Cinque buone regole per un gruppo più sicuro
Articolo pubblicato su BIKE Volume 6 edizione Autumn ottobre-dicembre 2021
Il battistrada, l’uomo solo al comando, così come il singolo corridore che cerca la fuga, rappresentano, nell’immaginario collettivo, il simbolo del ciclismo e delle sue gesta. Ma anche il gruppo suscita sempre grande emozione, sia che si tratti di una corsa di professionisti sia che a darsi battaglia siano dei dilettanti. E a chi, almeno una volta, non è sobbalzato il cuore, assistendo al passaggio di una corsa, annunciata dalle sirene spiegate della Polizia Stradale, poi dalla polvere che si alza, i mille colori, il rumore delle ruote, il rotolamento dei tubolari e lo stridere dei freni fino allo scorrere delle ammiraglie?
Se stare in gruppo non è semplice nemmeno per un corridore navigato, però, figurarsi per chi non ha esperienza. Negli ultimi anni i praticanti del ciclismo sono aumentati in maniera esponenziale e ogni giorno della settimana si incontrano tantissimi cicloamatori per le strade, che spesso viaggiano in gruppo. Molti sono alle prime armi e spesso non si rendono nemmeno conto dei rischi che corrono. Ecco allora qualche suggerimento su come pedalare in gruppo, per evitare che una piacevole uscita in compagnia si tramuti in un grigio pomeriggio passato a curare i danni della propria bici oppure, peggio, della propria persona.
1 - Dando per scontato un minimo di dimestichezza con l’Abc della bicicletta, la prima cosa che bisogna ricordarsi di fare è porre sempre le mani ben salde sul manubrio, con un dito almeno sul freno, evitando di assumere posizioni strane, come quando, per esempio, imitando impropriamente i cronoman, si commette l’imprudenza di poggiare gli avambracci sul manubrio, specialmente se si sta a ruota.
2 - Sempre quando si sta a ruota altrettanto importante è tenere lo sguardo fisso sulla strada, mai sulla schiena o sulla bici di chi ci precede. Se questi fosse distratto, infatti, occorre assicurarsi preventivamente di avere spazio sufficiente per il tempo di reazione di fronte all’imprevisto. Da questo punto di vista non bisogna nemmeno focalizzare l’attenzione solo sul ciclocomputer. Strumento validissimo, non vi è dubbio, ma se utilizzato in modo improprio, si rischia l’effetto telefonino durante la guida dell’auto.
3 - Utile anche imparare a segnalare per tempo, indicando con la mano, buche, dossi, oggetti sulla carreggiata, macchine parcheggiate male. Attenzione, in particolar modo, ai conducenti che aprono lo sportello senza guardare. Quando ciò dovesse capitare in concomitanza con il nostro passaggio, le conseguenze potrebbero essere disastrose. E ogni distrazione del singolo è un potenziale pericolo per gli altri.
4 - C’è poi un comportamento molto pericoloso che va assolutamente evitato: mai accelerare in prossimità di un semaforo che sta diventando giallo, soprattutto quando si è in gruppo. Il rischio concreto che si corre, infatti, è che la prima parte del gruppo passi al limite del giallo, mentre la seconda si trovi in pieno attraversa- mento con il rosso. Meglio rallentare: anche chi pedala non deve infrangere le regole del codice della strada. Uguale attenzione bisogna avere in prossimità delle rotatorie. La lezione da imparare è semplice: non si esce in gruppo per poi ragionare al singolare.
5 - Da evitare, infine, anche la cattiva pratica della cosiddetta ‘mezza ruota’, che consiste nello stare appaiati e mettere, appunto, mezza ruota avanti a chi si affianca. Così facendo, il resto del gruppetto, disposto alle spalle di chi tira, verrà a trovarsi posizionato in modo disordinato. Quelli esposti sono soltanto pochi semplici accorgimenti utili a chiunque voglia pedalare in compagnia. Senza dimenticare, va da sé, di indossare correttamente il casco.
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