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A Napoli c'è bici in città

Articolo pubblicato su BIKE Volume 8, edizione spring, aprile-giugno 2022

Tutto ciò che una bicicletta può fare a Napoli è quasi realtà. Da circa dieci anni, infatti, ad aggiungere colore, energia e movimento alla città del sole c’è Napoli pedala, un’associazione nata per rispondere a esigenze diverse: la voglia di fare sport e di scoprire il territorio unite al desiderio di leggerezza ma anche quello di responsabilità, sociale e ambientale. Il primo evento organizzato è stato, nel 2012, il Napoli Bike Festival, con mostre, gare ed esposizioni, poi proseguito per otto edizioni, e ci sono anche i progetti di didattica in bicicletta, nati al tempo del primo lockdown e contraddistinti da un acronimo, Dib, che vuole fare il verso alla Dad, la tanto discussa didattica a distanza.

“In questi ultimi anni abbiamo messo in sella tantissimi ragazzi e ragazzine”, racconta a BIKE Antonio Tempesta, fondatore di Napoli pedala insieme a Luca Simeone. “Li abbiamo liberati dai monitor e dalle ‘playstation’, lo abbiamo fatto proponendo loro lezioni gratuite in ciclofficina e passeggiate naturalistiche alla scoperta delle specie della Mostra d’Oltremare, il parco al centro della nostra città. Vederli partecipare e divertirsi in un momento così delicato, è stato per noi un orgoglio grandissimo”.

Napoli pedala
Napoli pedala (Courtesy: Antonello Naddeo e Giuliano Montieri)

I motivi di soddisfazione, in questi anni, si sono susseguiti, soprattutto se si considera che l’idea di fondare un’associazione è nata da una semplice amicizia sbocciata durante alcune uscite in bicicletta. Oggi in gruppo, oltre a Luca e Antonio con i quali tutto è partito, ci sono anche Massimo, che gestisce la ‘bicycle house’, l’esperto di tour Diego, il meccanico Fabrizio, e tre donne indispensabili per i laboratori di educazione civica: Maria Rosaria, Mirna e Marika. Le iniziative sono tantissime e varie, alcune dedicate ai turisti altre ai cittadini, senza dimenticare i più fragili, come le persone con disabilità e quei bambini che vivono situazioni a rischio.

“Facciamo molto per insegnare ai bambini ad andare in bicicletta e ogni volta succedono cose straordinarie”, dice Antonio. “Con le lezioni ‘togli- rotelle’, poi, nel 2021, abbiamo insegnato ad andare in bici a 155 persone in un anno, compresi molti adulti. Ricordo con piacere la telefonata di una signora di 70 anni che ci ha detto: ‘dovete aiutarmi a realizzare un sogno’. Voleva imparare ad andare in bici, perché da piccola era rimasta traumatizzata da una caduta e aveva rinunciato; fino a che si è decisa a riprovarci. Le lezioni le abbiamo fatte alle 7.30 del mattino perché non voleva essere vista; si vergognava, ma ce l’ha fatta. Il coraggio di questa donna è indescrivibile, raccontarlo mi commuove”.

Poi ci sono anche l’impegno per la sicurezza stradale dei rider, con una campagna promossa insieme ai sindacati, i moduli sulla patente in bici portati nelle scuole e la caccia al tesoro su due ruote, che si rivela sempre una vera e propria festa. È proprio vero che la bellezza della città di Napoli non smette mai di sorprendere. Soprattutto in sella a una bicicletta. E se le gambe sono allenate, allora un modo del tutto originale per scoprirla fino in fondo è iscriversi alla Napoli obliqua, l’evento che promuove un percorso in mountain bike per percorrere Napoli in lungo e in largo, tra giardini borbonici e scorci da cartolina, su e giù per le scale e le strade del centro storico, fino alle campagne.

Napoli pedala
Napoli pedala (Courtesy: Antonello Naddeo e Giuliano Montieri)

Per chi, come Antonio, vuole viverla ogni giorno in bicicletta, i consigli sono gli stessi validi per ogni grande città: “Pedalare a Napoli non è più difficile che farlo in altre città metropolitane”, spiega; “Anche qui la bici ti permette di accorciare molto i tempi, anche se la cultura della bici a Napoli è ancora tutta da costruire. Noi ci stiamo provando. Gli automobilisti sono indisciplinati, è sempre meglio mantenere l’attenzione altissima. L’ideale è comunque vivere pienamente la dimensione dell’intermodalità, unendo la bici ai vari mezzi pubblici: funicolare, metro e bus. Anche se abiti al Vomero e devi arrivare a Bagnoli per lavoro, con una bici leggera riesci ad abbattere tempi e costi”.

Foto: Napoli pedala (Courtesy: Antonello Naddeo e Giuliano Montieri)