Ecco come sono andati gli italiani al primo mondiale gravel: sette top ten e due medaglie
Il belga Gianni Vermeersch ha conquistato il primo mondiale gravel della storia che ha visto l’arrivo a Cittadella al termine dei 190 km di gara. Sul podio l'azzurro Daniel Oss (+ 43”) e l’olandese Mathieu Van der Poel (a 1’28”). L'Italia vede anche il 7° posto di Alessandro Demarchi e il 9° di Davide Ballerini.
“Il lotto di partenti era qualificato e quindi non era facile gestire la corsa, anche se non eravamo in tanti alla partenza. Inoltre, la condotta di gara non si poteva prevedere, pensavamo sarebbe stato un po’ come un’avventura. Abbiamo sfruttato la situazione, perché ben presto si è frammentato il gruppo, chi era davanti era favorito. E’ nata una fuga a 2, sarebbe stata meglio se fossimo stati in 3 o 4. Si è evoluto tutto in modo strano. Lui (il belga Vermeersch) è stato più forte e bravo nel tecnico", ha raccontato Oss. "Negli ultimi 10 chilometri, nel single track ho perso metri e poi il gap è cresciuto. Semplicemente avevo dato tutto. Ho sofferto tantissimo, al di là della fuga, non è facile gestire una corsa a 300 watt medi, in pratica come una Roubaix. Se ho pensato anche di poter vincere? Un po’ ci ho sperato, a 30 km dalla fine. Volevo anticipare, ma lui aveva una buona gamba”.
"Sono vecchiotto e non ho grandi aspettative. Ero curioso per l’evento e volevo esserci per capirne le dinamiche. Si apre un nuovo mondo satellite del ciclismo. La specialità non è né strada né mtb, ma una cosa nuova che deve essere capita. Il gravel ha un futuro ed è un modo diverso di pensare la bicicletta, sia a livello industriale che per il resto. Ringrazio la nazionale e la squadra che mi ha lasciato partecipare al Mondiale. Inoltre, grazie ai tecnici Mirko Celestino e Daniele Pontoni per i consigli e la parte tecnica la manifattura Valcismon (Castelli)”, ha concluso Oss.
Alla prova femminile, invece, ha vinto la francese Pauline Ferrand-Prévot davanti all'elvetica Sina Frei. L'azzurra Chiara Teocchi ha chiuso sul terzo gradino del podio e in top ten altre tre atlete italiane: Barbara Guarischi (quinta), Ilaria Sanguineti (settima) e Letizia Borghesi (Italia). “Ho terminato la stagione alla grande, questo è uno dei più bei giorni della mia vita. Un ringraziamento speciale va alle mie compagne di squadra", ha dichiarato Teocchi. "Una grande emozione. Un bel riscatto dopo una stagione difficile in cui ho rotto due volte i legamenti della caviglia. Dedico il bronzo ai due ct, Daniele Pontoni e Mirko Celestino. Non avevo mai preso in considerazione il gravel, non so se questo possa essere un inizio anche per le gare su strada”. E sulla corsa: “E’ stata una gara molto dura ed il sopralluogo della settimana scorsa mi è servito molto. Mi ha permesso di memorizzare molti particolari. Per questo ringrazio Pontoni e la FCI per il supporto. Inizialmente ci siamo avvantaggiati noi bikers, il percorso ci era favorevole, poi le stradiste si sono fatte sotto”.
“Chiudiamo due giornate con due medaglie storiche per il settore. Il bronzo di Chiara Teocchi, e un’ottima prova di squadra, a cui si somma l’argento di Daniel Oss. Hanno corso tutti in modo impeccabile, grazie ai ragazzi e allo staff", ha concluso Pontoni.
Nelle foto i podi maschile e femminile della prima edizione dei Mondiali gravel (Courtesy: Federciclismo)