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Federico Guido

I curiosi primati di Peter Sagan e Max Kanter

Conclusa la stagione agonistica, arriva per tutti il tempo dell'analisi e dei bilanci, che talvolta può essere negativamente impietoso. Scorrere l'elenco dei piazzamenti di un corridore prendendo in considerazione solamente le vittorie, però, potrebbe non restituire appieno il tipo di continuità di rendimento offerto durante l’anno, nonché nel corso di un'intera carriera.

Quanto a piazzamenti quest'anno curiosi sono i primati stabiliti da due atleti in particolare. Non è certo stata la sua migliore stagione, peraltro funestata dal Covid, tanto che ha fatto registrare il numero più basso di top ten da quando è passato professionista (solamente 10 rispetto alle 43 del 2018, alle 35 del 2019, alle 22 del 2020 o alle 23 del 2021), ma lo slovacco Peter Sagan, 132 vittorie in carriera e tre volte campione del mondo (quest'anno settimo nella rassegna iridata a Wollongong), è riuscito comunque a diventare (dopo il ritiro dei grandi veterani del gruppo) il primo corridore in attività per piazzamenti tra i dieci in gare World Tour (309 contro i 181 di Matthews e i 169 di Mollema). Peraltro allungando a sedici il numero di stagioni consecutive con almeno un successo, grazie alle affermazioni ottenute lo scorso giugno al Giro di Svizzera e nella prova in linea dei Campionati nazionali su strada.

A differenza di Sagan, invece, Max Kanter è uno di quelli che le braccia al cielo nel 2022 non è proprio riuscito ad alzarle. In compenso, il tedesco dell’Alpecin-Deceunick è riuscito a guadagnarsi anche lui gli onori della cronaca per aver sommato la bellezza di 29 piazzamenti in top ten senza ottenere nemmeno una vittoria, uno score questo che Danny Van Poppel (25) e Luca Mozzato (23) hanno avvicinato ma non eguagliato e a cui, verosimilmente, il venticinquenne di Cottbus rinuncerebbe volentieri già ora con la certezza di mettere almeno una volta, nei prossimi mesi, la sua ruota davanti a quella degli altri.

(Foto Shutterstock)