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Redazione

Micromobilità elettrica e disabilità: per Bike Facilities serve una ricarica accessibile

Grazie alla ricerca pubblicata da Motability, anche in Italia si è cominciato a parlare della possibilità che le colonnine di ricarica per veicoli elettrici possono essere utilizzate anche dalle persone con disabilità che si spostano a bordo di una carrozzina elettrica. Il settore dei veicoli elettrici a due ruote, in particolare, sta affrontando un periodo di grande crescita. Secondo il report "Ecosistema della Bicicletta" entro il 2030, gli operatori di settore prevedono di raggiungere i 17 mln di pezzi di bici elettriche (+16% di crescita media annua), superando così la vendita delle biciclette muscolari.

Più bici elettriche significa anche più punti di ricarica sul territorio. In Italia il boom di vendita di e-bike ha fatto crescere anche il numero di colonnine che, nonostante abbia raggiunto quota 19.324, purtroppo non garantisce una copertura sufficiente. Secondo Bike Facilities, azienda nata nel 2015 a Torbole sul Lago di Garda che ricerca, sviluppa e promuove prodotti per la micro mobilità elettrica territoriale, la presenza capillare di colonnine di ricarica non solo incentiverebbe le persone a scegliere un mezzo di trasporto il più sostenibile possibile, ma supporterebbe soprattutto chi può spostarsi solo a bordo di carrozzine meccaniche o elettriche.

"Con Bike Facilities vogliamo sensibilizzare soprattutto chi è responsabile dell’ideazione, installazione e realizzazione di infrastrutture che possono letteralmente ostacolare la vita di certe persone. Ma per farlo è necessario che diventi una missione per l’intera società" è il pensiero di Fabio Toccoli, fondatore di Bike Facilities. Per le persone con disabilità, infatti, organizzare in maniera autonoma i propri spostamenti ancora oggi non è affatto semplice, per colpa delle numerose barriere architettoniche che impediscono od ostacolano il passaggio e la mancanza di strutture di ricarica accessibili e in grado di venir incontro alle loro necessità.

Vista la diffusione di auto, furgoni elettrici ma soprattutto moto e biciclette elettriche, infatti, il servizio di ricarica è destinato a diventare predominante nei prossimi anni e ottenere un’importanza sempre più massiccia. Investire nell’accessibilità delle installazioni di ricarica è un lavoro che deve coinvolgere tutte le amministrazioni locali italiane, ma in primis i produttori e tutti gli operatori di settore.

“Per garantire una copertura adeguata di infrastrutture di ricarica, c’è ancora molto lavoro da fare" spiega Fabio Toccoli "Nonostante il numero di punti di ricarica sul territorio nazionale sia aumentato mediamente del 39%, la rete infrastrutturale italiana non garantisce ancora totale accessibilità dei punti di ricarica. Un lavoro ragionato aiuterebbero non solo il settore dei mezzi elettrici a fare breccia nelle intenzioni di scelta degli italiani ma permetterebbe a chi può spostarsi solo attraverso carrozzine meccaniche o elettriche di avere punti di riferimento precisi e adeguati”.

Secondo Bike Facilities, la rivoluzione dei veicoli elettrici è un trend che non potrà far altro che crescere e consolidarsi. Ma la stessa cosa non vale per l’accessibilità delle strutture di ricarica. In Gran Bretagna si sono già posti la domanda e uno studio pubblicato dal Research Institute for Disabled Consumers (RIDC) e commissionato da Urban Foresight, fornitore di colonnine urbane pop-up che fuoriescono dalla sede stradale al momento dell'uso, ha rilevato le preoccupazioni dei conducenti con disabilità circa il problema della ricarica dei veicoli a batteria.

Secondo la ricerca, due terzi delle persone con disabilità temono di trovare la ricarica di veicoli elettrici "difficile o molto difficile da effettuare" nella sua forma attuale. Il settore dei veicoli elettrici, infatti, è stato spesso descritto come complesso e confuso, con gli utenti che in genere si sentono come se dovessero svolgere una quantità significativa di ricerche quando si tratta di ricaricare un veicolo elettrico. Dallo studio emerge inoltre che la mancanza di informazioni aggiornate e chiare rischia di compromettere fin dal principio la buona riuscita di uno spostamento. Sapere in anticipo, per esempio, se un punto di ricarica è accessibile ed è dotato o meno di spazio di manovra intorno al veicolo è già una preoccupazione fondamentale per le persone con disabilità. In un ambiente di ricarica pubblico, la capacità di muoversi comodamente, manovrare le apparecchiature e utilizzare pianali ribassati, sollevatori e rampe è fondamentale.

È buona cosa, inoltre, che le aree di sosta attorno alle colonnine siano pianeggianti, lisce (senza ghiaia, erba, fango, ciottoli o buche) e con accesso livellato (senza cordoli o gradini). La mancanza di un’infrastruttura di ricarica pubblica affidabile e di una segnaletica sull’accessibilità fa sì che molti automobilisti, motociclisti e ciclisti così come persone che si spostano su carrozzine elettriche non possano intraprendere viaggi lunghi per l’impossibilità non solo di ricaricare in caso di emergenza ma anche di pianificare soste programmate visto le scarse informazioni riguardo l’accessibilità dei punti di ricarica.