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f.digiuseppe

Così Bologna progetta l'obiettivo 30 km orari

Nella ‘Grande Bologna’ si viaggerà a 30 kilometri all’ora. È questo, almeno, il piano del sindaco Matteo Lepore, che quest’anno ha presentato le linee di mandato per il quinquennio 2021-2026. “Promuoveremo l’abbassamento del limite di velocità a 30 kilometri orari nelle varie aree residenziali e strade urbane”, recita il documento programmatico firmato dal primo cittadino. Un limite che “diventerà progressivamente” (e questo avverbio sarà inevitabilmente al centro di polemiche) la norma nella rete stradale locale e di quartiere.

Un’apertura, in sostanza, a quella che in città è più di un’aspirazione, promossa in particolare dagli attivisti di Bologna30, il cui impegno è ormai riconosciuto a livello internazionale. La campagna 30logna, che mira a ridurre il limite di velocità nel capoluogo emiliano, ha infatti vinto il premio come Migliore azione di mobilità sostenibile europea del 2021, imponendosi fra circa 650 progetti. E lo stesso Lepore, in campagna elettorale, aveva firmato l’impegno per una ‘città30’.

Ma se da una parte gli attivisti salutano l’inserimento della riduzione del limite di velocità un'ottima notizia – “Un grande risultato per il quale, solo qualche anno fa, ci saremmo tagliati un braccio”, hanno detto –, dall’altra esprimono perplessità per l’eccessiva timidezza istituzionale: “Perché la comparsa di quell'avverbio ‘progressivamente’ non accompagnato da una data limite?”, si interrogano. “Perché la scomparsa del titolo del capitolo ‘città 30’ che pure ci aveva fatto ben sperare? Perché l'indefinitezza nella classificazione delle strade e dei nuovi limiti?”. Pretendono un piano globale e organico e non zone 30 ‘a macchia di leopardo’. “Ci assicureremo che #Bologna30 nasca al più presto senza compromessi, mediazioni o accrocchi che ne riducano la forza rivoluzionaria”.

Sindaco e attivisti torneranno a confrontarsi, perché in materia di mobilità e spazi cittadini, quella delle zone 30 non è l’unica novità contenuta nel Programma di mandato. Bologna vedrà la realizzazione di almeno sei nuove piazze pedonali, con particolare attenzione alle aree in prossimità delle scuole e il potenziamento dei progetti piedibus e bicibus.

In un contesto simile, la bicicletta può ambire a guadagnare ulteriore spazio e diffusione su strada. Proseguirà infatti la realizzazione delle ciclovie della rete strategica del Biciplan, oltre al potenziamento della sosta ciclabile sicura e ordinata, aumentando velostazioni, parcheggi, rastrelliere. Altro obiettivo è quello di promuovere la ciclologistica per la consegna merci in centro e di vicinato nei quartieri. Verranno sviluppati anche i servizi a supporto dei ciclisti urbani e dei ciclo-turisti, investendo in campagne di sensibilizzazione a favore della mobilità sostenibile. Infine, verrà sperimentata la chiusura di parti della città collinare al traffico in alcuni fine settimana.

(Foto: Shutterstock)