

In dirittura c’è una nuova bicicletta, prodotta sempre con tubi Columbus, per Jacek Berruti, il figlio dell’‘Eroico’ Luciano, che ama come noi l’acciaio. Anche per questa bici, così come per le ultime novità, non sono stati utilizzati i classici tubi saldobrasati, bensì quelli dalla sezione maggiorata, a forma conica che danno alla bici un look decisamente più moderno. Così come i cavi ‘a parziale scomparsa’, integrati nella parte anteriore del telaio ma che riemergono in prossimità dei registri sul tubo obliquo. “Comfort, durata nel tempo e guidabilità ci contraddistinguono da sempre”, riconosce Gios, “ma con questi prodotti dimostriamo anche una rinnovata sensibilità estetica”. Quello che non cambia, oltre all’acciaio, è “la soddisfazione sulla faccia della gente”, che se ne va, finalmente, in sella alla sua Gios.

Guarda anche la puntata di Eroica con Jacek Berruti, Aldo e Marco Gios: