Immagine
Array

locasto

Sicilia, terra da scoprire

Articolo pubblicato su BIKE Volume 8, edizione spring, aprile-giugno 2022

La regione più estesa d’Italia, con più strade in assoluto e una rete di agenzie specializzate in cicloturismo capillari sul territorio, con una gastronomia memorabile e tradizioni gelosamente custodite. In una parola: Sicilia. La ‘Gran Canaria del mediterraneo’ è una perla nel novero delle possibili destinazioni per cicloturismo, anche se non sempre le sue bellezze sono state gestite al meglio e le ciclabili sono ancore poche. Ma le istituzioni hanno iniziato a capirne le potenzialità, e il sogno è quello di competere un giorno con i big del cicloturismo mondiale.

Ed è partendo da questo genere di riflessioni che prende corpo, già nel 2016, l’associazione Ciclabili siciliane, che nel marzo 2017 diventa tour operator a tutti gli effetti. “Dal cicloturista della prima ora ci si sta spostando sempre più verso un utente che ha un rapporto forte con la tecnologia, con biciclette sempre più tecniche e versatili, gravel comprese”, spiega a BIKE Giovanni Guarnieri, fondatore di Ciclabili siciliane.

Questo movimento trasformativo ha generato l’esigenza di scoprire nuovi itinerari, perché con gravel e mountain bike si possono ormai percorrere anche le provinciali abbandonate, una rete, per così dire naturale, di 15mila kilometri con ampi tratti in cui non transitano quasi mai automobili: ciclabili di fatto anche se non di diritto.

Dall’immaginazione di Guarnieri è nato così il Periplo della Sicilia, una guida edita da Terre di Mezzo, presentata a marzo alla fiera del cicloturismo di Milano. Un viaggio ‘etico’ di 1200 kilometri, non così distante dall’idea del cammino di Santiago, in una regione percepita come esotica, “la mano lunga dell’Africa, il cuore caldo dell’Europa”, dice. Un micro continente, con un vulcano attivo, deserti a Marsala, dune di sabbia a Pachino, i Nebrodi, le Madonie, i Sicani: un macrocosmo in cui, insomma, non manca proprio nulla. “Pedalando in certi punti della costa settentrionale sembra di trovarsi in Normandia, mentre Tre Fontane, nella provincia trapanese, sembra quasi l’Algeria”, prosegue.

Il Periplo, viaggio profondo e completo dell’Isola si compone (o scompone a seconda del tempo a disposizione) in tre semi-peripli: la Via dei tramonti (Sunset rout), da Palermo ad Agrigento, che misura 400 kilometri, il tratto Agrigento- Catania, cuspide sud orientale che non si addentra nell’interno ed è chiamata Via della Liberazione (Liberation trail), mentre il terzo semiperiplo, la Via del nord (altrimenti detta Cliff and castles), si fa strada tra castelli, torri e scogliere dal sapore quasi nordico.

“Abbiamo pensato anche all’intermodalità”, sottolinea Guarnieri, “a come trasportare le biciclette, ai diversi punti di partenza e ai possibili ristori”, in questo viaggio di 21 tappe divisibili in tre parti ciascuna composta di sette tappe. La storia accompagna i percorsi: da Palermo, di origine fenicia, fino ad Agrigento, città greca; poi Catania, che segna l’inizio della parte normanna, il versante nord della Sicilia. Avanzando e addentrandosi fino alle viscere dell’Isola, si realizza che le diverse dominazioni e ibridazioni culturali si proiettano anche sul modo di concepire spazi e architetture, a seconda che ci si trovi nei pressi dei porti di mare, nella parte ‘araba’ dell’Isola o in quella orientale catanese. “In Sicilia dove finiscono le infrastrutture iniziano i siciliani, e l’accoglienza compensa molte cose che a volte sembrano non funzionare”.

Il Periplo attraversa tutte destinazioni balneari più famose, destagionalizzando il turismo, creando indotto anche nei periodi in cui normalmente non ci sarebbe, fissando come obbiettivo, proprio quello di portare a pedalare in zone e in tempi diversi dall’alta stagione.

“Abbiamo creato un pass di 32 pagine che viene spedito direttamente a casa”, spiega Guarnieri, “è personalizzabile e qui si possono raccogliere i timbri: chiunque può entrare nella rete per recuperarli gratuitamente”. E quando si fa tappa in un bike hotels o bed&breakfast partner del Periplo, il pass viene validato dal timbro, sancendo che il cicloturista può andare agevolmente in quelle strutture consigliate, ognuna delle quali offre sempre colazione e ricovero bici; i timbri vengono poi consegnati ai chek point per fare una sorta di ‘classifica’ finale. “Come operatore turistico sto cercando di fare rete con tutte le agenzie specializzate in cicloturismo, per aumentare le potenzialità, per creare un consorzio che garantisca la qualità del settore”, conclude Guarnieri.

La guida, infine, presenta anche una parte più tecnica, strade, con distanze e altimetrie e due blocchi di informazioni con un road book in cui ci si addentra nella gastronomia dei luoghi, con suggerimenti, però, per una dieta da ciclista fatta di prodotti del territorio, ricette antiche e piatti contemporanei, che diventano dei veri e propri nutraceutici on the road. A Scopello, per esempio, ci si ferma volentieri ad assaggiare il pane cunzato, pane di semola condito con olio nuovo, pecorino locale, pomodoro fresco, acciughe e origano, un buon modo per fare il pieno di tutti i macronutrienti necessari. Nella zona di Ganzirri si possono integrare proteine e carboidrati con un piatto di spaghetti con vongole e cozze locali; oppure ancora a Castronovo di Sicilia, famosa per la produzione artigianale di formaggi e ricotta, ci si ferma ad assaggiare cassate e cannoli alla pasticceria Sparacello: zuccheri e bontà a cui, con moderazione, non si può rinunciare. Presto il Periplo della Sicilia (Periplodellasicilia.com) sarà anche un’app con contenuti e storie, capaci di mettere a nudo le infinite facce di questa Terra prismatica.

(Foto: Ciclabili Siciliane)

Siracusa_Ciclabile Rossana Maiorca
Il Periplo della Sicilia (Foto: Ciclabili Siciliane)