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Redazione

Addio ad Alberto Balocco, imprenditore e uomo vero

Anche la redazione di BIKE e Bike Channel si unisce al dolore per la morte di Alberto Balocco, presidente e amministratore delegato di Balocco, la storica azienda dolciaria di famiglia e di cui rappresentava la terza generazione.

Già sponsor sulla maglia del Giro d'Italia e della Juventus, Balocco è la seconda azienda italiana nel settore lievitati da ricorrenza con un forte posizionamento domestico, in particolare, nel segmento Pasqua.

Alberto Balocco è caduto vittima, insieme all'amico Davide, durante un'escursione in mountain bike elettrica a Pragelato, venerdì scorso, entrambi colpiti da un fulmine mentre pedalavano tra le montagne che hanno sempre amato.

Lunedì a celebrare nella sua Fossano il rito funebre di Alberto Balocco è stato il vescovo di Cuneo e Fossano, monsignor Piero Delbosco. Alla presenza dei suoi cari, la moglie Susy Pinto e i figli Diletta, Matteo e Gabriele; subito dietro la sorella Alessandra assieme al marito, le cognate e tanti altri parenti oltre ai dipendenti dell'azienda e alla comunità tutta.

"Venerdì pomeriggio, quando è arrivata la terribile notizia, siamo rimasti tutti attoniti — ha detto dal pulpito monsignor Delbosco —. Il silenzio ha avvolto tutto il cuneese. Assieme a un interrogativo: perché? Perché proprio Alberto? Non dobbiamo vergognarci di questi dubbi. Dobbiamo fermarci a riflettere e provare a cogliere la via del Vangelo. La vita è il primo capitolo dell’esistenza e la morte è quello successivo. Alberto e il suo amico Davide Vigo, scomparso assieme a lui, non sono chiusi fra quattro assi, ma sono vicini a Dio". Il vescovo ha poi ricordato la sua ultima chiacchierata con Alberto: "Qualche tempo fa ci siamo sentiti, mi ha parlato dei tempi difficili che stiamo vivendo, ma nelle sue parole ho colto fiducia e volontà di combattere in vista di momenti migliori. Dobbiamo seguire il suo esempio".

Ha poi preso la parola Diletta, la primogenita di Balocco, leggendo una lettera rivolta al padre: "Abbiamo avuto la fortuna - ha detto - di essere parte della tua vita. Sei stato un padre, un marito e un imprenditore meraviglioso. Il migliore in ognuno di questi ruoli. Ci hai insegnato a stringere i denti e a non mollare mai, proprio come facevi tu. Abbiamo avuto fortuna, perché ci hai amato con tutto il tuo essere e ogni tuo gesto era pieno d’amore. Ci hai insegnato a vivere. Sei stato e continuerai a essere il nostro motore. Come quando ci raccontavi per l’ennesima volte una delle tue storie, che ormai conoscevamo a memoria. Ci hai dato il tuo buon esempio, ci hai insegnato a uscire dalla nostra 'comfort zone', come la chiamavi tu. Noi lo seguiremo e a ogni passo penseremo 'papà avrebbe fatto così'. Ci hai dato tutto, sei il nostro orgoglio e un punto di riferimento. Ti amiamo".

Balocco, in piena pandemia, aveva rilasciato un'intervista al sito di Forbes Italia (mensile con cui il trimestrale BIKE esce in edicola in abbinata gratuita). Anche in quell'occasione era emersa la stoffa morale dell'uomo e imprenditore: "Siamo tutti anelli di una catena che non si deve spezzare - diceva -. Avere una visione parziale delle sfide in gioco in questo momento è qualcosa che può pregiudicare la prosecuzione di intere filiere". E ancora: "Credo inoltre che questo momento possa lasciarci in eredità qualcosa di positivo come, per esempio, un maggiore senso di responsabilità sociale, di solidarietà reciproca, di orgoglio nazionale e rispetto nei confronti delle istituzioni, che stanno dimostrando di volere affrontare la crisi in modo serio e razionale. Vedo i miei figli: hanno tra quindici e vent’anni ed è la prima volta che stanno percependo che c’è uno stato e ci sono dei politici. Questo è un bel segnale dopo anni di misure populiste e decenni di governi che tagliano sulla sanità con risultati che oggi sono sotto gli occhi di tutti".