Giro d'Onore 2022, un anno magico per il ciclismo italiano
Prima il nuovo logo poi le celebrazioni di un anno da record. Mercoledì 21 dicembre si è celebrato presso il Castello Visconteo di Cassano d'Adda il Giro d'Onore, tradizionale appuntamento di fine d'anno che celebra i successi del ciclismo azzurro. "E' stato un anno fantastico, ma guardiamo avanti. Nel 2023 il nostro impegno sarà rivolto alle Olimpiadi: per quanto riguarda la preparazione, le qualificazioni, la ricerca dei materiali", così il presidente della Federazione Cordiano Dagnoni ha aperto il Giro d'Onore 2022.
Uno sguardo verso il futuro dunque, proiettando la Federazione Ciclistica Italiana verso nuovi obiettivi. Come sembra fare anche il nuovo logo della federazione stessa, svelato contestualmente alle celebrazioni dell'annata. Una bici azzurra stilizzata con un manubrio tricolore che, nelle ruote, richiama il simbolo dell'infinito. Sobrio, minimale, elegante e moderno "che sintetizza i valori storici e sociali del ciclismo" come ricordato in un tweet dalla stessa FCI. Una scelta estetica felice e azzeccata che tutti si augurano porti fortuna agli atleti italiani.
È stato un Giro d'Onore ricco di campioni e campionesse, vanto ed orgoglio dello sport italiano che, come ha ricordato il presidente del CONI Giovanni Malagò, intervento all'appuntamento, "vince nel mondo grazie alla competenza di tutti coloro che stanno dietro questi successi". L’Italia del ciclismo alza ancora l’asticella, raggiungendo quota 130 medaglie con 91 atleti che hanno reso onore ai colori azzurri in 5 continenti, sui tracciati di 19 località dislocate in 17 Paesi differenti.
"Oltre ai risultati ci sono i numeri che parlano chiaro" ha ricordato il presidente Dagnoni "Crescono i tesserati, crescono le società affiliate, cresce il valore della Maglia Azzurra, crescono gli sponsor, chiudiamo il bilancio in attivo e i conti a posto con un importante patrimonio consolidato. Ma non ci culliamo sugli allori e guardiamo avanti. I prossimi due anni sono fondamentali per il bilancio complessivo del quadriennio: li affrontiamo consapevoli di aver gettato solide basi e abbiamo le idee chiare per crescere ancora".
"Siamo particolarmente grati a questo straordinario movimento" ha detto il presidente del CONI Malagò "L'impressionante numero di medaglie conquistate nel 2022 esprime in modo autentico la bontà del lavoro sviluppato per la crescita della disciplina a livello olimpico e paralimpico, un segnale importante in vista delle qualificazioni per Parigi 2024. I risultati ottenuti dal ciclismo ci inorgogliscono e hanno tra l'altro contribuito a regalare allo sport italiano il terzo posto nel Mondo per podi ottenuti, in un altro anno indimenticabile. Ci addolora il tema legato alle tante vittime sulle strade, circostanza che richiede un intervento istituzionale per garantire sicurezza a ogni livello".
Una stagione che verrà ricordata a lungo e che ha avuto il suo picco nel nuovo record dell'ora fatto registrare l'8 ottobre 2022 da Filippo Ganna, a cui è stato consegnato il Collare d'Oro, massima onorificenza sportiva italiana. Importanti anche le imprese delle Rocket Girls (Balsamo, Consonni, Fidanza, Guazzini) del quartetto su pista, che hanno scritto la storia a Saint-Quentin-en Yvelines conquistando l'oro nell'inseguimento a squadra, ma anche di Elia Viviani (oro mondiale nell'eliminazione) e dei ragazzi del settore juniores, anche loro a bersaglio nei mondiali con inseguimento e velocità.
Anno magico anche per Vittoria Guazzini, il cui nome si legge scritto su due delle tre medaglie che l'Italia ha portato a casa dai Mondiali di Wollongong e su ben altre 8 tra strada e pista, confermandosi una campionessa completa. Passerella anche per la Nazionale paraciclismo, che quest'anno ha dimostrato ancora come l'azzurro sia garanzia di successo, portando all'Italia ben 40 medaglie tra il Mondiale in Canada e l'Europeo in Austria.
Nel settore fuoristrada, riconoscimento per il neo campione del mondo U23 nell'XCO Simone Avondetto e per la regina indiscussa dell'eliminator Gaia Tormena e il gruppo dei bikers del BMX. Un Giro d'Onore lo hanno infine meritato tutti i Commissari Tecnici, i loro collaboratori ed il Team Manager Roberto Amadio, perché 130 medaglie non arrivano per caso ma sono frutto di un mix di talento, passione, preparazione, dedizione e duro lavoro.
(credits: Bettini; federciclismo)