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Francesca Cazzaniga

Quante stelle alla Vuelta a San Juan! Le dichiarazioni dei protagonisti

Dopo due anni di assenza a causa della pandemia, è tutto pronto per il ritorno della Vuelta a San Juan Internacional, la corsa a tappe più famosa dell'Argentina che torna ad essere appuntamento di rilievo nel calendario d'inizio stagione. All'hotel Del Bono, in un caldissimo e ventoso pomeriggio, si è svolta la conferenza stampa con i grandi campioni presenti alla corsa in programma dal 22 al 29 gennaio. La Vuelta a San Juan sarà soprattutto un primo esame per capire a che punto della condizione sono i corridori in vista dei più importanti impegni stagionali.

Di seguito le dichiarazioni dei big presenti:

Remco Evenepoel (Soudal-QuickStep): "È un grande onore indossare e correre con la maglia di Campione del Mondo. Qui in Argentina proveremo a vincere alcune tappe con Fabio Jakobsen - che è il velocista più forte del mondo - infatti proveremo a vincere già la prima tappa (la San Juan-San Juan di 144 km, ndr). La Vuelta a San Juan è una bellissima corsa in un paese magnifico ed io proverò a fare del mio meglio. Ci sono molti corridori forti quindi non sarà semplice ma io darò il mio massimo. Torno qui dopo aver vinto la corsa nel 2020 ma oggi rispetto a tre anni fa sono più grande, più maturo, sono successe tante cose nel mentre che mi hanno aiutato ad essere il Remco di oggi. Sono un corridore e un uomo diverso. Per potermi allenare al meglio mi sono anche trasferito in Spagna, è stato un grande cambiamento, ma lì ho le condizioni ideali per allenarmi quando sono a casa. Quale consiglio vorrei dare ai più piccoli? Ai giovani di oggi dico di divertirsi sempre, di non pensare troppo e di credere sempre in sé stessi. Mi piacerebbe poter vincere ancora una volta questa corsa, è un bel premio. E poi perché no... il Giro d'Italia tra qualche mese! In fin dei conti, sono corse che si somigliano...".

Egan Bernal (Ineos-Grandiers): "Ho voglia di tornare a correre, finalmente si ricomincia. Sto bene, mi sono allenato bene e quindi sono fiducioso. Sarà una corsa calda, le temperature sono alte, non ci sono molte montagne ma sarà una gara dura. Ci sarà sicuramente molto spettacolo. Cosa provo nel vedere i bambini che mi considerano il loro idolo ciclistico? E' molto bello essere un punto di riferimento per i più piccoli, quando ero bambino era il mio sogno diventare un giorno un corridore professionista e di poter correre corse come il Tour de France che oggi è la corsa più importante del mondo. Quali sono gli obiettivi qui alla Vuelta a San Juan? Qui in Argentina lavoreremo per Elia Viviani per gli arrivi in volata e io sarò il riferimento per le frazioni più dure. Non sono ancora al top della forma, siamo solo ad inizio stagione, ma mi sento tranquillo perché sento di essere vicino alla mia forma migliore, come stavo ad inizio 2020-2021".

Il 24 gennaio sarà trascorso un anno dall'infortunio che ha visto coinvolto Bernal durante un allenamento in Colombia: "Dopo l'infortunio ho imparato che la famiglia è la cosa più importante e ad avere pazienza. Siamo tutti umani e può accaderci qualsiasi cosa da un momento all'altro. E' fondamentale avere qualcuno su cui poter contare sempre e non importa quanto tu sia campione e forte, l'importante è avere dei punti di riferimento nella propria vita che ci sono indipendentemente da tutto. E' stato forse uno degli anni migliori della mia vita perché mi ha insegnato davvero tanto. Sono nato per correre e andare in bici, non posso immaginare la mia vita senza il ciclismo. Ho conosciuto tante persone che stanno vivendo dei momenti difficili e per me è un dono se in un modo o nell'altro posso essere un'ispirazione per loro. Se ho paura da dopo l'incidente? Ne avevo un po' quando ho ricominciato ad allenarmi e andavo sopra i 60 km/h. Quando tornerò a correre in Italia? Spero presto, ho vissuto lì un paio di anni, ho parecchi amici ed è un paese che mi piace molto, anche i tifosi sulle strada sono qualcosa di speciale".

Elia Viviani (Ineos-Granadiers): "Sono tornato qui per provare a vincere ancora, questa è una corsa per velocisti e infatti ci sono i migliori sprinter del mondo. Siamo tutti qui per rompere il ghiaccio e provare a centrare la prima vittoria di stagione. Sono molto felice dell'inverno che ho passato, le sensazioni sono buone: ho fatto un bel ritiro su pista prima di venire qua in Argentina proprio per accelerare l'entrata in condizione. Con la squadra siamo arrivati qua qualche giorno prima per abituarci al caldo che si fa sentire".

Fabio Jakobsen (Soudal-QuickStep): "Non vedo l'ora di correre sulle strade dell'Argentina, abbiamo una buona squadra, siamo forti e vedremo cosa riusciremo a fare tutti insieme".

Fernando Gaviria (Movistar Team): "Questa corsa ha sempre dato molto alla mia carriera. È il primo esame dell'anno e quindi ci farà capire a che punto siamo con la condizione".

Filippo Ganna (Ineos Granadiers): "Sarò qui per dare il mio supporto alla squadra e anche se non sarà facile proverò a dare il mio massimo come sempre".

Peter Sagan (Total Energies): "Sono molto felice di essere tornato a San Juan a correre dopo tre anni. Vorrei godermi ogni momento di questa corsa. Le volate? Siamo tutti qui per dare il massimo quindi vedremo un po' cosa succederà nella volate".

Dario Cataldo (Trek-Segafredo): "Si prospetta una corsa dura. La stratlist presenta nomi importanti, c'è molto caldo e anche il vento non è da meno. Per essere un appuntamento di inizio stagione lo ritengo un bel modo di prendere subito il ritmo".

Tra gli altri presenti anche Francesco Lamon (Nazionale Italiana), Miguel Angel Lopez e Oscar Sevilla (Team Medellin EPM), Sam Bennet (Bora-Hansgrohe), Giacomo Nizzolo (Israel Premier-Tech), Maximiliano Richeze (Nazionale Argentina), Sergio Higuita (Bora-Hansgrohe), Daniel Martinez (Inoes Grandiers) e Nicolas Tivani (Team Corratec).

(Photo credit: Sprintcycling; uso editoriale)